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Calcio

Grosseto, con questa rosa la salvezza diventa un miracolo

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Grosseto – Una sconfitta che fa male, malissimo. Arrivata proprio al 90′, al termine di un incontro che il Grosseto ha giocato bene o meglio ha approcciato bene solamente nei primi minuti per poi spegnersi lentamente come una candela per una squadra priva di mordente e spirito battagliero, elementi che hanno sempre caratterizzato le compagini allenate da mister Magrini.

Oltre ad un’ulteriore prova scialba, non capiamo come mai sia così difficile avere a fine partita le impressioni di società e soprattutto del tecnico.
Non comprendiamo le motivazioni di Lamberto Magrini che abbiamo sempre apprezzato per averci messo la faccia in tutte le occasioni ed invece adesso avere un intervista post gara da lui è praticamente impossibile.
È come se si fosse trincerato dietro un silenzio che potrebbe nascondere il suo stato di insoddisfazione per una rosa costruita in estate, ma che si sta confermando decisamente non all’altezza per affrontare un campionato così duro e difficile come lo è quest’anno.

La società, come sempre, ha parlato chiaro. Potrebbe intervenire sul mercato dicembre, ma naturalmente senza svenarsi.
Solo colpi low cost e ben mirati, rispettando quelle che sono sempre state le direttive di dare la prevalenza al bilancio societario.
Pare che la piazza e l’ambiente si siano già abituati all’idea di una retrocessione “annunciata“, digerita con il motto del “calcio a modo nostro” (altro punto cardine condivisibile).
Ma il “calcio a modo nostro” come sempre ribadito vorrebbe vedere giocatori che sudano per la maglia, che magari si prendono un cartellino giallo al 5′ minuto e non all’86′.
Sarà anche che oltre a questo ci vuole qualità e questa rosa ne ha davvero ben poca, con tanti giovani di belle speranze che sono andati in confusione con una situazione di classifica del genere e con la mancanza di risultati.
Se poi termini una partita con Gorelli in attacco, allora è confermato che la rosa non è stata poi costruita così bene…

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Io, quando a fine agosto è iniziato il campionato, ero scettico sulle possibilità della squadra, ritenevo molto improbabile che di fosse in grado di disputare un buon campionato, ma mai e poi mai avrei immaginato una situazione di questo genere: alla fine del girone d’andata i numeri sono allucinanti e agghiaccianti, lasciano senza parole: zero vittorie in casa, 6 punti in casa (gli stessi che si possono incamerare in due soli incontri), una media punti a partita pari a 0,73 e 0,57 goal realizzati mediamente in una gara…sono dati che certificano una cosa molto semplice ed evidente: è un organico totalmente, assolutamente privo di valori tecnici ed agonistici. La cosa buffa è che su un piano teorico (solo teorico, sia ben chiaro) ci sarebbe ancora la possibilità di salvarsi, ma tale possibilità presuppone un irrobustimento della rosa che la società – stando a dichiarazioni esplicite e ripetute – non è in condizione di operare, per cui il destino sembra segnato. Certo è che la faccenda della retrocessione “annunciata” e quindi “rassegnata” è orrenda ed inaccettabile sul piano sportivo e non solo: ricaccerebbe, a mio avviso, tutto l’ambiente dentro ad una crisi degna dei tempi più bui.

Quindi i tifosi si sarebbero abituati all’idea di una retrocessione “annunciata” da digerire con il motto de “il calcio a modo nostro”. ???? 🤔🤔🤔…….diciamo che tanti tifosi sono RASSEGNATI all’idea di SUBIRE una retrocessione “annunciata” in questi termini.
Tutti abbiamo capito la filosofia della società, si tratta solo di capire se in questa situazione d’emergenza la società vuole salvare il salvabile per mantenere il professionismo oppure lasciare le cose come stanno con il rischio molto concreto di retrocedere.
Per quanto riguarda la rosa, sono d’accordo che salvarsi in queste condizioni ci vuole un miracolo e che ha bisogno urgente di rinforzi di categoria e non di colpi “low cost”

Il guaio è che i rinforzi di categoria, ovverosia elementi tecnicamente e agonisticamente validi, in grado di farti fare un tangibile salto di qualità, hanno il solito, vecchio, maledetto difetto: costano.

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