Se andassimo, come facciamo sempre, a fare una ricerca su Google e digitassimo Tifoserie in Terza Categoria ci troveremmo di fronte ad una sequela di fatti incresciosi da far rabbrividire qualsiasi sportivo.
Noi, però, oggi siamo qui a parlare di tutt’altro: siamo qui a raccontare quello che può succedere una domenica come quella del 7 dicembre in provincia di Grosseto.
Un campionato, quello di Terza Categoria, dove non girano soldi né tantomeno interessi extra calcio.
Un semplice – ma bellissimo – ultimo torneo nella gerarchia dei campionati di calcio in Italia, che tanto è servito e continua a servire per tenere in vita e incrementare la socializzazione nei paesi in tutto il territorio nazionale.
La squadra del paese, il campo sportivo, le sagre paesane che servono come supporto economico per affrontare le spese di un campionato, l’ultimo nella scala del calcio, ma vetrina dei giocatori del paese.
Nella squadra ci sarà qualcuno che farà il salto di categoria, tanti finiranno la carriera dopo aver giocato sempre con la stessa maglia e poi, magari, appese le scarpette al chiodo, faranno i dirigenti del piccolo club cimentandosi anche come addetti alla griglia o al ristorante alla sagra gastronomica paesana.
Questa è la realtà della Terza.
Questa è la realtà dei nostri paesi che come punto di riferimento hanno la chiesa, il bar, la stazione dei carabinieri (per chi ce l’ha) o il Comune…Ma il “campo”, il campo sportivo non manca mai!
E se c’è il “campo”, c’è la squadra e la domenica tutti vanno a tifare!
È una tradizione che però sembrava in declino, vuoi per i paesi che perdono abitanti, vuoi per i martellamenti televisivi sui massimi campionati di calcio, ma anche per un interessamento verso altri sport delle giovani leve.
Qualcosa, però, sta cambiando e lo diciamo dopo aver osservato nuovamente da vicino (a distanza di anni) la realtà della Terza.
Crediamo di poter parlare di una rinascita dell’interesse verso il calcio di paese, grande o piccolo che sia.
Parliamo di un calcio vissuto diversamente.
Torniamo, però, a domenica 7 dicembre e cerchiamo di capire perché abbiamo citato tale data.
Ebbene, è stato il giorno del big match Castiglionese-Aquile Sticciano.
Ci siamo immaginati il presidente di una società, proprio come quella dello Sticciano, caricare i paesani con queste parole:
<<Bisogna andare tutti a tifare! Non è certo distante la trasferta, ma bisogna andare insieme a Castiglione, organizzo un pullman bisogna portare anche i ragazzi! Intanto, mi raccomando, sciarpe al collo per tutti, bandieroni e striscioni. Durante il viaggio magari ci fermeremo a fare una bevuta e quando si giocherà a Sticciano la bevuta la offriamo noi>>.
Lo spettacolo vero, però, deve ancora arrivare!
È lo spettacolo di vedere il “Valdrighi” di Castiglione gremito e l’accoglienza dei sostenitori di casa verso i tifosi di Sticciano che arrivano con un pullman, messo a disposizione dalla società sticcianese.
Lo spettacolo è pure l’incredibile “terzo tempo” durante il riposo tra primo e secondo tempo, dove le due tifoserie si sono unite per uno sfottò collettivo verso una squadra rivale.
Arbitraggio? Risultato finale? Boh!
In compenso, ci ricorderemo di domenica 7 dicembre 2025, stadio Valdrighi Castiglione della Pescaia e sapete perché?
Beh, perché ha vinto il TIFO VERO!