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Grosseto Calcio

Esclusiva Gs – Danilo Pagni: “Pincione è un vincente. Grosseto in Lega Pro, ma solo se…”

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Grosseto Abbiamo intervistato in esclusiva Danilo Pagni, come si definisce lui <<Amico del Grosseto>>, in realtà osservatore del Chievo per la Serie A e B e consulente personale del presidente Max Pincione. Con Pagni abbiamo fatto una chiacchierata su diversi temi, in primis il Grosseto, ma anche sul sistema calcio e sulla giustizia sportiva.

Nella foto il ds Pagni

Nella foto, Danilo Pagni

Partiamo con una domanda che vorrebbero farti tutti i tifosi biancorossi. Perché, dopo un annuncio con tanto di comunicato stampa societario, non sei diventato un dirigente del Grosseto?
<<Non sono diventato un dirigente biancorosso per tre motivi. Il primo è che desideravo un contratto pluriennale, mentre qui inizialmente l’avrei avuto annuale. La seconda ragione è che quando Pincione e Iapaolo mi hanno chiamato a colloquio a Grosseto ho fatto presente di avere già un accordo verbale col Chievo, club nel quale ho lavorato in passato per due anni, con Sartori, che adesso non c’è più. Ebbene, il club veronese mi ha richiamato e mi ha offerto un contratto come osservatore per la A e la B. Impossibile non accettare. Infine, la terza ragione è stata che prima di sottoscrivere eventuali contratti pluriennali, io e il presidente Pincione volevamo imparare a conoscerci, anzi, colgo l’occasione per ringraziarlo pubblicamente per aver pensato a me e per avermi offerto la sua fiducia. Adesso, devo dire che ci conosciamo. Comunque, tutti e i tre motivi che ti ho elencato sono veri e collegati reciprocamente. Già che ci siamo, poi, ti rivelo che ho conosciuto Pincione tramite Pablo Bentacourt, collaboratore di Jorge Cyterszpiler (il primo procuratore di Diego Armando Maradona, ndr), uno dei mediatori-procuratori sportivi più potenti del Sud America. In pratica, sono arrivato a Grosseto dalla mattina alla sera, in un lampo>>.

Sei un dirigente ancora giovane, ma hai già molta esperienza alle spalle. Tra l’altro, hai avuto con te sia Giacomarro che Orlandi. In cosa si differenziano i due mister biancorossi stagionali?
<<Hai ragione, ho lavorato con entrambi e con tutti e due ho vinto dei campionati, pur se in categorie differenti. Domenico, ad esempio, è anche un amico personale ed è stato al mio matrimonio. E’ un maestro di tattica, soprattutto del gioco offensivo. Secondo me, deve solo limare certi suoi atteggiamenti, perché per le capacità e la preparazione professionale di cui dispone può e deve ambire ad altre categorie. Orlandi, invece, è la professionalità fatta persona: silenzio, lavoro, serietà e, soprattutto, risultati. Non ti dimenticare le due salvezze miracolose, una in A a Reggio e una a Barletta, in Lega Pro, insieme ai diversi campionati vinti in più categorie. La sua serietà a volte è interpretata male. Di certo, è un allenatore che porta poco fumo e tanti risultati>>.

A proposito di Orlandi. Sappiamo che l’hai proposto tu e che Pincione l’ha scelto tra una rosa di nomi importanti. Confermi?
<<Non in toto. Mi spiego: la scelta è stata fatta congiuntamente con il presidente Pincione e col direttore Iapaolo alla presenza del dirigente Mirri. Abbiamo valutato alcuni nomi per la panchina. Mi vengono in mente D’Adderio, Galderisi e Orlandi (ma c’erano anche quelli di Stringara e Modica, ndr) e alla fine, considerato tutto, l’ha spuntata Nevio. D’altronde, Grosseto è una piazza fantastica per fare calcio e merita solo allenatori di livello. Comunque, in quel frangente ho agito solo e soltanto come amico di Pincione e del Grosseto>>.

Cosa vi ha fatto propendere per mister Orlandi?
<<Per la conoscenza approfondita della persona. Come ti ho detto, sapevamo che, una volta arrivato, avrebbe fatto bene proprio per le caratteristiche di cui ti ho parlato. Certo, non è stato accolto bene da una parte dello spogliatoio e dai media, ma col lavoro e i fatti ha zittito tutti. Ad esempio, ha rivalutato un gruppo mettendo tutti sullo stesso piano e sistemando certe beghe interne. Ha dato equilibrio alla squadra, soprattutto dal punto di vista difensivo, senza snaturare la vocazione offensiva. In altre parole, ha lavorato e sta lavorando bene e tutti ci auguriamo che mister e squadra riescano a centrare l’obiettivo societario che non sto a ripetere>>.

Il girone G è stato vinto dalla Viterbese, col Grosseto protagonista praticamente tutto l’anno. Cosa è mancato ai biancorossi per vincere?
<<Hai detto bene, Yuri, il Grosseto è sempre stato protagonista e ha fatto benissimo. Non ti dimenticare che è stata fatta una squadra “last minute” e quando si opera così è più facile fallire che avere successo. Dunque, complimenti a tutti coloro i quali hanno contribuito alla costruzione del Grosseto. Complimenti, però, anche alla Viterbese. I gialloblù hanno meritato. La differenza tra le due squadre è stata che i laziali hanno saputo avere più pelo sullo stomaco in alcune partite e in altre hanno avuto anche un pizzico di fortuna, elemento fondamentale per vincere>>.

A tuo parere, qual è tra i giovani biancorossi quello con le maggiori possibilità di una carriera ad alti livelli?
<<A mio parere, il Grosseto ha tra gli under più forti se non dell’intera Serie D almeno del girone G. Sono tutti elementi di valore medio-alto, ma per un loro impiego già in un campionato come quello di Lega Pro sarà necessario valutare le loro personalità. Approfitto di questa intervista anche per complimentarmi con la società e con tutti gli allenatori e giocatori del settore giovanile biancorosso per i risultati stagionali che, alla fine, sono stati positivi. Oltre ai campionati vinti e alla soddisfazione di veder rinascere e crescere un intero settore giovanile, il Grosseto ha avuto l’onore di aver un suo tesserato, Loffredo, classe ’99, convocato in Nazionale di categoria. Il ragazzo ha ampi margini di miglioramento, ma è un giocatore di prospettiva, nonché un valore per il club>>.

Sistema calcio: quanto è necessaria una riforma dei campionati? Tu, ad esempio, come interverresti?
<<Bella domanda. Posso dirti che il sistema calcio deve riacquisire credibilità. Ci vogliono regole certe e queste vanno seguite e rispettate da tutti. Ti faccio un esempio: per i ripescaggi sono contrario al “fondo perduto”, perché indebiti le società. Ci sono modi differenti di chiedere di dimostrare la solidità di un club. In questo ambito potrei scrivere un libro. Comunque, penso che il presidente della Lp Gravina riuscirà a garantire un sistema equo o almeno lo spero>>.

Sappiamo che la settimana scorsa si è svolto il memorial in onore di tuo padre Dante. Qual è il bilancio complessivo della manifestazione?
<<Si tratta di un bilancio altamente positivo. Il memorial intitolato a mio padre ha visto arrivare a Castrovillari ben 17 squadre, divise tra Esordienti e Pulcini. Presenti 3 club di Serie A ovvero Lazio, Empoli e Genoa cui si è unito il Crotone, sodalizio appena promosso nella massima serie. Sono stati tre giorni di calcio molto intensi. Il livello tecnico visto è stato piuttosto alto. Nella categoria Esordienti ha vinto il Genoa, mentre nei Pulcini l’Euro Brindisi Academy. Devo dire che un po’ tutte le società dilettantistiche hanno fatto un figurone. Soddisfazione anche per aver avuto la presenza di Sarri (nonostante il silenzio stampa del Napoli), Juric (tecnico che ha condotto per la prima volta in assoluto il Crotone in A) e Tisci (selezionatore nazionale), mio amico personale. Considera, poi, che sono arrivate 2.192 persone da fuori a soggiornare nella mia città solo per seguire tale evento. Questa è la riprova che il calcio e lo sport in generale possono essere un volano per l’economia locale. L’unica nota stonata è stata che qualche albergatore ha provato a fare un po’ il furbo. Lo stesso discorso vale per qualche broker, ma, te lo ripeto, alla fine, considerando tutto, è stata un’esperienza decisamente positiva>>.

Senti, in carriera hai lavorato con presidenti importanti e famosi. Mi vengono in mente: Campedelli, Barba, Lo Monaco e Lotito. Come è lavorare con Pincione?
<<E’ stimolante. Pincione è molto concreto, leale e ambizioso. Tra l’altro, conosce solo una parola: VINCERE. Tuttavia, non basta voler vincere per riuscirci, ma ora, dopo alcuni aggiustamenti, il presidente ha capito come agire>>.

Di Di Gennaro, invece, con cui hai già lavorato ai tempi di Gallipoli, cosa puoi dirci?
<<Innanzitutto, che l’ho trovato molto cambiato, in meglio, dentro e fuori dal campo. E’ un uomo vero, al tempo era molto giovane. Ora più che mai è un giocatore decisivo, dentro e fuori lo spogliatoio, insomma, è un trascinatore. Guarda, già che ci siamo, ti racconto un episodio che in pochi conoscono. Come ricorderai, sono arrivato a Grosseto, chiamato da Pincione alla vigilia di Grosseto-Rieti. Ebbene, la sera prima della partita, Ciccio (Francesco Di Gennaro, ndr), che non sapeva del mio arrivo, mi ha visto dopo tanto tempo proprio nell’albergo cittadino dove la squadra si era ritrovata. Dopo esserci fatti un sacco di feste, parlando dei vecchi tempi, gli ho confessato che il presidente Barba, nel 2008, disse no al Qpr (Queens Park Rangers, nota formazione inglese, ndr), interessato all’acquisto di Di Gennaro. Il club d’Oltremanica vedeva in Ciccio un tipo di attaccante ideale per il calcio inglese, sia per la stazza che per le caratteristiche di gioco. Tra l’altro, in quella stagione, col Gallipoli in C1, Di Gennaro segnò 13 reti>>.

Domani il Grosseto chiuderà il campionato andando a giocare a Sassari, contro la Torres, ma già penserà ai play-off. Due squadre che potrebbero ritrovarsi proprio negli spareggi post campionato.
<<Sì, potrebbero anche ritrovarsi, ma la Torres, anche vincendo i play-off, non potrà essere ripescata a causa della retrocessione per illecito. Un impedimento che si trascinerà per alcuni anni>>.

Allora piove sul bagnato, perché ieri, come sai, i sardi hanno avuto un’ulteriore penalizzazione per inadempienze dello scorso anno. Francamente, è passato troppo tempo. Non è forse necessario riformare anche la giustizia sportiva per avere pene certe e in tempi più ristretti?
<<Certo, sarebbe auspicabile, ma il problema di fondo è che in Italia è necessario mettere mano a procedure e tempistiche in molti campi, non solo a livello di giustizia sportiva. Diciamo che i tempi dilatati cui hai accennato nella giustizia sportiva sono lo specchio di un Paese da migliorare>>.

Concludendo, pensi che il Grosseto riuscirà a tornare tra i pro?
<<Direi che ci sono tutti i presupposti, ma ricordati che senza l’appoggio delle istituzioni non sarà possibile. Quando parlo di istituzioni mi riferisco al Comune, alla Provincia, al sistema bancario locale e, perché no, perfino alla Regione Toscana. Pincione e la Grosseto Group meritano di essere sostenuti e aiutati, perché hanno grandi idee. Il presidente ha tutta la mia stima e mi onoro di essergli amico. Ah, per favore, lasciami dire un’ultima cosa>>.

Prego, fai pure.
<<Ti ringrazio. Voglio lanciare un appello ai tifosi biancorossi affinché, uniti, appoggino questa proprietà, stando vicini a Pincione e al club. Mi auguro che gli stessi sostenitori maremmani facciano capire al Comune l’importanza di avere degli investitori come quelli della Grosseto Group, perché senza la disponibilità dell’amministrazione cittadina verso l’Fc Grosseto non ci sarà la Lega Pro. Forza Grosseto!>>.

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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Ma se la Torres non può essere ripescata perché gli permettono di partecipare ai play off?

credo che oltre a politici, veramente interessati e non di facciata, occorrano persone negli uffici, che pur rispettando le leggi, siano meno burocrati e piu’ partecipativi all’attività sportiva tutta, senza distinzioni di tipologia.

Grande parappappero so per te!
Ma una bella festa biancorossa in piazza del sale in attesa dei Play Off per ricompattarci tutti e per ribadire ancora una volta che il Grosseto va tutelato e non distrutto?!
Poi casomai chi ha interesse a comandare il Comune fa un salto e ci spiega cosa intende fare per il Grosseto!

perche non arriva cio che scrivo

troppi proclami pagni il silenzio spesso paga…..e poi senza pincione sono dichiarazùioni inutili

Beh, speriamo che Pagni non sia l’ennesimo bluff…E speriamo che Pincione ci onori della sua presenza.

Siete eccezionali, sempre notizie di prima mano. Per quanto riguarda l’ultimo capoverso visto che il Comune rimane sordo alle ns. richieste, perlomeno di un confronto chiarificatore, e’ meglio cambiare interlocutore e non solo per il calcio

Mi sembra un commento equilibrato e soprattutto realistico. Ammesso che non l’abbiano gia’ fatto sarebbe ottimo se i 3 candidati principali di questa tornata elettorale chiamassero Pincione o Iapaolo X chiarire che posizione avranno nei confronti delle legittime richieste del FC Grosseto.

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