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Calcio

Aic: “Liberi di giocare”. Iniziativa contro il vincolo sportivo

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GROSSETO. Nuova campagna dell’AIC, Associazione Italiana Calciatori, che da anni si batte contro il vincolo sportivo, ossia di essere liberi di giocare dove un giocatore meglio crede e decidere di anno in anno.

Ricordiamo che ad oggi li vincolo è fissato fino ai 25 anni, dopo si è liberi di svincolarsi e di essere liberi. L’AIC vuole combattere questo vincolo promuovendo la campagna “Liberi di giocare” per sensibilizzare Figc e società di calcio.

Una delle varie motivazioni favorevoli al vincolo sportivo troverebbe la sua ragion d’essere nell’esigenza di evitare la dispersione del patrimonio sociale che, costituito dagli atleti tesserati, sarebbe l’unica fonte di sostegno dell’attività agonistica nelle società dilettantistiche. Il fatto che ancora sia imperante l’istituto del vincolo sportivo, ha contribuito a far sì che anche gli atleti minori d’età siano considerati “oggetto” di contrattazione e valutazione economica, circa trasferimenti, prestiti ed altri accordi vari, da parte delle società che ne detengono i cartellini. Questa  situazione la si deve alle  clausole statutarie delle varie federazioni sportive, che hanno portato alla cosiddetta “patrimonializzazione dell’atleta dilettante, avvalorata in determinate circostanze dalla giurisprudenza italiana.

Ricordiamo che il responsabile regionale AIC per la Toscana è Vincenzo Sabatini.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Sarebbe la fine del settore giovanile

Condivido appieno questa iniziativa, assurdo costringere una persona a giocare dove vuole la società, giusto che i giocatori decidano a fine anno dove giocare la stagione successiva.

Ogni tanto l’A.I.C. promuove iniziative di questo tipo, che sono giuste nel principio, ma che non forniscono indicazioni utili sul come organizzare i settori giovanili e le conseguenze di una riforma in tal senso. E’ fin troppo facile dire aboliamo il vincolo, e poi? Cosa succede dopo? Che fine fanno i settori giovanili? Dove si allenano i ragazzi? Molte società rinuncerebbero ad impegnarsi e a investire nel settore giovanile con conseguenze facilmente immaginabili. Difficile prevedere le conseguenze ma facile ipotizzare un aumento dei costi e per questo la chiusura dei settori giovanili o un consistente ridimensionamento e quindi una riduzione di partecipazione nel numero di ragazzi, riduzione del numero di squadre e di allenatori. Con meno ragazzi che partecipano, meno selezione, meno crescita, impoverimento tecnico e numerico, prime squadre difficili da allestire e costi in aumento per giocatori tutti da ingaggiare e con rimborso, quest’ultimo destinato a salire per povertà di scelta e di offerta.
Questa è la mia personale opinione, può essere che mi sbaglio, ma mi piacerebbe conoscere più pareri riguardo questa iniziativa.

dato che mi sento chiamato in causa essendo il rappresentante regionale le rispondo qui follonica…… le sembra giusto che un ragazzo sia vincolato fino a 25 anni e nn possa andare a giocare dove vuole…. quando in europa a parte noi e la grecia nn c’e’ il vincolo…….p.s. nel lonrtano 1990 ho dovuto pagare di tasca mia una bella cifra per svincolarmi e per questo mi sn voluto esporre in prima persona contro questa ingiustizia ….

Vede Sig. Sabatini, io non ho detto che non sia giusto, ho voluto, e di proposito, porre l’accento sui settori giovanili. Dato per scontato che sia giusto togliere il vincolo, vorrei conoscere il parere di chi come lei,degli addetti ai lavori, ma anche del comune sportivo, al riguardo. Quali scenari possono nascere in conseguenza o per effetto della rimozione del vincolo? Spero questa volta di essere stato più chiaro. Se intende rispondermi, lei come altri, non state a dire se è giusto o meno, lo sappiamo già che è giusto! Provate a immaginare come potrebbero essere gestiti i settori giovanili senza il vincolo. Anche perché non si può paragonare ciò che è successo con i professionisti, i dilettanti sono un’altra cosa, e gli effetti di una tale riforma potrebbero essere completamente diversi da come si può presupporre. Non è detto poi che il gioco valga la candela…

Guardi lei ha parlato di settori giovanili ed io le rispondo che adesso per far parte di essi si paga ed è’ la risorsa per la società’…….. Il problema avviene quando un giocatore vuole cambiare squadra e qualche dirigente si accanisce con i ragazzi chiedendogli cifre astronomiche ricattando quest’ultimo di farlo smettere (ci sono passato di persona)

Anch’io a suo tempo ho dovuto “riscattare” il cartellino, ciò non vuol dire che non si debba fare una riflessione sul destino dei settori giovanili, argomento questo che probabilmente non lo riguarda molto dal momento che non vuole entrare nel merito. Ma se l’abolizione del vincolo diverrà realtà, io credo che ci saranno diverse problematiche da affrontare. Già ora con le regole attuali molte società evitano accuratamente di allestire settori giovanili degni di questo nome e le ragione sono principalmente due, una è la mancanza di un adeguato bacino di utenza e l’altra sono i costi nettamente superiori alle entrate. Una soluzione ottimale però è quella delle società di puro settore, queste non avendo una prima squadra possono gestire al meglio le varie categorie con una perdita minima. Un’altra cosa che dovrà essere abolita con il vincolo dovrà essere anche il premio di preparazione: chi sarà disposto a pagarlo per avere un ragazzo senza vincolo? Già ora è difficile che una società lo paghi… figuriamoci dopo! Tuttavia le chiedo ancora una volta di dare il suo punto di vista in senso generale e in prospettiva spogliandosi della sua esperienza personale. Come ho già detto sono completamente concorde sull’abolizione del vincolo, ma parliamo anche degli effetti pratici che questo determina.

il mio punto di vista l’ho esposto prima ,comunque per fare vivere il settore giovanile adesso e’ molto piu’ semplice di un tempo con un, adeguata programmazione e prendendo allenatori qualificati …se la societa’ e’ organizzata i ragazzi nn andranno mai viaaaa

Concordo pienamente con il signor Sabatini. Purtroppo il vincolo pluriennale, per certe società, è indispensabile per sopperire all’incapacità di trattenere i giovani del proprio vivaio. Spesso queste società si rimpinzano di personaggi, pseudo-allenatori e pseudo-dirigenti, che con il calcio poco hanno a che fare. Considerano la cosa prioritaria il risultato sportivo e spesso hanno occhi e cuore solo per il ‘campioncino’ della situazione. Per il resto la crescita dei singoli è sempre prossima allo zero ma in compenso quelli dotati da madre natura per ‘eccesso di coccole’ si montano la testa e tentano improbabili scalate a società più o meno blasonate. Così calcio non si fà ne che ci sia o che non ci sia il vincolo…. i fatti parlano da soli. Caro Qui Follonica, ogni riferimento alla scuola calcio della tua città è veramente casuale….

Concordiamo tutti con Il Sig. Sabatini, ma anche lei non ha risposto alla mia domanda e per giunta è andato anche fuori tema per togliersi un sassolino dalla scarpa riguardo il Follonica, ma da sempre i settori giovanili sono gestiti da pseudo dirigenti e pseudo allenatori ma anche da genitori, che vedono nei propri figli dei piccoli campioni e fin qui nulla di male, sta nelle cose. Soltanto nelle più importanti società professionistiche, escluse sicuramente le maremmane, si possono trovare allenatori veramente preparati. Perciò le sue parole sono aria fritta, nel senso che i settori giovanili dilettantistici sono stati, sono e saranno sempre gestiti da genitori che hanno voglia di buttare via il proprio tempo, con tutti i pregi e i difetti che questo comporta. Comunque vedo che nessuno ha intenzione di affrontare nel giusto senso l’argomento

Probabilmente sono andato fuori tema perchè non ho detto che il vincolo pluriennale sarebbe da abolire ma non si può per il bene delle società che hanno un settore giovanile. Mi perdoni, non avevo nessun sassolino da togliermi, ed è lei che ha chiesto pareri. Ribadisco il mio pensiero: molte società di calcio, e tra queste sicuramente il Follonica, gestiscono il settore giovanile in modo disastroso, mirando spesso ad obbiettivi sbagliati. Le assicuro che si può lavorare con serietà pur non essendo professionisti, questo vale per tutti i campi, non solo in quello sportivo. Sono convinto che il vincolo pluriennale sia in primo un’ aberrante ostacolo alla libertà individuale e che serve soltanto a ridurre i danni causati, lo ripeto, da gestioni arroganti e catastrofiche. La ringrazio per l’attenzione che vorrà porre su queste altre poche righe di aria fritta.

Premesso che secondo me l’attuale vincolo è una forma di schiavismo moderno, alcune cose si potrebbero fare, del tipo: il cartellino con il vincolo pluriennale non deve essere firmato dai genitori ma dallo stesso atleta, ma soprattutto alla firma dello stesso dovrebbe essere data o ai genitori o all’atleta un informativa completa di preva visione di tutte le clausole e le regole previste. In altri campi è oggligatorio la firma per presa visione della specifica normativa in materia cosa che a noi non è stata ne fatta vedere ne fatta firmare ne tantomeno ce ne hanno dato copia. Non sono poi d’accordo che le Società perdono “capitali” in caso di un annullamento del vincolo, perchè comunque molti ragazzi quando si trovano in determinate situazioni smettono di giocare, con eguale perdita di “capitale” ma soprattutto con una totale sconfitta dello sport. Ci sono in provincia Società che pur avendo un settore giovanile “investono” in giocatori di oltre 30 anni e poi pretendono di prendere i soldi dai giocatori provenienti dal settore giovanile che mandano in prestito a destra e a manca. In merito a pseudo allenatori e pseudo dirigenti, senza con questo voler offendere e mancare di rispetto ad alcuno, perchè i presidenti e i direttori sportivi di Società che hanno un settore giovanile non puntano su allenatori che credono e puntano sui giovani ma su allenatori che chiedono giocatori con esperienza e non proprio piu giovanissimi. Questa non mi sembra coerenza, e allora perchè i ragazzi devono pagare l’inocerenza di queste persone che gestiscono le Società in questo modo? Sabatini io sono d’accordo con lei. Se un ragazzo non è di interesse della Società dove è cresciuto è giusto che sia libero di andare dove vuole anche perchè la scuola Calcio non la ha pagata la Società ma di tasca noi genitori.

Questa è l’ultima volta che intervengo, perché purtroppo nessuno ha voluto parlare di come potrebbe essere lo scenario dopo aver tolto il vincolo, che è sicuramente da togliere, ma nessuno ancora ha provato a immaginare come sarà la gestione dei settori giovanili e quali problemi potrebbero nascere in seguito a questa riforma. Ci si limita a parlare di come è la situazione oggi, dei tanti problemi e delle storture che tutti conosciamo benissimo, quindi discussione sterile che non porta niente di nuovo. Vorrei invitare qualcuno della redazione a fare un analisi e una previsione partendo da un punto di vista indipendente e obiettivo. Grazie comunque e speriamo che questa iniziativa sia propizia e raggiunga il suo scopo.

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