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“Sport, salute e benessere”: la prevenzione delle malattie cardio-vascolari

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FATTORI DI RISCHIO

Il termine “fattore di rischio” cardiovascolare è stato introdotto negli anni ’60 inizialmente riferendosi alla cardiopatia ischemica e solo successivamente esteso a tutta la patologia cardiovascolare.

Già in precedenza, a partire dagli anni ’40, si era focalizzata l’attenzione su colesterolo, ipertensione arteriosa e fumo, ma col tempo molti studi epidemiologici hanno individuato altri fattori responsabili dell’insorgenza di patologie cardiovascolari.

Alcuni di questi fattori sono ormai entrati nella cultura di tutti noi.

Il termine “fattore di rischio” non significa che è causa, anche se per alcuni di essi, è stato dimostrato un intervento diretto nel determinare il processo patologico. Età, sesso e fattori genetici non sono fattori modificabili. I fattori su cui possiamo e dobbiamo intervenire sono: abitudini di vita scorretta (sedentarietà, fumo, dieta squilibrata, ecc..), coinvolgendo tutti noi nella gestione della propria salute. Sfortunatamente il consumo di medicinali rimane, tuttora, la terapia preferita dai pazienti rispetto alla scelta di uno stile di vita che conduca al controllo o, addirittura, alla eliminazione del fattore di rischio, tipo il controllo del peso corporeo e dei valori della pressione arteriosa.

OBESITA

Non ci sono dati sicuri che l’obesità, da sola, rappresenti un “fattore di rischio”.

È, però, importante notare che spesso l’obesità si accompagna a ipertensione arteriosa, diabete e dislipidemia.

Oltre agli effetti sulla pressione è stato dimostrato che la riduzione del peso corporeo riduce i livelli dei trigliceridi, del colesterolo con aumento specifico del colesterolo HDL (colesterolo cosiddetto buono).

RIDOTTO ESERCIZIO FISICO

Comunemente si parla di “vita sedentaria”.

L’attività fisica è in grado di ridurre la mortalità per malattie cardiovascolari consentendo, associata ad una alimentazione equilibrata; la diminuzione del peso corporeo, la riduzione dei valori della pressione arteriosa e miglioramento del quadro lipidico, l’aumentata sensibilità all’insulina ed effetti positivi sull’aggregazione piastrinica, migliorando la capacità del cuore ad adattarsi allo stimolo adrenergico.

IPERTENSIONE ARTERIOSA

L’ipertensione arteriosa è un fattore di rischio per il quale gli interventi correttivisi sono dimostrati efficaci nel ridurre l’incidenza delle malattie cardiovascolari (malattia coronarica, arteriopatia periferica, insufficienza cardiaca).

Rilevante è il dato che non tutti gli ipertesi sanno di esserlo e non tutti gli ipertesi che lo sanno seguono un trattamento e non tutti quelli che sono trattati lo sono in modo adeguato.

DIABETE MELLITO

Il diabete mellito è uno dei principali fattori di rischio per le affezioni cardiovascolari che nel diabetico si localizzano in particolare nel cuore, reni e vasi periferici.
La cardiopatia ischemica è la principale causa di morte nei diabetici.

La disfunzione endoteliale e le alterazioni metaboliche sono i meccanismi attraverso i quali il diabete induce le malattie cardiovascolari.

FUMO

Non ci sono dubbi sul fatto che il fumo è dannoso ed i suoi effetti sul sistema cardiovascolare sono in rapporto all’aspirazione di ossido di carbonio e nicotina.

L’ossido di carbonio è prodotto dalla combustione del tabacco e quanto più corta è la sigaretta tanto maggiore è la quantità inalata e non viene trattenuta dal filtro.

La nicotina produce aumento della frequenza cardiaca e riduzione del flusso coronarico per la vasocostrizione indotta.

LIPIDI

Il trattamento delle dislipidemie, insieme a quello del diabete, ipertensione arteriosa e fumo è senza dubbio il punto di partenza per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

ALIMENTAZIONE
L’aumento del colesterolo è conseguenza o di una alterazione congenita del metabolismo (forma familiari-diabete) o in seguito ad alimentazione incongrua (eccesso di grassi alimentari, zuccheri, diete ipercaloriche).

Nella civiltà industriale l’alimentazione apporta colesterolo e calorie in eccesso che contribuiscono alla formazione di grassi e colesterolo. Quindi l’ipercolesterolemia si può combattere e sconfiggere.

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