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Calcio

Gigi Consonni: da Foligno a Foligno, il percorso del tecnico biancorosso

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Grosseto – Da Foligno a Foligno. Si chiude così il cerchio o meglio un intero girone per la compagine biancorossa sotto la guida di Gigi Consonni.
Un percorso tutto sommato positivo con 32 punti in 17 giornate ed una media partita di 1,882 che comunque non si avvicina a quella della capolista Livorno (2.30).
Nove vittorie, cinque  pareggi e tre sconfitte con 17 gol fatti (media di uno a partita) e solamente 9 subiti (media 0,52).
Forse il dato che fa più riflettere per una squadra che vuole lottare per il primo posto è quello oche riguarda le reti segnate.
17 giornate in altrettanti incontri rappresenta un elemento negativo che certifica le difficoltà a trovare la via della rete, specialmente quando manca il bomber maremmano Marzierli.
E’ come se i biancorossi avessero cambiato totalmente rispetto alla guida Malotti dove il Grosseto ha segnato tanto (11 in 6 gare) e subito altrettanto (11 su 6).
Adesso però c’è da vivere con spensieratezza il finale di stagione, onorandolo in maniera degna come richiesto dalla società e fortemente voluto da patron Lamioni,

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Francamente non saprei indicare quali siano i meriti e i demeriti di Consonni nel contesto di un campionato biancorosso così anomalo e indecifrabile. Un campionato in cui abbiamo assistito, tra novembre e dicembre, ad una cavalcata trionfale che ha fruttato qualcosa come 24 punti e che a fine anno sicuramente ha creato un po’ di apprensione ai livornesi. Peccato che prima e dopo quella fase virtuosa (diciamo pure miracolosa) il Grosseto abbia mostrato un volto completamente diverso, quello di una squadra fragile, smarrita ed abulica, che quasi sempre ha balbettato calcio e che ha elargito a piene mani punti anche ad avversari modestissimi come quelli di domenica scorsa. Perché sia andata così è un autentico mistero, non c’è logica, non c’è spiegazione. E non oso immaginare cosa sarebbe accaduto senza quelle 8 vittorie, è molto probabile che avremmo visto i sorci verdi per raggiungere la salvezza. Resta un’unica certezza: se veramente vogliamo lasciare questa triste periferia calcistica chiamata serie D, va ripensato da cima a fondo l’allestimento estivo dell’organico.

L’aspetto più rassicurante sono le dichiarazioni di patron Lamioni, che ha ribadito per la prossima stagione l’obiettivo di puntare in alto.
Secondo me l’organico del Grosseto è già buono, va “allargato” dal punto di vista qualitativo, la differenza principale con il Livorno è la rosa più completa da parte della squadra labronica.
Decisivo in negativo per il Grosseto è stato anche aver sbagliato inizialmente la guida tecnica per due anni consecutivi.
Fondamentale sarà far tesoro degli errori commessi in questo biennio: assurdo non aver un’alternativa a Marzierli del suo valore.
Possenti e Dierna sono arrivati quando il Livorno aveva già un buon margine.
La storia drl Grosseto, quando punta al ritorno in serie “C” insegna che la coppia dei difensori centrale dev’essere di primo livello:
1973 Angelini e Carpenetti.
1995 Nannipieri e Pierobon.
2002 Bogi e Miano.
2020 Gorelli e Ciolli.
Dierna e Possenti vanno benissimo, ma sarebbero dovuti arrivare a Luglio!

Valutando serenamente un girone intero sotto la guida di mr. Consonni, direi che i meriti globalmente sono tanti: la classifica che è tornata a sorridere, la fase difensiva che è diventata il fiore all’occhiello di questa squadra, l’ingaggio (tra gli altri) di Dierna e Caponi che hanno portato qualità, esperienza e personalità. L’aver schierato la difesa a quattro e FINALMENTE UN CENTROCAMPO CON TRE INTERPRETI: Cretella, Caponi e Sabelli.🙏🙏🙏
Questi sono tutti “indici” di una squadra che può primeggiare l’anno prossimo.
L’aspetto da migliorare è ovviamente la fase offensiva, perché 17 gol segnati in 17 gare NON possono garantire un campionato di vertice anche a fronte di una difesa impenetrabile.

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