La Gea Basketball Grosseto torna alla vittoria, dopo tre sconfitte consecutive, mettendo al tappeto, nell’ottava giornata del campionato di serie C femminile, la Pallacanestro Femminile Pisa (51-48 il risultato finale), al termine di un incontro non bello, ma equilibrato che le ragazze di Luca Faragli sono riuscite a portare a casa con tanta determinazione e grinta. Senza Borellini, D’Antoni e Panella, la Gea ha perso per infortunio a metà del primo quarto Clara Nunziatini. Nonostante le assenze, le biancorosse hanno giocato alla pari con le pisane, rimanendo avanti per tutti i primi dieci minuti, prima di andare all’intervallo sotto di due punti. Al rientro dagli spogliatoi, il quintetto biancorosso ha continuato a lottare con le pisane, chiudendo il terzo parziale in parità, 15-15. Nell’ultima frazione, approfittando di un po’ di stanchezza delle avversarie, Grosseto ha messo la freccia e ha messo in classifica due punti importanti che servono a rientrare in zona playoff.

«Sono contento della vittoria – commenta il coach Luca Faragli – ma non siamo ancora guariti. In campo ho visto ancora tanta confusione, c’è stata qualche palla persa di troppo e le percentuali al tiro sono ancora troppo basse. Abbiamo comunque mostrato tanta voglia di portare a casa i tre punti, che ci possono dare fiducia in vista della trasferta di Porcari, nella quale recuperemo Martina Borellini e Daniela D’Antoni, che aumenteranno il tasso di esperienza».
La Gea Grosseto può sorridere non solo per i due punti conquistati con la quarta vittoria, ma anche per aver ritrovato i punti della bomber Teresa Vallini, che ha chiuso con 16 punti (3/7 da due, 2/6 da tre e 4/5 dalla lunetta, con 4 rimbalzi e tre palle recuperate). Bene la giovanissima Matilde Pepi la migliore sotto le plance con 5 rimbalzi.
Gea Grosseto-P.F. Pisa 51-48
GEA GROSSETO: Nunziatini 3, Vallini 16, Vannozzi 5, Merlini, Cipolletta 2, Pepi 4, Mery Bertaccini 2, Emma Bertaccini 6, Mazzi, Faragli 5, Benedetti 8. All. Luca Faragli.
ARBITRO: Mario Faisal di Grosseto.
PARZIALI: 11-9, 22-24; 37-39.
Foto di Stefano Venezia