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Prima Categoria

Si ritira Marco Rosadoni, l’ultimo “vero” stopper del calcio maremmano

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Castiglione della Pescaia – Dopo oltre 30 anni di onorata carriera dilettantistica Marco Rosadoni ha appeso le scarpette al chiodo. E’ vero, non è una fake news. Anche le leggende arrivate ad un certo punto dicono basta. Marco Rosadoni non era una leggenda nel senso del giocatore più bravo o talentuoso, ma era una leggenda perché la sua fama di marcatore arcigno lo precedeva su ogni campo di calcio. Dalla Prima, passando per la Seconda e la Terza categoria. Castiglionese doc, ha giocato nella Polisportiva Castiglione, Castiglionese, Punta Ala, Etrusca Vetulonia, Real Castiglione. Tutte realtà vicine al suo paese. Rosadoni, a 39 anni, dice basta, e lo fa chiudendo il campionato di Terza categoria col Real Castiglione. Ragazzo speciale, giocatore unico, era capace di allenarsi in maniche corte anche a gennaio la sera con 0 gradi. Per lui esistevano solamente i tacchetti a 6 in alluminio. La scarpetta a 13 in gomma non era contemplata. Entrare duro era la priorità. Il pranzo prepartita? Una crostata. Non di più. Palla o piede, non faceva differenza. Tosto, duro, arcigno, ma anche leale. Dopo un fallo era sempre pronto a tendere la mano all’avversario…sempre se fosse stato capace di rialzarsi, si intende. Domenica sera sul suo profilo Facebook la notizia della fine della sua carriera, condita da pochi gol, diversi cartellini, e centinaia di partite portare a casa con attaccanti tenuti a bada. Rosadoni infatti era un grande difensore nell’anticipo, ottimo nel colpo di testa, in Terza categoria avrebbe potuto ancora dare molto. Si ritira l’ultimo marcatore a uomo del calcio maremmano, uno stopper di quelli dei tempi del calcio a uomo, con la difesa che prevedeva anche il libero, uno di quei difensori che seguivano l’attaccante anche in panchina o al bagno. “Ho tirato anche troppo la corda – ha spiegato -. Dal calcio ho già ricevuto 100 volte più di quanto ho dato. E’ giusto così”. L’umiltà era una sua peculiarità, sapeva dove poteva arrivare. Quando trovava allenatori che chiedevano il giro palla difensivo si sentiva morire, ma quando trovava il tecnico che voleva la marcatura ad uomo andava a nozze. Per lui marcare un centravanti era come fargli un favore. Il calcio maremmano da domani non sarà più lo stesso, ma forse qualche attaccante di Terza categoria tirerà un sospiro di sollievo.

Nella foto presa dal suo profilo Facebook la torta celebrativa.

 

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