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Calcio

Magini: “Seguo il Grosseto da lontano”

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Federico Magini (1979) era una delle giovani promesse che debuttarono con la maglia del Grosseto all’alba della presidenza Moretti nel 1996 in Promozione. Rimasto un paio di stagioni in biancorosso, ha proseguito la sua carriera per qualche anno prima di cambiare completamente settore trasferendosi lontano dalla Maremma.

Dove hai passato gli anni del settore giovanile?

<<Dopo gli inizi nel Barbanella sono passato allo Staggia Senese per due anni, ho militato tre anni nel vivaio della Fiorentina ed infine sono approdato di nuovo in Maremma al Grosseto. In quegli anni ho avuto la fortuna di avere allenatori molto validi sia a livello umano che professionale: tra tutti voglio ricordare il mitico Kurt Hamrin, che mi ha allenato a Staggia Senese, ed anche l’ex unionista Alessio Tendi che mi ha allenato quando giocavo nei Giovanissimi Professionisti della Fiorentina>>.

Debuttasti giovanissimo nel 1996-97 in prima squadra.

<<Ero uno dei giovani che proveniva dalla Juniores allenata da mister Fommei e mi ricordo che debuttai in coppa contro l’Argentario grazie al fatto che i pari ruolo della prima squadra si erano infortunati uno dopo l’altro>>.

Come vedevi i giocatori più esperti come Sani, Giannelli, Lagordi e Mucciarelli?

<<Devo dire che erano dei ragazzi come noi. Il clima all’interno dello spogliatoio era ottimo, c’era grande affiatamento tra i senatori e noi ragazzi più giovani. Forse questo è stato uno dei segreti delle due promozioni in due anni>>.

C’è una partita a cui sei più legato tra quelle che hai disputato con il Grosseto?

<<Senza dubbio la mia miglior partita coincide con quella del mio debutto. Quel giorno vincemmo in casa 2-0 e da quel momento inanellammo una serie di otto vittorie consecutive>>.

In quegli anni l’allenatore unionista era Marco Cacitti.

<<L’ho avuto sia a Grosseto che a Gavorrano e lo ricordo come un allenatore molto passionale. Era come se con noi scendesse in campo anche lui. Era molto grintoso e ci metteva entusiasmo>>.

Nel 1998 hai lasciato il Grosseto. Come è proseguita la tua carriera?

<<Dopo aver lasciato il Grosseto ho giocato ad Orbetello ed alla Pianese prima di vivere tre anni meravigliosi a Gavorrano. Successivamente, ho indossato anche i colori di Montiano e Fonteblanda. Diciamo che, arrivato a diciotto anni, ho dato priorità agli studi: il calcio è sempre stato un meraviglioso gioco>>.

Da un po’ di tempo ti sei trasferito lontano dalla Maremma. Di cosa ti occupi adesso?

<<Adesso vivo a Torino e faccio la spola a Milano occupandomi di finanza. Diciamo che ho cambiato settore. Seguo tuttora il Grosseto su internet e sono sempre aggiornato da mio padre che è grande tifoso del Grifone come lo era mio nonno>>.

AI tuoi tempi il Grosseto aveva in rosa molti ragazzi locali a differenza di quanto accade adesso.

<<Quando giocavo nel Grosseto la squadra militava nei campionati regionali, la società era composta da grossetani ed eravamo un gruppo di maremmani amici anche fuori dal campo. C’erano molti ragazzi validi che hanno fatto carriera, come Mirko Pieri. Anche altri avrebbero potuto togliersi maggiori soddisfazioni, ma a quei tempi le opportunità erano veramente poche>>.

Come vuoi salutare gli amici di Grosseto?

<<Auguro al Grosseto tutte le fortune per i prossimi anni ed invito la società ad investire maggiormente nel settore giovanile. Ai tifosi grossetani chiedo di avere un po’ più di pazienza. Approfitto di questa intervista per fare i complimenti al Roselle per la doppia vittoria in campionato ed in coppa. Si tratta di una realtà di grossetani con presidente grossetano: in questo caso il marchio maremmano rappresenta una garanzia>>.

Copyright © 2021 GrossetoSport Testata giornalistica iscritta al tribunale di Grosseto 8/2011 Direttore responsabile: Fabio Lombardi

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