Altra puntata sulle pagine di Grosseto Sport della rubrica “E chi se li scorda…” dedicata ai giocatori dell’Us Grosseto. Oggi, in nostra compagnia un grossetano docg che ha contribuito alle glorie della squadra biancorossa, Piero Brezzi. Grande personaggio, non soltanto sportivo, conosciuto e stimato in maremma, settanta anni (certamente non dimostrati, ndr) che ha esordito in serie C nel 1973 per merito del mitico mister di allora, Graziano Landoni.
Dopo un anno in prestito a Massa Marittima – come si usava dire – “per farsi le ossa”, il ritorno in casa unionista per indossare la maglia da titolare. Piero è stato uno stopper, come si chiamava un tempo il ruolo, arcigno e veloce, duro ma non cattivo negli anni in cui assieme a Carpenetti, Carloni e Cherubini ha formato una difesa quanto meno difficile da superare.
Ciao, Piero e grazie per la tua disponibilità. Raccontaci della tua esperienza calcistica.
<<Buongiorno, Emilio. Innanzitutto, grazie a te e a Gs per questa rubrica che ci aiuta a non dimenticare. Come sai, ho esordito nel 1973 con mister Landoni. Naturalmente, immaginati le mille sensazioni provate da un diciottenne grossetano che esordisce in Serie C al Comunale (intitolato a Carlo Zecchini solo nel 2003, ndr)! Comunque, ho giocato in biancorosso fino alla stagione 1979/80. Sono ricordi che non potrò mai dimenticare: giocare al fianco di Carpenetti, Cappanera, Ciavattini, Marini, Noletti, Pezzopane, Marchetti, Balestrelli solo per citarne alcuni è stata una soddisfazione; bravi giocatori e persone stupende con cui mantengo tuttora rapporti di amicizia. Nel 1980, invece, ho rescisso consensualmente col Grosseto e sono andato al Campobasso in C, società con fondate ambizioni di passare in Serie B. Purtroppo, in Molise ho fatto tutta la stagione con un problema a un piede procuratomi l’ anno prima a Grosseto in uno scontro con un attaccante del Derthona. Nel 1981-82, stagione nella quale il Campobasso è salito in B, ho deciso di operarmi, ma i tempi della riabilitazione sono stati lunghi e così ho preso la classica decisione di appendere le scarpette al chiodo>>.
Non mi risulta, però, che tu abbia abbandonato subito il calcio giocato, anzi, ti dice niente il nome Sergio Franchini?
<<Il mio amico Sergio al tempo mi ha chiesto di andare a dargli una mano in Seconda Categoria col Marina. Ricordo di avergli spiegato che con il problema avuto, non avrei potuto sforzare troppo il piede tra allenamenti e partita. La risposta di Sergio: “Ok, niente allenamento, giochi la domenica e basta”. Insomma, sono andato al Marina e abbiamo vinto il campionato>>.
E poi non ti sei fermato lì…
<<No, è vero. In pratica, ho continuato a giocare con la nuova denominazione societaria Nuova Grosseto fino ad arrivare in Promozione (con l’Eccellenza non ancora istituita, ndr), però senza allenamenti!>>.
Ecco il “nostro Piero”, persona saggia, mai sopra le righe, un personaggio maremmano che ha contribuito alla storia dell’US Grosseto e non solo.