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Grosseto Calcio

Esclusiva Gs – Giacomarro: “Grosseto nel cuore. Ho sbagliato solo con la Virtus. Nessuna colpa sul mercato. Viterbese più forte”

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Grosseto Abbiamo con noi l’ex-mister biancorosso Domenico “Mimmo” Giacomarro, che ci ha chiesto di essere intervistato dopo la conclusione della stagione biancorossa.

Allora, Mimmo, puoi ricordarci, brevemente, come sei arrivato a Grosseto?
<<Come sai, sono arrivato tramite Mirri, che ha fatto da garante. Ho avuto un colloquio con Max Pincione, Janet Mazzullo ed Emad Aldoghaither. In quel frangente ho espresso il mio pensiero sulla necessità di costruire una squadra all’altezza della piazza. Il vero problema è stato quello di partire in fretta e furia, senza neppure conoscere la categoria, visto che non sapevamo se avremmo fatto l’Eccellenza o la D. I giocatori arrivati, però, tranne Zotti e Palumbo, gli unici ad aver giocato dei campionati interi in categoria negli ultimi tre anni, erano elementi che venivano da mezze stagioni disputate. Daleno, Ciolli, Schettino, Olivieri, Lanzano, basta vedere i loro curricula per capire che è così. Di Gennaro, poi, l’abbiamo preso all’ultimo, soffiandolo al Francavilla, Nappello è arrivato al volo dal Melfi, insomma, abbiamo messo su una squadra che è costata circa 500 mila euro compreso lo staff tecnico e non 1 milione o 1 milione e mezzo come ho sentito dire in giro! Se sono state spese altre cifre aggiuntive, quelle di certo non sono state usate per la rosa. Direi che nonostante le difficoltà, siamo riusciti a costruire una squadra che per lunghi tratti del campionato ha fatto divertire, giocando a calcio, palla a terra, con precise idee su come vincere le partite, tanto da attirare le simpatie di voi giornalisti e della tifoseria, nonché l’ammirazione degli addetti ai lavori. Una squadra che alla fine del campionato, nonostante il mio esonero, è arrivata a 68 punti, ottenendo il miglior attacco e il secondo posto, dietro una corazzata come la Viterbese. Considerato tutto ciò, direi che per il Grosseto è stata un’annata positiva>>.

Prima del tuo esonero all’inizio di febbraio, sei stato sfiduciato pubblicamente da Pincione nel mese di dicembre, anche se quel gesto, poi, è sembrato rientrare. Perché ti sei lamentato di essere rimasto solo?
<<Semplice, perché il presidente è partito in un momento particolare della stagione, quello del mercato di riparazione. Finché Pincione è stato qui, le cose sono sempre state risolte, ma non appena ha lasciato l’Italia sono sorti dei problemi. Pensa, siamo riusciti ad arrivare fino al primo posto, nonostante i nostri giocatori non fossero i più forti, ma solo elementi di categoria. Pincione se n’è andato proprio durante il mercato autunnale, ben sapendo che Iapaolo non poteva condurre certe trattative, visto che il direttore si occupava e si occupa di altro. Comunque, a dicembre sono andati via alcuni elementi e altri ne sono arrivati. Abbiamo preso Digiorgio e Patierno dal Bisceglie, club che aveva problemi economici, gente di categoria che poteva fare al caso nostro. È arrivato anche Nichele, con due precedenti campionati vinti alle spalle, per dare esperienza e peso a centrocampo. Inutile che qualcuno mi accusi di non aver fatto arrivare giocatori dalla Lega Pro, perché non sarebbero venuti. Tu rinunceresti a 50-60 mila euro di contratto da professionista per venire a Grosseto a giocare in D, guadagnando magari 20 mila euro da gennaio a giugno? Io non lo farei e non l’avrebbe fatto nessuno dei nomi circolati. La squadra andava solo ritoccata e non smembrata, nonostante il difetto dei troppi gol subiti. Mettici, poi, che ho lavorato e mi sono trovato bene con tre ds diversi: prima Mirri, poi Multineddu e infine Nucifora, che poco dopo è stato squalificato. Questa è la realtà dei fatti>>.

Hai qualche rammarico o qualcosa da rimproverarti?
<<Sì, ho da rimproverarmi la partita contro la Virtus Flaminia, a Civita Castellana, dove abbiamo perso 3 a 0. Direi che si è trattato di una mia negligenza. Purtroppo, il mio 3-5-2 è complicato, lo sanno tutti, io per primo, per cui ho sbagliato a schierare contemporaneamente i tre acquisti autunnali, Digiorgio, Nichele e Patierno. Ho pensato che ci avrebbero dato quella fisicità necessaria su un campo tanto particolare come quello di Civita, ma ho sottovalutato le difficoltà che avrebbero incontrato i tre a muoversi subito nel suddetto schema. Un errore che non rifarò. Avevo anche preparato la partita in un certo modo, ma è andato davvero tutto storto. Tuttavia, a parte quella partita, nessuno ci ha mai messo sotto durante la mia guida. A tal proposito, il rammarico è per certi episodi che hanno condizionato il nostro cammino. Mi vengono in mente soprattutto i punti incredibili persi col Lanusei tra andata e ritorno, ben 4 e la rete regolare, che avrebbe significato la vittoria, annullataci dopo la rimonta casalinga sulla Nuorese. Questi sono stati episodi alla fine rivelatisi condizionanti. Peccato, poi, che la squadra si sia fermata a un passo dalla finale play-off. Comunque, anche su certi argomenti non sono d’accordo. Ti faccio un esempio: con me, in 22 partite, abbiamo perso 5 volte, invece con Orlandi, in 11 incontri, 4. Fai tu la media. Non solo. Ho sentito muovere critiche a Mario Fei, accusato di aver dato una preparazione atletica inadeguata alla squadra. Sono critiche assolutamente infondate e ingiuste. A parte il fatto che Mario, che ho conosciuto qui a Grosseto, è un professionista eccezionale, ma come si fa ad accusarlo di certe cose? Il preparatore atletico fa un lavoro integrativo a quello del mister, sempre. Oltre a ciò, guardando al lavoro svolto da Fei, i dati parlano chiaro: a parte l’infortunio importante subito da Zotti, a livello muscolare abbiamo avuto solo infortuni lievi, dunque si è trattato di un gran lavoro. Non è giusto scaricare le colpe su Mario. Il responsabile principale in una squadra è e deve essere sempre l’allenatore. Chiaramente, se una squadra si allena con una certa intensità, la domenica avrà più probabilità di vincere>>.

Cosa ne pensi del successo della Viterbese? Lo trovi mertitato?
<<Sì, senza ombra di dubbio. Il club laziale a dicembre ha preso giocatori di categoria superiore e ha corretto i difetti iniziali. Si tratta di una squadra costruita per vincere. Sfortunati noi a finire in questo girone. Torres e Viterbese erano partite prima ed erano più attrezzate di noi. Direi che alla fine ha vinto la squadra meglio organizzata e più forte a livello societario>>.

Parliamo del tuo futuro. Sappiamo che sul tavolo ci sono tre possibilità: Potenza, Taranto e Viterbese. Cosa puoi dirci in merito?
<<La Viterbese? Beh, sì, mi piacerebbe tornare tra i professionisti. Là sappiamo tutti che c’è un patron vulcanico, ma competente e molto ambizioso. Nell’eventualità di qualche critica, sono certo che Camilli me la muoverebbe solo per il mio lavoro sul campo. Che dire, spero di avere questa possibilità. Camilli è uno che a Grosseto in 15 anni ha fatto grandi cose, impossibile non riconoscerglielo e le sta facendo vedere anche a Viterbo. Su Potenza, invece, posso dirti che è una specie di seconda casa. Quest’anno le cose laggiù non hanno funzionato bene. Se cambieranno, magari valuterò la possibilità offertami. Chiaramente, mi dispiace vedere così pochi potentini allo stadio, mentre quando c’ero io sulla panchina rossoblù c’erano 4.000 persone. Infine Taranto, un club, una città e una piazza che anche in D affascinano. Là ho perso la finale play-off col Potenza davanti a 12.000 spettatori. Ecco, là ti senti allenatore. Purtroppo per loro, perdono i play-off da due anni e non riescono a tornare tra i pro. Direi che a Taranto il punto di forza è la gente, nel bene e nel male. Comunque, quest’anno in Serie D hanno vinto o si sono comportate benissimo molte squadre senza un grande pubblico>>.

I tuoi rapporti attuali con la società biancorossa come sono?
<<Posso dirti che ho cercato di mettermi in contatto con loro, ma ancora nessuno mi ha fatto sapere niente. Attendo con fiducia di essere saldato. Ti garantisco, però, che se Pincione riuscirà a fare un grande Grosseto sarò ben contento>>.

Questione Palumbo. Che ne pensi?
<<Credo che sia stata gestita male. Io non avrei mai rinunciato a un giocatore da 20 gol a stagione. Secondo me è stato un errore accantonarlo per due mesi, per di più nel momento più delicato della stagione>>.

Si vocifera che fossi tu a influenzarlo dopo il tuo esonero.
<<Yuri, non scherziamo! Guarda che Palumbo ha salvato Orlandi in alcune partite. Cosa c’entro io se sono stati messi fuori Zotti e Palumbo, i migliori giocatori della rosa, alla fine con 33 gol in due? Zotti è rientrato solo perché ha accettato determinate condizioni, mentre Palumbo, che non l’ha fatto, ne ha pagato le conseguenze. Approfitto di questa intervista, poi, per evidenziare che sono rimasto in città anche dopo il mio esonero per motivi strettamente familiari. Tu lo sai il perché, così come lo sanno un po’ tutti. Al contrario, c’è stato chi ha voluto fare della dietrologia anche su questo facendo credere che la mia permanenza in Maremma fosse volta a destabilizzare la squadra. Grazie a Dio, non soffro d’ansia né d’invidia nei confronti dei miei colleghi>>.

Tra poco lascerai Grosseto. Che ne dici di fare un saluto alla città?
<<Lo faccio volentieri, perché a Grosseto mi sono trovato benissimo. Qui c’è un clima ideale per fare calcio. I tifosi, poi, con me sono stati a dir poco spettacolari. Con loro è nato un feeling che ho avuto poche altre volte nella mia carriera professionale. Mi hanno giudicato per i risultati e per il bel gioco che ho trasmesso alla squadra. Non mi sono mai arruffianato ai sostenitori biancorossi e mi sono guadagnato il loro rispetto. Che dire, mi auguro con tutto il cuore che il Grifone possa essere ripescato e che possa tornare nelle categorie che gli competono, così come spero che il presidente Pincione possa prendersi tutte le soddisfazioni sportive del caso. Giuro che resterò per sempre un tifoso del Grosseto, non è una frase fatta, ma è un qualcosa che mi viene dal cuore. In fin dei conti, in questa lunga e intensa stagione c’è stato non solo il mio contributo, ma quello di tutti, anche di coloro che sono stati qui e poi sono andati via, come Mirri, Multineddu e Tramutola ed è giusto ricordarli. FORZA GROSSETO!>>.

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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Comunque sia nessuno dei due allenatori ha saputo dare una spiegazione della disastrosa difesa e ha saputo porre rimedio

Difensori mediocri evidentemente… Hai voglia a cambiare allenatori…

Non ho capito chi pensava di prendere per la d ronaldinho?perché il rieti il lanusei l arzachena avevano fenomeni?non è stato buono a sistemare un difesa nemmeno a pregarlo….l unica cosa che gli riconosco è il bel gioco…spero lo prenda Camilli

per me dice molte cose giuste – tenete conto che anche col rieti di fatto le condizioni del vento ci hanno impedito di giocare a calcio – ecco, giocare a calcio, lo abbiamo fatto con giacomarro, lo abbiamo smesso di fare con orlandi, con formazioni cervellotiche (penso a Nichele 1,90 contro il terzino sinistro avversario in un match casalingo…) – giocare con la difesa a 4 per prendere gli stessi gol e giocare da far schifo..valeva la pena? sugli acquisti invece caro Mister non sono del tutto d’accordo: con tutto il rispetto che meritano, nè DiGiorgio (lui forse un po meglio) né Nichele né Patierno sono fulmini di guerra, meglio un giovane in più in mezzo al campo e Lanzano a porta..ma ormai inutile chiudere il cancello, i buoi sono scappati…e comunque date le condizioni del campo a Viterbo probabilmente avremmo perso anche con Mr. Giacomarro, a cui faccio comunque un Grande in Bocca al Lupo e ringrazio per avermi fatto divertire col Grosseto, cosa che non succedeva dai tempi del GUS

Sono d’accordo…si è rivisto giocare a calcio e non a pallone….come diceva il buon Scoglio….Orlandi purtroppo ha fatto vedere poco poco…e le reti si sono cm prese….va beh, pensiamo a ripartire belli carichi da subito…

Un Mr. Biancorosso, anche ex, non lo si può che ricordare, sempre, é parte di questo nostro mondo dove vola il Grifone, e basta. Magari, qualche riflessione, caro Mimmo, lasciacela…ad esempio sul preparatore atletico, quel Fei che forse hai tenuto a bada, ma che dopo ha imperversato: non si fanno certi allenamenti ad una settimana dalla gara determinante, dimentichiamo i gradoni, dimentichiamo i richiami di forza ultimamente voluti, dimentichiamo quei trenta minuti iniziali costanti prima della tecnica che si sono riproposti fina co il sabato avanti la gara con l’Olbia, dimentichiamo l’assillo su tematiche ed iniziative del tutto avulse dalle sue competenze, dimentichiamo e basta senza polemica, ma non scordiamoci che troppo spesso si é trotterellato sul rettangolo verde a fronte di avversari ultra dinamici, come nell’epilogo play off, addirittura 10 contro 11!!!!!! Ecco, su questo in molti non ti condivideranno, per il resto avrai le tue giuste fortune, sei stato il nostro Mr. e Grosseto non dimentica.

buonasera a tutti son Mario Fei mi vorrei presentare dal momento che sono stato nominato.
sono diplomato all isef di firenze –
Allenatore uefa b e Preparatore Atletico professionista con master a Coverciano .
Svolgo questa professione dal 98 sono passato da società dilettantistiche fino alla serie B con il Grosseto nei 6 anni come preparatore della società, inoltre lavoro nella rieducazione sportiva che svolgo presso una struttura della città’.
Quest’anno sono stato il preparataore atletico ufficiale del fc grosseto stagione appena terminata.
Ho collaborato con grande piacere sia con Mr Giacomarro che Mr Orlandi mettendomi a disposizione per la parte che mi compete in relazione alle loro richieste sempre con la condivisione comune dello staff intero.
La squadra si è classificata al secondo posto pur partendo 20 giorni di ritardo in preparazione, con una media infortuni che rasenta lo 0. L ‘ultima giornata 27 giocatori disponibili su 28 tutti in ottime condizioni .
I play off sono stati condizionati da episodi e Olbia ha avuto il merito di sfruttare meglio le occasioni sono stati più bravi.
I nostri giocatori non hanno mai avuto i crampi e niente è stato lasciato al caso le settimane precedenti.
Test fisici, esami ematici dello staff medico, alimentazione, allenamento differenziato, strategie di recupero post partita, prevenzione infortuni, potenza aerobica con media elevata , resistenza alla velocità, forza specifica e ritmo gara,
Tutti questi temi meritano un approfondimento serio quindi “doc55” se vuoi ne parliamo con un caffè.
Prima pero presentati e fatti conoscere .
sei un tifoso oppure un addetto ai lavori ?
Magari tu hai allenato mi potresti dare dei consigli .
Forse parlando avrai la stessa opinione positiva che hanno avuto tutti gli allenatori con cui ho collaborato .
Puoi chiamarmi quando vuoi doc 55.. altrimenti evita di dare giudizi senza conoscere .

Non diciamo sciocchezze! Lei durante gli anni di B ha SOLO ed IN PARTE fatto il recupero infortunati, poiché il Grossto Calcio ha avuto i SUOI preparatori atletici arrivati con i vari allenatori e quindi non é stato MAI titolare dell’incarico in questione. Non dimentichi che nell’anno della promozione con Allegri c’era Folletti e con Cuccureddu non mi sembra di ricordarla, vero ? Pertanto sia più preciso nelle sue esternazioni. Non é detto che preparare una Seconda categoria sia uguale ad una serie D: infatti questo é stato il risultato!!! Se poi lei vuole affermare che la squadra é stata tonica e pimpante fino ai play off, ha facoltá di farlo, ma con un briciolo di onestá dovrá convenire che ci ha messo in difficoltá anche il Muravera allo Zecchini, siamo stati in ginocchio per buona parte del girone di ritorno, inguardabili nelle ultimissime ed umiliati con l’Olbia. Chieda allo staff quanti ‘tesserati’ giocatori si facevano massaggiare prima di ogni seduta? Un caso? Nega di aver fatto fare i gradoni secondo un criterio ottocentesco? Nega che la passata proprietá non intrattenne con lei rapporti idilliaci? C’erano incomprensioni tecniche o no ? Se poi vogliamo negare che, a quanto si dice, il Grosseto Calcio ha dovuto far effettuare questo anno un numero incredibile di accertamenti diagnostici per fatti muscolari, bhé, credo che ci vorrebbe assai piú di un caffé per evidenziare la veritá. Comunque complimenti per il suo palmarés relativo agli studi, come diceva il Collodi ‘Non si smette mai di imparare’!!!!!!!!!!!

C’è solo un preparatore a Grosseto e questo si chiama MARCELLO CESARONI…. tutto il resto è il nulla!!!

Grazie ‘piede’, almeno ogni tanto emerge la veritā e la realtá. Non indico tizio o caio, non avendone diretta conoscenza, ma che eravamo una squadra di zombies era così palese che le difese d’ufficio e, di peggio, gli autoincensamenti, sono del tutto fuori di posto!!!!

Doc55, ma lei si chiama dott. Luigi, per caso?

Perché se è lei, forse dovrebbe parlare da professionista.
Quando sono stato chiamato dalla società ad agosto, eravamo talmente di corsa che il club non aveva ancora una palestra e avevamo già 25 giocatori da allenare. I gradoni sono ancora un mezzo di allenamento valido per la forza elastica in alternativa alla leg press, squat e lavoro funzionale. Purtroppo, la palestra è arrivata un mese dopo per gentile concessione della società di atletica.
Tuttora, l’Fc Grosseto non ha una palestra di proprietà.
Fortunatamente, vengo giudicato da allenatori e giocatori.
Doc55, con questo la saluto.
Non commenterò più le sue considerazioni, se non a voce.
Il mio numero lo trova in società.

P.S. Sono onorato di essere partito dai dilettanti. Mi hanno insegnato tanto. Ho trovato molte persone professionali e di spessore, invece, persone come lei che forse fanno parte dello staff professionale, cosa hanno se si nascondono dietro un nome Doc55?
Buonasera.
Collodi si trova in Toscana… No comment.

É strano il suo modo di replicare, comunque stizzito perché ‘forse’ qualcuno le ha detto la veritá, anzi scritta. Mi potrei chiamare Giulio Cesare o Alessandro Magno, non ha importanza, quel che é certo resta quanto segue: sono i risultati a darle il voto e non tecnici e giocatori che, nel caso, sono risultati PERDENTI!!!! Quindi, tecnici, giocatori e risultati tendenti allo zero, pertanto é presto detto e, purtroppo, fatto. Conosco la geografia, signor Fei, ma Ella non ha ‘purtroppo’ afferrato il senso della battuta, peccato, sará per un’altra volta, un’altra possibiltá che il Grosseto non avrá, ‘purtroppo’. P.S.: come potrá commentare le mie considerazioni a voce? Lei é veramente particolare!!!!!!

grande mister

bravo mister

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