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Calcio

Il Cobra che non smette di giocare e segnare

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La rete di ieri del Paganico in pieno recupero sul difficile campo di Roccastrada ha un doppio significato: per i bianconeri un punto che fa morale contro un’ottima squadra che appena quattro giorni prima l’ha estromessa dalla coppa, mentre per Alessio Tiberi vale come una vera e propria liberazione.
Bisogna ricordare che il ragazzo del Granaione, la frazione cinigianese alla quale è legatissimo, è uscito da un brutto infortunio che per quasi diciotto mesi l’ha tenuto lontano dai campi.
Un attaccante letale che ieri ha capitalizzato in rete, con un tuffo di testa spettacolare, un assist del compagno di squadra Shtefni.
D’altronde, parlare di Alessio non è semplice, perché le storie su di lui a livello calcistico sarebbero tante da raccontare proprio per le molte maglie indossate dall’Eccellenza fino alla Terza Categoria.
Vediamo, però, cosa ci ha detto nella breve intervista che ha rilasciato a Gs.

Alessio alla soglia dei trentanove anni non smetti di stupire, raccontaci della rete di ieri.
<<C’è poco da dire, è il mio istinto in area di rigore…Altrimenti, perché mi chiamerebbero Il Cobra”? (E sorride, ndr). Prima di tutto, però, una cosa che mi viene dal cuore: dedico la rete a mio cugino Cristian, scomparso a maggio. Ero legato a lui e lo porterò sempre nel mio cuore. Un pensiero, poi, anche alla mia famiglia che mi sostiene e a livello calcistico la dedico in particolare al dg Bugelli e al mister Romagnoli poiché hanno creduto in me nonostante io sia uscito da un infortunio importante. Posso dire che darò tutto per ripagare questa fiducia. Certo, ho trentanove anni, ma posso garantire che ho sempre la voglia di giocare di quando ne avevo venti>>.

In carriera hai vestito tante maglie e hai realizzato molte reti. Sii sincero: quale società e compagni ricordi con più affetto?
<<Premesso che ho il sangue rossonero in quanto milanista sfegatato, ma sulla mia pelle sento cucita la maglia bianconera del Paganico. Tengo davvero molto a questa società dove ho avuto dei trascorsi importanti. In ogni caso, senza voler essere accusato di piaggeria, sono sincero quando dico che tutte le squadre nelle quali ho militato hanno un posto speciale nel mio cuore. In ogni caso, cito le seguenti perché mi  hanno lasciato qualcosa in più: Batignano, Castiglionese, Santa Fiora, Maglianese e Aldobrandesca Arcidosso, dove ho sempre amici e mi sono sentito in famiglia. Sono molto legato all’Amiata come territorio e auguro sia al Santa Fiora che alla Virtus un buon campionato. Come compagni, invece, ricordo tutti con affetto e non cito nessuno in particolare. Tuttavia, una soddisfazione legata anche alla partita di ieri è stata giocare contro un amico come Riccardo Coralli, anche lui un po’ attempato come me, ma con una classe cristallina e dotato di un carisma eccezionale. Aggiungo che è sempre un piacere vederlo giocare>>.

Di sicuro, torneremo a intervistare Tiberi perché lo ritroveremo ancora protagonista nel corso del campionato. Avremo così modo di farci raccontare qualche aneddoto divertente sulla sua lunghissima carriera.

 

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