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Calcio

Lettera aperta di Massimiliano Gori dei tifosi 21 Street Elite, un gruppo che va oltre lo sport

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Riotorto – Riceviamo e pubblichiamo in maniera integrale una lettera aperta di Massimiliano Gori del gruppo di tifosi “21 street elite” del Riotorto.

“Per completare con correttezza e dare una spiegazione di chi siamo bisognerebbe parlare di Riotorto paese. In soldoni non abbiamo capi, prendiamo le decisioni in maniera del tutto democratica, in base alle nostre possibilità, io stesso ho dovuto fare tanti passi indietro alle volte perché così stabilito dal gruppo. Ia nostra caratteristica è quella, aiutarsi e mettendo quanti più possibile al centro delle decisioni. posso essere identificato come uno dei più anziani, questo si.

A Riotorto non è stato semplice creare qualcosa del genere. Infatti diciamo il nostro è stato più un effetto mediatico che ci ha aiutato a farci conoscere. Nel bene e nel male. Non ci siamo mai identificati come ultras, per il profondo rispetto che abbiamo per il movimento e le sue mentalità e non potendo noi soddisfarle in tutti i nostri elementi abbiamo preferito optare per una strada diversa. Un gruppo con la passione del tifo e l’organizzazione di un gruppo ultras ma con finalità più aggreganti. Il gruppo, lo striscione il paese di difendono a prescindere ma siamo nati con l’intento di voler, attraverso il tifo, creare qualcosa di diverso. Riportare unione, identità e il piacere di collaborare tra le persone, anche al di fuori del Riotorto calcio. Il nostro modello è il centro storico lebowski ma potrei citarne altri in giro per l’Italia o il mondo. Perché qui non c’è quasi più nulla e il futuro deve ripartire in primis da noi. A Riotorto collaborando con le realtà locali in occasioni di iniziative o con nostre attività solidali nella comunità. Non ci giriamo dall’altra parte insomma, mai. Così come nel concetto stesso di sport e sportività. Realtà come la nostra devono fare rete insieme, dal basso, per rivendicare un protagonismo nel movimento sportivo, per riportare valori sani, coinvolgimento e partecipazione. Perché non saranno i privati a salvare le piccole realtà sportive o il calcio dilettantistico per sempre, sono fuochi passeggeri. Oggi ci sono domani forse. È l’unione delle persone che può creare qualcosa di duraturo, certamente più facile a dirsi che a farsi, ma è l’unica via. Credo.sia anche per questo che si vedono sempre più gruppi di tifosi organizzati, siano essi ultras o no, un po’ in tutto lo stivale nelle categorie dilettantistiche. Perché si ricerca un identità più vicina a noi, che ci rappresenti davvero, e niente ti rappresenta più di casa tua. Tanti abbandonano le grandi piazze del calcio business che non li rappresentano più e cercano e ritrovano un protagonismo diretto nelle realtà di provincia dove sono nati o vivono. Vedono l’annullamento giovanile e di relazioni umane in questi luoghi e in maniera naturale reagiscono. Per amore e passione di casa propria e dei propri colori.
Un saluto ed un abbraccio a tutti i tifosi che si organizzano, che macinano soldi e chilometri. Che sfidano le resistenze della gente e l’agonia dilagante. Continuate e continuiamo finché c’è fiato per cantare.”

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