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Del disastro del calcio italiano, c’è chi lo aveva predetto nel 2014. Ecco il documento contro Tavecchio e la sua candidatura
Grosseto. Con l’eliminazione clamorosa dell’Italia dai mondiali di calcio di Russia 2018 si è aperta la più grande e grossa crisi del sistema legata al mondo del pallone.
C’è chi nel 2014 aveva già predetto il futuro, ecco il documento che lo testimonia. È firmato da quattro società toscane ed è contro la candidatura dell’imputato numero uno, Carlo Tavecchio.
Riteniamo opportuno svolgere e approfondire alcune considerazioni a margine della Assemblea Toscana LND di Sabato 12.07 affinché non rimangano equivoci sul senso degli interventi critici nei confronti della candidatura a Presidente della Figc del Sig. Tavecchio e del Consigliere Caridi, spontanei e tutti autonomi tra di loro, che alcuni di noi hanno voluto portare all’attenzione dell’assemblea. Ciò si rende ancora più necessario, anche alla luce delle successive, quanto risibili, accuse che ci sono state rivolte di arrivismo, di ricerca di applausi o di politicizzazione del calcio. Niente di tutto questo, anzi, è evidente quanto sia più semplice, in queste occasioni, starsene in disparte e lasciare che tutto vada come è sempre andato anziché esporsi mettendoci la faccia. Ma la situazione è tale che qualcuno deve pur iniziare a farlo.
È evidente a tutti che il calcio Italiano attraversa un momento di grave crisi culminata nelle dimissioni del Presidente Abete dopo il flop dei mondiali. Per senso di responsabilità ciascuno di noi è tenuto a compiere un’analisi seria dei motivi di questa crisi ed individuare il progetto per uscirne. Di tutto ciò non si è avuto riscontro come se fossimo di fronte a problemi di ordinaria amministrazione: esci tu che entro io! Consentiteci di dire che tutto questo è deludente. Diciamoci con chiarezza che il calcio Italiano e’ gravemente malato. Non vogliamo mitizzare ma la figuraccia dei mondiali non è un’incidente di percorso ma la cartina di tornasole di un mondo-quello del calcio-da riformare dall’A alla Z ovvero dai settori giovanili,ai dilettanti fino ai professionisti.
Il problema non e’il Tavecchio di turno o il solito equilibrio di potere ma le idee che si portano per uscire dalla crisi.Su tutto ciò silenzio tombale! Invece,proprio dal nostro settore,anche per legittimare la candidatura alla Presidenza, deve partire la battaglia per il cambiamento. I settori giovanili sono in prima linea,con i dilettanti,svolgendo una funzione sociale ineludibile ma anche insostituibile per i risvolti tecnici che comporta. Tutto ciò è frustrato pesantemente da una non corretta distribuzione delle risorse a tutto vantaggio del professionismo. Quello dei grandi clubs che,con operazioni non sempre trasparenti,svolgono operazioni all’estero impedendo la crescita dei giocatori italiani rimasti ormai mosche bianche nelle formazioni di serie A ed addirittura nelle squadre “primavera”. Ecco perché una nazione di 60 milioni di abitanti (con grandi tradizioni calcistiche) oggi non riesce ad essere competitiva contro squadre nazionali di paesi con pochi abitanti, quindi con meno potenziale umano, e con tradiizoni clacisticvhe modeste.
Perché di questo non si parla? Ci dispiace ma il nostro vero sentimento è quello della delusione che non possiamo certo sottacere quando s’ignorano i veri problemi e ci si preoccupa solo delle ambizioni dei singoli.
Siamo fortemente convinti che, nei prossimi giorni, il mondo dei dilettanti, partendo dalla Toscana, superando l’idea di candidature pre-confezionate, debba essere protagonista di un dibattito che coinvolga la base con lo scopo di delineare un progetto nuovo ed individuare persone credibili a rappresentarlo.
Alla luce di queste premesse, le sottoscritte società sportive aderenti a questo documento, manterranno un’assemblea virtuale permanente per far sì che il dibattito nato nell’assemblea del 12.07.14 non si esaurisca ma anzi si sviluppi nei territori e nelle società dilettantistiche. Lo scopo è di individuare obbiettivi concreti per una diversa e più equa distribuzione delle risorse economiche con maggiore attenzione al territorio, strumenti di tutela per le nostre società nel rapporto con il calcio professionistico e l’avvio di un percorso di rinnovamento della classe dirigente locale e nazionale.
Con spirito democratico e partecipativo consideriamo questo un documento aperto per ricevere idee e proposte, da mettere al centro del nostro dibattito e del nostro percorso innovativo.
Primi firmatari i rappresentanti delle società intervenute all’assemblea del 12.07.2014
Giovanni Bellosi – Presidente Usd Casellina
Lorenzo Bosi – Presidente Upd Ponte a Greve
Franco Ulivieri – Presidente Asd Neania Castel del Piano
Gianluca Zarrini – Presidente Acd Aglianese