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Grosseto Calcio

Us Grosseto, il punto dopo la 13ª giornata. Ennesimo pareggio subito, questa volta dalla capolista

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È terminato in parità il big match della 13ª giornata del girone E di Serie D tra Grosseto e Pianese. Un pareggio che ha lasciato il Grifone a -7 dalla vetta occupata proprio dagli amiatini.
COSA FUNZIONA Partiamo dal pubblico. Ieri record stagionale con oltre 2 mila persone sugli spalti. Certo, erano presenti anche i tesserati delle scuole calcio unioniste e quelli dei club affiliati, inoltre era la “giornata biancorossa”, ma il colpo d’occhio è stato piacevole, così come ottimo è stato il sostegno offerto dai tifosi biancorossi alla squadra. Per ciò che concerne i giocatori, invece, un elogio particolare va fatto a Marzierli, autore di un bellissimo gol (il settimo) in quella che è stata l’unica palla servitagli in tutta la partita. Inoltre, continua l’imbattibilità in campionato, ma, classifica alla mano, ci sono formazioni con una o due sconfitte che precedono i biancorossi.
COSA NON FUNZIONA La fase offensiva si è inceppata, è un dato di fatto. Il Grosseto, costruito con delle bocche da fuoco invidiategli da tutte le avversarie, ormai procede a piccoli passi quando si tratta di segnare. Infatti, delle 19 reti realizzate in 13 incontri (media 1,46 a partita), ben 11 sono state siglate in appena 4 gare casalinghe contro Sansepolcro, Seravezza, Cenaia e Ghiviborgo. Il dato, poi, peggiora considerando le sole 6 reti in 6 trasferte. A ben vedere, la squadra arrembante e padrona del campo non c’è più, anzi, facendo un paragone tra i biancorossi ammirati a Piancastagnaio in Coppa Italia e quelli visti ieri possiamo affermare che c’è stata una certa involuzione, mentre la Pianese ha fatto l’esatto contrario. A Marzierli giungono pochissimi palloni giocabili, tanto dalle fasce che per vie centrali, mentre Rinaldini e Riccobono, schierati alle spalle dell’unica punta, troppo spesso finiscono lontani dal numero nove maremmano. Mister Bonuccelli sostiene di giocare con tre punte, ma il campo non dice questo. Marzierli ha bisogno di una spalla stabile a supporto e dietro di loro un trequartista. In tal senso, Rinaldini e Riccobono sono estremamente intercambiali. C’è da recuperare, poi, anche Giustarini, il quale sta trovando sempre meno spazio. Infine, è davvero preoccupante che il Grosseto sia passato in vantaggio in 5 occasioni e che in altrettante sia stato raggiunto sul pareggio.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI Domenica prossima il Grifone andrà in Versilia ad affrontare il Real Forte Querceta, terzultimo in classifica. Che non si provino a ingigantire le difficoltà o il valore degli avversari, sicuramente inferiori ai maremmani a livello di rosa, anzi, è giunto il momento di mettere in campo l’atteggiamento di chi sa di essere più forte dell’avversario. Dalla trasferta a Forte dei Marmi ci attendiamo tre punti per riprendere a correre nei piani alti. Non serve a niente pareggiare e mantenere l’imbattibilità. Conta vincere per scrollarsi di dosso tutte le insicurezze che i biancorossi si stanno portando dietro dopo ben 7 pareggi in 13 incontri.

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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Dunque anche il “big match” va in archivio con un altro 1-1, un risultato che ormai perseguita come un incubo, ma in verità di “big” c’è solo la delusione e l’amarezza dei tifosi, perché in termini pratici, non essendo riuscito a sconfiggere la capolista, con gli immutati 7 punti di distacco, il Grosseto deve dare l’addio alle residue ambizioni di conquistare la C e, se l’obiettivo era questo, il campionato può considerarsi finito, la qual cosa sarebbe stata anche accettabile ad aprile, ma a novembre è proprio difficile da mandare giù. Evidentemente i notevoli ed encomiabili sforzi compiuti dalla società nel tentativo di allestire una rosa in grado di primeggiare non sono bastati; chi più chi meno tutti si era convinti quantomeno di poter lottare fino al termine del campionato per la vittoria finale, ma il campo impietosamente sta dicendo altro.

Aggiungo una piccola osservazione: alla fine dell’articolo si dice che il Grosseto avrebbe pareggiato in 6 occasioni, invece i pari sono addirittura 7 ed è proprio questa “pareggite” che ormai condanna il Grifone ad un anonimo campionato di transizione.

Sesto, capisco il tuo disappunto e il tuo scoraggiamento, ma lo spirito maremmano è uno spirito combattivo e abbattersi non serve a niente. Il presidente Lamioni per primo non deve perdere le speranze: il tempo per mettere a posto le cose c’è. Che il futuro sembri irrimediabilmente compromesso è un dato di fatto, però secondo me mollare sarebbe sbagliato. La storia del calcio insegna che spesso rimonte apparse ai più impossibili si sono verificate. Senza dubbio perché ciò avvenga occorre una sterzata, ovvero un cambio di mentalità e una continuità di risultati che finora non c’è stata (non basta la media inglese per vincere il campionato!). 
Una squadra tra le favorite non può, per esempio, pareggiare a Ponsacco contro la penultima in classifica (che, tanto per intenderci, ne ha prese 5 dal Seravezza!), certe partite vanno vinte senza se e senza ma. Poi, se alla fine chi ci precede in classifica si confermerà più forte del Grosseto sportivamente gli faremo i complimenti. Ma questo solo dopo l’ultimo minuto dell’ultima partita di campionato, non prima.
Tra poco inizierà il mercato di dicembre e niente vieta di apportare i giusti correttivi a una squadra che ha in parte deluso, ferma restando la fiducia a chi se l’è meritata a suon di ottime prestazioni.
Per concludere, se all’inizio del campionato ero molto fiducioso, ora lo sono un po’ meno. Ma sono certo che il Grifone riuscirà a tirare fuori la grinta che serve e quando capiterà ancora di passare in vantaggio non darà modo agli avversari di recuperare, magari dopo pochi minuti come è avvenuto in passato.
Faccio appello ai veterani della squadra perché diano per primi l’esempio di una mentalità vincente. I veri tifosi non imputeranno mai nulla a chi dimostrerà di dare tutto per i colori biancorossi terminando ogni partita con la maglia sudata.
Poi si può perdere o si può vincere, ma mai senza lottare fino alla fine.
Yuri, che ne pensi?

Che sia doveroso e dignitoso lottare caparbiamente fin quando la matematica concede la possibilità di arrivare primi è fuori discussione, del resto, come diceva Che Guevara, chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. Ciò detto, sono e resto molto scettico sul fatto che, realisticamente parlando, ci siano tuttora prospettive di vittoria finale e ciò per tutta una serie di motivi:

A) non si tratta solo di recuperare 7 punti sulla Pianese, ma anche 6 sul Seravezza, che viaggia come un treno, non diversamente da Livorno e FolGav che ci sopravanzano di 2 punti, ragion per cui bisognerebbe ipotizzare che non una ma quattro squadre entrassero in crisi, il che appare proprio inverosimile;

B) il Grosseto segna col contagocce e per contro c’è sempre una disattenzione o una dormita di troppo che comporta di beccare spesso e volentieri il golletto giornaliero, insomma non si riesce quasi mai a chiudere la partita;

C) il gioco onestamente latita, lo si è visto a sprazzi nelle gare iniziali, ma ultimamente, in tutta franchezza, poca roba e comunque non si riesce a giocare in modo accettabile neanche per un tempo intero, manifestando oltretutto una condizione atletica deficitaria in buona parte dei giocatori;

D) anche sul piano strettamente agonistico non ci siamo: a me pare di notare spesso un atteggiamento compassato, non vedo grinta, non vedo quella feroce determinazione che in questo momento sono condicio sine qua non.

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