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A Grosseto si pratica una nuova disciplina sportiva poco conosciuta, ma che conta già tanti appassionati: il tiro dinamico sportivo.

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Grosseto. Vi ricordate quando da piccoli ci divertivamo a giocare a indiani e cowboy rincorrendoci con le pistole di plastica facendo finta di sparare. Il tiro dinamico, specialità del tiro sportivo riprende quel tipo di gioco. Facendo le dovute proporzioni, per praticare il tiro dinamico bisogna avere una buona mira ed essere veloci negli spostamenti per centrare i vari bersagli che via via si trovano lungo il percorso di gara. Una disciplina sportiva, poco conosciuta, ma che con il passare del tempo sta raccogliendo sempre più appassionati. A Grosseto conta giù un buon numero di tiratori. Fra coloro che praticano il tiro dinamico anche Raffaele D’amico, molto conosciuto nel mondo del pugilato. E’ proprio D’Amico a raccontarci come è iniziata la sua passione e quali sono le regole “ Oltre alla precisione, c’è una caratteristica importante che è quella della velocità” spiega il grossetano che aggiunge “ Nel tiro a segno c’è un bersaglio. In questo caso vince che si avvicina di più al centro. Nel tiro dinamico oltre a fare centro, bisogna essere veloci. E’ una sfida contro gli avversari e contro te stesso dove contano potenza, precisione e velocità. Il tiro dinamico nasce negli anno “70” in versione militare con cui si allenavano i corpi speciali. Dagli anni “90” sono spariti tutti i riferimenti militari. Il campo di gara consiste in vari scenari con vari bersagli da colpire. Si va da un minimo di nove ad un massimo di trentadue bersagli, che vanno colpiti con almeno due colpi. Quelli in ferro fino a quando non sono abbattuti. La bellezza di questo sport viene dalla strategia adottata da ogni tiratore nel corso della gara. Io posso scegliere se fare un tiro meditato sui bersagli a lunga distanza o correre veloce per avvicinarmi. Questo sport si fa con armi di grosso calibro che vanno dal “9x21” per arrivare al calibro “40” e “45” e quattro tipi di pistole. Ci vuole un investimento iniziale non per l’arma, ma per la ricarica e l’attrezzatura. In media in ogni allenamento si sparano circa quattro o cinquecento colpi. Io che sono un tiratore medio sparo circa diecimila colpi all’anno” Raffaele racconta come ha iniziato questa disciplina sportiva che pratica ormai da dieci anni “ Inizialmente ero un cacciatore. Con il tiro dinamico è stato amore a prima vista. In quel periodo mi trovavo in un campo di allenamento tra Grosseto e Siena per provare un’ottica da caccia. Ho visto dei tiratori che sparavano e correvano allo stesso tempo e sono rimasto a guardarli affascinato per tutto il giorno. Dopo una settimana ho comprato la mia prima pistola, ora ne possiedo più di otto. Attualmente sono tesserato con una società di Roma la “Tsa, Top Shooter Accademy” purtroppo non abbiamo un campo di allenamento a Grosseto. Noi ci dobbiamo spostare nel comune di Cinigiano per gli allenamenti. Per le gare dobbiamo andare a Firenze o Livorno. Io milito nella serie maggiore dei dilettanti. Il mio sogno sarebbe quello di entrare nei professionisti. Nel 2013 e 2014 sono stato vice campione italiano nella classe “D” e nella classe “B”.Siamo affiliati al Coni nella federazione F.i.t.d.s. federazione italiana tiro dinamico sportivo. Attualmente collaboro come istruttore con il tiro a segno di Grosseto, che mi da una grossa mano per la mia attività” conclude D’Amico. Massimo Galletti

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