Grosseto – Sinceramente che la notizia sportiva del giorno per tanti sia quella che Allegri era presente al “Carlo Zecchini” per assistere giustamente da genitore alle gesta tecniche del figlio Giorgio che gioca nella Juventus (ed è un gran bel prospetto ndr) un pò mi fa sorridere, dall’altra forse ci fa capire quanto è ritornato indietro il nostro calcio a livello di categorie.
Il grande Max che proprio a Grosseto iniziò i suoi primi passi da allenatore dopo l’esperienza con l’Aglianese per poi spiccare il volo verso i palcoscenici del calcio mondiale mi piace anche ricordarlo appunto come tecnico di quel Grifone che perse in maniera incredibile e sfortunata la finale di ritorno play off a Frosinone con un incredibile gol del pari fallito da Cipolla a una manciata di secondi dal termine e a pochissimi metri dalla rete.
Ecco i tifosi si meritano di tornare a vivere i fasti di quel tempo, di cercare di lottare per i grandi obiettivi ed il primo si chiama calcio professionistico, anche perchè la serie D non è certo l’habitat del Grosseto.
Questo deve passare anche ad un senso di appartenenza che si era creato dopo gli anni di serie B dove vedevi a giro per Grosseto i ragazzini con le maglie biancorosse e dove la loro squadra non era più il Milan, la Juve o l’Inter, ma il Grosseto ed il loro eroe era Pinilla, Cordova o Sforzini, purtroppo dopo tanti anni tutto questo si è perso.
Si può e si deve ritrovare prima con una società che come detto da patron Lamioni ha l’obiettivo di ritornare in Serie B e secondo togliendoci da una mentalità provinciale che purtroppo ci limita e non solamente in ambito sportivo.