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Calcio

Seconda categoria: il top ed i flop della stagione delle squadre maremmane

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Top
Argentario – Un cammino incredibile per la formazione di mister Berni che vince il campionato da imbattuta e con ben 80 punti in classifica. Percorso perfetto.
Manciano – In qualsiasi altro girone del campionato di seconda categoria della Toscana, sarebbe arrivata prima. Grande stagione per i ragazzi di Ercolani.
Cinigiano – La compagine di Margiacchi era partita con il freno a mano tirato, poi con il passare delle domeniche gli amiatini hanno iniziato a macinare punti.

Flop
San Quirico – Una retrocessione inattesa visto la bontà dell’organico. Un girone di ritorno negativo è stato determinante.
Virtus Amiata  – Le premesse per fare bene c’erano tutte. Una fusione che ha portato rinnovato entusiasmo e tanta gente allo stadio non sono serviti però ad evitare un amaro capitombolo in terza categoria.
Scarlino – Molti addetti ai lavori indicavano lo Scarlino come compagine che potesse lottare per il titolo, cosa che non è mai avvenuta nell’arco dell’annata calcistica.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Concordo in pieno e sottoscrivo ogni parola da te detta ed in più aggiungo che la presunzione dimostrata dalla dirigenza ha vanificato le premesse e le promesse fatte ad inizio progetto. Inoltre dei giocatori partiti: Danso vicecapocannoniere di categoria; Nannetti in finale per salire in 1^ categoria nel senese; Vacchiano 17 gol con metà campionato giocato; Avola salvezza tranquilla raggiunta con la propria squadra; Netti 4 gol in promozione (non poco per un ventenne esordiente). Devo continuare? Colpa di una dirigenza inadeguata che non ha saputo trattenere nessuno di tutti questi e non ha saputo rimpiazzarli adeguatamente, prendendosela ogni volta con gli arbitri (ricordiamoci di essere nella penultima categoria dei dilettanti) e con lo staff tecnico (prima esonerato e dopo due partite richiamato sotto pressione della tifoseria). Non si va in trasmissioni televisive affermando che “non siamo più un progetto ma una realtà”. Avete illuso un ambiente con la vostra presunta capacità di gestione che alla fine si è dimostrata: inesperienza, inadeguatezza e saccenteria. Se magari in corso d’opera avreste ridimensionato la vostra prosopopea, forse oggi si parlerebbe di altro. Concludo dicendo soltanto che le innovazioni non devono distruggere le tradizioni poiché le tradizioni sono il frutto di sacrifici, sono la memoria……a buoni intenditori poche parole.

Riguardo alla Virtus Amiata è innegabile che si sia avuto un netto incremento di presenze allo stadio, ma sul fatto che le premesse potessero far pensare a una buona stagione dal punto di vista tecnico non sono d’accordo: in estate sono partiti giocatori del calibro di Danso, Vacchiano, Nannetti e Shtjefni (Aldobrandesca), Benedetti e Avola (Neania), solo per dirne alcuni… nessuno di essi è stato sostituito degnamente, se non con un paio di innesti decenti a metà stagione.

Quindi, a mio avviso, il presupposto era quello di dover affrontare un campionato di sofferenza, come poi è stato.

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