Mario Ceri, grossetano, classe 1957, è un personaggio che definire eclettico è dir poco. E oggi parliamo proprio con lui per conoscere il suo parere sul calcio dilettantistico in Maremma. Questo perché Mario ha avuto molteplici esperienze da calciatore dilettante fino ad arrivare ai vertici dell’Us Grosseto nei professionisti; dalle giovanili del Barbanella, alla Serie C come presidente unionista (insieme al nipote Simone), l’unico dalla fondazione della società biancorossa ad avere vinto due campionati consecutivi, dall’Eccellenza alla D e da questa alla Serie C.
Ciao, Mario. Tracciaci un po’ la tua storia calcistica.
<<Innanzitutto, saluto te, gli sportivi maremmani e Grosseto Sport. Beh, mi fai andare indietro con gli anni, tanti. Ho iniziato a calcare i campi di calcio con il Barbanella dove ho fatto tutto il settore giovanile. A tal proposito, mi è venuto in mente un piccolo aneddoto. Ebbene, io e un mio compagno fummo chiamati per un provino alla Fiorentina, a quei tempi li facevano a Follonica. Pensa, non ci andai perché non mi interessava, stavo bene dove ero! Scelta sbagliata? Non lo so. Oltre al Barbanella, poi, varie squadre della provincia: Argentario, Montorgiali, Arcille, Selvena, Rispescia e Casotto dei Pescatori. Spero di non averne dimenticata qualcuna. Comunque, ho ricevuto e rifiutato proposte da società di categorie superiori, ma non me ne sono mai pentito. Questo perché sono sempre stato mosso dal solo desiderio di divertirmi, in club e ambienti nei quali potessi avere né dirigenti né colleghi calciatori, ma semplicemente degli amici con i quali poter proseguire la domenica fuori dal campo>>.
A proposito, non abbiamo chiarito una cosa! In che ruolo giocavi?
<<Ah, ah, ah…Sì, è vero, non te l’ho detto. L’inizio è stato da attaccante con tanti gol e tante soddisfazioni, forse aiutato anche dal mio fisico (190 cm, ndr). Ho sempre calciato indistintamente di destro e sinistro. Con gli anni e con l’esperienza, sono arretrato a centrocampo e verso fine carriera mi sono cimentato come centrale difensivo>>.
Dall’alto del tuo passato come calciatore e poi come dirigente, mi dai un tuo giudizio sui campionati dilettanti in Maremma?
<<Direi che negli ultimi dieci/quindici anni è cambiato tanto. Il calcio dilettantistico ha perso molto della sua semplicità e dei suoi valori. Adesso le società sembrano proiettate più ai grossi acquisti o a rimborsi spese esagerati piuttosto che, come ai nostri tempi, sia da calciatore che come dirigente, cercare di creare un gruppo e di “fare” lo spogliatoio>>.
Entriamo un po’ nello specifico delle nostre squadre, partiamo dall’Eccellenza col Belvedere Grosseto.
<<Con patron Clementini via via ci sentiamo; lui e Brezzi hanno allestito un bel gruppo e adesso con gli ultimi arrivi di Cretella e Carlotti si sono rinforzati ancora di più. Penso che affronteranno un’ annata tranquilla per poi l’ anno prossimo fare il salto di qualità>>.
Prima Categoria con tre squadre maremmane.
<<Sì, tre squadre: il Campagnatico, che ho visto giocare l’ anno scorso, il Cinigiano di mister Margiacchi che è stato un mio giocatore e lo Scarlino. Penso che tutti e tre i club abbiano come obiettivo quello di una salvezza tranquilla>>.
Dovremmo parlare anche della Seconda e della Terza Categoria, ma per oggi lasciamo libero Mario e gli diamo appuntamento quanto prima, magari per ricordare anche il periodo de “Il calcio a modo nostro“.