Grosseto Calcio
Simone Ceri: “Unire tutte le forze cittadine per garantire un futuro alla squadra della città”
Grosseto. Durante la diciottesima puntata de “Il lunedì del Grifone” hanno dialogato l’assessore allo sport del Comune di Grosseto, Fabrizio Rossi, ed il presidente dell’Us Grosseto sul sostegno della pubblica amministrazione alla squadra della città che come anticipato avrà la convenzione con i costi che saranno sostenuti dal municipio.
Questo in sintesi il concetto espresso da Simone Ceri “Il sostegno deve essere dato alla società e non deve essere una tantum, una cosa fugace. Una squadra di calcio deve avere una base su cui partire anche perché noi purtroppo non siamo in grado di regalare la C, la B o la A: ci piacerebbe avere un portafoglio ad organino. La nostra è una realtà difficile e può risollevarsi facendo sinergia tra tutti, ognuno nelle proprie possibilità tenendo presente di non perdere mai la dignità. Tutti dobbiamo ragionare così. Io e Mario Ceri ci siamo presi un briga, ma si deve garantire ad una piazza come Grosseto un roseo futuro. La nostra città può superare tutto con un lungo cammino, con le proprie forze e con grande dignità. Ad oggi i miei interlocutori principali per questo ragionamento sono i rappresentanti del Comune e non ne faccio una presa di posizione politica, destra o sinistra, porterò sempre avanti le mie idee per il bene del Grosseto Calcio. Mario e Simone Ceri, con tutti gli sponsor grandi e piccoli, vedono i migliaia di euro portati anche dagli abbonamenti poi mangiati se il Comune non ci aiuta nella gestione di un impianto che ogni volta che viene aperto ha dei costi mostruosi”
La richiesta però ha avuto subito la risposta di Fabrizio Rossi, che ha garantito che a breve sarà tutto ufficializzato.
Al via il torneo regionale delle province con Grosseto che vuol essere protagonista
Serie D, il Grosseto allo “Zecchini” contro l’Orvietana
Dunque, se non interpreto male, visto che l’attuale gestione non è in grado di “regalare” la serie A, né la B e neppure la C, dobbiamo prendere atto del fatto che, allo stato attuale, il top degli obiettivi è la serie D. La puntualizzazione del presidente è assolutamente ineccepibile e insindacabile, in quanto solo chi tira fuori i soldi può dare una dimensione a progetti e ambizioni, ma è certo che tutto ciò genera una certa inquietudine, perché termini come “sostegno”, “sinergia” e “interlocutori” girano – per così dire – a vuoto nell’ambiente del calcio grossetano da quando ero un ragazzino…e ora non lo sono più da vari decenni. In altre parole la sensazione è che, una volta riusciti a salire in serie D, là si debba vivacchiare a tempo indeterminato, la qual cosa non appare ahimè molto entusiasmante. Se poi le cose non stanno così ed emergerà qualcosa o qualcuno in grado di modificare lo scenario, tanto meglio, sarò il primo ad esserne felice.
Io sottoscrivo il pensiero di Simone Ceri, perché se sintetizzano la storia del Grosseto appare chiaro che le epoche d’oro del Grifo sono 2:
La prima con Mario Ferri presidente che riuniva nel consiglio imprenditori locali del calibro di Barbini Ciabatti e Bucalossi (mi scuso con chi ho dimenticato di citare)
La seconda è chiaramente l’epoca di Camilli, unica eccezione che conferma la regola della ns. Storia di presidente non locale facoltoso appassionato e competente.
Dopo il 2015 sappiamo tutti cosa è successo, quindi oggi ringraziamo e sosteniamo la famiglia Ceri che ha preso il Grosseto e sta’ portando avanti l’unica strada percorribile ad oggi per risollevare il calcio: realizzazione del centro sportivo e potenziamento del settore giovanile.
Ad oggi secondo me è l’unica strada per far crescere il calcio a Grosseto, prendendo a modello realtà come Atalanta Empoli e Frosinone che puntano sulle strutture e sul settore giovanile.
Oggi la base di partenza è buona, sinergia col comune e sponsor importanti come Ilco Sol Cafè e banca Tema.
Chiaro è che l’auspicio di Simone Ceri è la speranza di noi tifosi e se altre forze cittadine entrassero nel progetto Grosseto i tempi di risalita di potrebbero accorciare, ma la strada imboccata anche secondo me è quella giusta.