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Calcio

Coppa Italia solo per squadre di Serie A e B, la Lega Pro non ci sta.

Ghirelli: “Decisione su Coppa Italia espressione di un calcio di élite”

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Ghirelli Lega Pro

Roma – Grossa novità per il calcio professionistico italiano con il Consiglio di Lega che ha deciso il cambio del format della prossima Coppa Italia a cui prenderanno parte solo club di Serie A 3 B con inizio fissato per il giorno 15 agosto in cui scenderanno in campo subito ben dodici club della massima serie.
Subito ad insorgere sono stati i club della Lega Pro che quindi sono stati esclusi.
Dura la presa di posizione del presidente Francesco Ghirelli.
“La decisione della Serie A di escludere le squadre di Lega Pro dalla Coppa Italia non solo viola diritti consolidati, ma è espressione di una concezione elitaria del calcio, incapace di avere una visione di sistema” così dichiara il Presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli. “Lunedì è convocato il Consiglio direttivo della Lega Pro, che adotterà ogni iniziativa per tutelare i diritti delle proprie squadre e per salvaguardare una cultura del calcio che sia rispettosa dei valori più autentici dello sport. Innovare è giusto, ma salvando la coesione del sistema calcio”.

Una decisione che rammarica tutti, visto che in altri paesi come ad esempio l’Inghilterra, la cosa spettacolare, romantica ed affascinante dell’FA CUP è vedere squadre della Premier League sfidare anche formazioni dilettantistiche.
Un’occasione perduta per tutto il calcio italiano.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Lupo 1912
4 anni fa

Una decisione che mi trova in totale disaccordo, tra l’altro presa in modo unilaterale.
Teniamo presente che c’è un rischio ancora più grande all’orizzonte: se passerà la riforma dei campionati della serie “C” vogliono creare un solo girone di “serie C élite ” da 20 squadre promuovendo le migliori 6/7 squadre dei tre gironi, mentre le altre classificate classificate dal settimo al ventesimo posto andranno a riformare due gironi della vecchia C2.
Per le squadre medio-piccole sarebbe un disastro, significherebbe RETROCEDERE AL QUARTO LIVELLO DEL CALCIO NAZIONALE.
Naturalmente mi auguro che questo non succeda, mi auguro che l’assocalciatori si ribelli e che NATURALMENTE si oppongano tutte le squadre interessate.
E poi si meravigliano della superga europea?????? Cosi’ vorrebbero creare la superga di serie “C”.

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