È andata finalmente in archivio anche la 34ª e ultima giornata del girone E di Serie D. Il Grosseto è stato fermato sull’1 a 1 dal Siena in uno dei derby più insignificanti di sempre. I maremmani sono passati in vantaggio con Dierna sul finire del primo tempo e nella ripresa hanno sfiorato il colpo del ko in almeno due occasioni (sprecate malamente), ma, al 94′, si è concretizzata la beffa col pareggio senese in stile “gollonzo” di Mai dire gol. Addirittura, al 95′ gli ospiti hanno sfiorato perfino la vittoria. Un risultato frustrante, perché non ha consentito di entrare nei play-off (obiettivo minimo stagionale) e di superare in classifica il Siena.
COSA FUNZIONA Come in diverse occasioni, il Grifone avrebbe meritato la vittoria, ma il campo alla fine ha detto altro. Il migliore è stato sicuramente Dierna, affiancato da alcune buone prestazioni individuali dei suoi compagni.
COSA NON FUNZIONA Il vizietto di perdere punti si è palesato anche ieri, a risultato ormai acquisito, quando mancavano pochi secondi al triplice fischio finale. Al di là delle difese d’ufficio, questa squadra è stata costruita male ed è stata capace di dissipare ben 29 punti potenziali da situazioni di vantaggio! Un numero enorme, probabilmente senza precedenti nella storia ultracentenaria del Grosseto. Per contro, i biancorossi non sono stati in grado di recuperare neppure un misero punto, neanche quando sono andati sotto col Ghiviborgo, visto che dopo aver pareggiato e siglato il momentaneo vantaggio, si sono fatti raggiungere e superare dai ghivizzanesi. Considerando i 50 punti ottenuti e i 29 punti persi, è evidente che gli unionisti si sono fatti un danno enorme! A ciò va aggiunto che i rinforzi nel mercato di riparazione non sono stati all’altezza delle aspettative (tranne Dierna e Caponi) e che i punti ottenuti dai ragazzi di Consonni nel girone di ritorno (17 in 17 gare) sono stati un ruolino di marcia da retrocessione. Come detto in più occasioni, il Grifone è stato costruito con l’intento di recitare un ruolo da protagonista dietro la corazzata Livorno, ma, mentre i labronici hanno rispettato il proprio pronostico, i biancorossi hanno fallito miseramente perfino il minimo obiettivo societario finendo settimi, dunque fuori dalla zona play-off. Quello che fa più male è che il Grosseto sia stato sopravanzato da Fulgens Foligno, Seravezza, Ghiviborgo, Orvietana e Siena, tutte formazioni sulla carta inferiori alla rosa unionista. Da notare, poi, che nei quasi tre campionati sotto la proprietà Lamioni, i biancorossi sono finiti due volte dietro a Seravezza, Ghiviborgo e Orvietana. Per concludere, lo stesso avvento di Consonni in panchina non ha spostato di una virgola i problemi strutturali della squadra, visto che dopo l’illusorio ciclo dei 10 risultati utili consecutivi arricchiti dalle 8 vittorie di fila, è arrivato il terrificante girone di ritorno (con l’ultimo successo alla 29ª giornata, sulla retrocessa Fezzanese). Sicuramente, Consonni ha preso una squadra in zona play-out e l’ha portata fino a -5 dal Livorno, ma già dopo le prime 6 giornate di ritorno è stato chiaro che il Grosseto avrebbe faticato. Non solo, ma alla luce del sole, con la presenza di Aglietti fisso sugli spalti, il club unionista ha fatto capire che per Consonni non ci sarebbe stato un futuro sulla panchina biancorossa come ipotizzato inizialmente. Una bocciatura in piena regola, sancita dal mancato ingresso nei play-off.
COSA CI ASPETTIAMO PER IL FUTURO Mercoledì 7 maggio la società unionista tornerà a parlare attraverso il dg Filippo Vetrini che ha indetto una conferenza stampa aperta al pubblico. Vedremo quello che verrà spiegato a stampa e tifosi, ma siamo certi che il direttore generale biancorosso non si tirerà indietro di fronte alle prevedibili critiche. Sentendo i tifosi, con questo campionato sono finiti i bonus della proprietà. I progetti di promozione al momento si sono scozzati con una realtà deludente, con una piazza divisa e con lo Zecchini sempre più vuoto. Per cambiare pagina e riconquistare tutti i tifosi, a patron Lamioni non resta che una soluzione: creare una squadra ammazza campionato, guidata da un tecnico in grado di centrare il ritorno tra i professionisti.
Condivido totalmente tutto ciò che hai scritto.