
Calcio
La storia – Dopo 15 anni si separano le strade tra Borghi ed il San Quirico d’Orcia, un amore infinito

Grosseto – Uno dei personaggi più veri e con senso di appartenenza all’interno del mondo del calcio toscano e che in diverse occasioni ha sfidato le compagini della provincia di Grosseto, è Gianmarco Borghi.
Portiere che ha vestito la maglia del San Quirico d’Orcia per ben 15 anni in cui ci sono stati momenti splendidi, altri tristi, ma splendidi ugualmente.
Da non dimenticare anche qualche episodio curioso come quando realizzò una doppietta su calcio di rigore.
Ieri Borghi sul proprio profilo social ha annunciato il suo addio al San Quirico in un lungo post che vi proponiamo.
“Dopo 15 anni arriva uno dei momenti più difficili: salutare questa maglia che ho sempre amato e rispettato con tutto me stesso.
Tre campionati vinti, tante soddisfazioni, qualche dolore, ma soprattutto migliaia di momenti vissuti con passione vera, quella che non si compra e non si finge.
Ho sempre giocato spinto dall’amore per questa società, per questi colori e per questo Paese, cercando di dare sempre il massimo e tutto me stesso, rispettando la maglia che indossavo.
Non ho mai finto e non mi è mai importato di dover piacere a tutti, ma sono sempre stato me stesso: con il mio caratteraccio impulsivo, passionale e a volte brusco, ma non certo freddo o calcolatore.
In questi 15 anni di storielle fantasiose sul Sanqui e su di me ne ho sentite tante, ma sorridendo mi hanno fatto capire quanto eravamo invidiati, quanto eravamo forti e quanto gli altri avrebbero voluto essere noi…
Ringrazio con il cuore chi mi ha accompagnato in questo lungo viaggio: la FANTASTICA Società del Sanqui, che trasmette passione, storia ed attaccamento; i suoi meravigliosi dirigenti, tutti compresi, nessuno escluso. Non li nomino uno ad uno perché avrei paura di dimenticare qualcuno!
Ringrazio tutta la gente di San Quirico, tutti i Sanquirichesi veri.
Indimenticabili sono state le serate dei campionati vinti o delle vittorie dei playoff, quando praticamente tutto il paese festeggiava con la squadra fino a tarda notte… Le cene delle vittorie, i cori, i canti e le bandiere giallorosse che sventolavano alte nel cielo.
Indimenticabili per me sono anche le tribune del Mangivacchi strapiene nelle partite importanti, i fumogeni, le coreografie, le esultanze a fine partita, le chiacchiere con la gente dopo ogni match… e le prese in giro durante le bevute.
Un grazie va anche a tutti gli allenatori che ho avuto in questi anni, soprattutto agli allenatori vincenti come Denis, Lele Marchi e Giannone Marconi ma anche Pae con il quale ci siamo andati vicini vicini.
Un grazie ai mister dei portieri che ho avuto — quelli onesti però — come Massi Pallacci, Simo Carli, Jack Palmi, il grande Gianni Calussi, Daniele Poggesi, la Giga, Mister Carmignani e ad Adriano Cerretani, che purtroppo non è più tra noi.
Il grazie più grosso va a tutti i compagni di squadra con cui ho vissuto il famoso “spogliatoio”: simpatici, antipatici, bravi o scarsi, tutti mi hanno lasciato qualcosa di loro.
Un GRAZIE particolare va però al GRUPPO STORICO, a quelli delle mille battaglie, a quelli che bastava uno sguardo, a quelli delle serate con Stefanino, a quelli del mercante in fiera, a quelli delle cene travestiti al Loggiato, a quelli con cui ho pianto e gioito, a quelli con cui magari ho discusso, a quelli con cui ho vinto e con cui “sono stato bene insieme”… semplicemente GRAZIE.
Dopo 15 anni potrei sicuramente scrivere un libro sul Sanquirico, ma tanti aneddoti — anche quelli ganzi o curiosi — preferisco tenerli tutti per me.
Non è un addio, ma solo un nuovo inizio.
Questa maglia, questi colori, resteranno per sempre parte di me. E non è un modo di dire, visto che li ho tatuati addosso.


NEL BENE E NEL MALE, SEMPRE FORZA SANQUIRICO 



Ps la doppietta su rigore rimane una bella soddisfazione