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Ulmi e sindaci Lega: “Giani nervoso, offendendo la Ceccardi prova a dare colore alla sua grigia figura di burocrate abile solo a tagliare nastri”

“Prima i carri armati per gli inceneritori, adesso il guinzaglio per la candidata avversaria Susanna Ceccardi. Gli esperti di comunicazione del candidato governatore del PD Eugenio Giani devono aver capito di dover dare un po’ di colore alla sua grigia figura di burocrate, esclusivamente dedito al taglio dei nastri e ai brindisi con stretta di mano sempre uguale a se stesso tanto all’inaugurazione della bocciofila  quanto alla commemorazione dei caduti di qualche guerra”. Così i sindaci leghisti della provincia di Grosseto Luca Grisanti, Diego Cinelli e Francesca Travison e il segretario provinciale Andrea Ulmi commentano la nuova, infelice, uscita del candidato del centrosinistra che ha detto della Ceccardi che “Salvini la porta al guinzaglio” . “Giani appare nervoso -affermano i sindaci- e nonostante la sua continua campagna elettorale si sta rivelando debole con i sondaggi che sono lì a confermarlo e parlano di una gara aperta. Giani, non abituato ad una campagna che ammette la sconfitta, da sempre blindato in realtà dove il centrosinistra era forte, sta forse capendo che il vento potrebbe finalmente cambiare, grazie ad una candidata giovane e determinata che rappresenta una rottura verso quel passato di sinistra che lui da oltre trent’anni rappresenta”. I tre sindaci però sono ancor più critici sui toni. “Parlare di guinzagli -sostengono Grisanti, Cinelli e Travison- è paragonare la Ceccardi ad un cane. Un accostamento non solo infelice, ma offensivo e sessista verso la prima donna che ha la possibilità di diventare Governatore ed interrompere 50 anni di egemonia della sinistra in Toscana. Un’affermazione grave, che se fosse stata pronunciata da un candidato di destra avrebbe scatenato reazioni ben diverse da una sinistra brava a fare la morale agli altri, ma non a se stessa”. Sulla vicenda interviene anche il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi. “Ancora una volta il Pd attraverso Giani dimostra l’arroganza tipica di chi è abituato a gestire da decenni il potere in maniera assoluta -conclude il segretario- Oggi si rende conto che questo sistema viene messo in discussione e che la democrazia può finalmente fare il suo corso anche in Toscana premiando il centrodestra con Susanna Ceccardi, che ha saputo già scardinare la rossa Cascina e di essere gradita ai toscani nelle scorse Europee”.

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