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Coppa Passalacqua: quando si perde il senso della realtà

Grosseto Il torneo Bruno Passalacqua è giunto ormai alla 44a edizione ed è fortemente radicato sul territorio. Si tratta di una manifestazione sentita dalle squadre provinciali che vi partecipano e che, inevitabilmente, vogliono mettere in mostra i propri “gioielli” fino al possibile successo finale. Un trofeo che ha visto vincere il Siena, il Grosseto, il Follonica e tante altre società. Lo scorso anno, ad esempio, sovvertendo ogni pronostico, il Roselle allenato da Consonni ha avuto la meglio in finale contro il Gavorrano rinforzato da bomber Loffredo (ora uno dei migliori attaccanti del campionato Primavera con la maglia del Perugia). Quest’anno, invece, le grandi favorite sono l’Us Grosseto e l’Us Gavorrano, visto che si tratta di squadre che hanno militato in campionati regionali e nazionali, maturando esperienze che pochissime altre formazioni partecipanti al Passalacqua possono aver fatto.

Ecco, qui giunge il primo problema: è giusto far partecipare alla manifestazione due società come Grosseto e Gavorrano, sulla carta superiori a tutte le avversarie?
In questo caso, la risposta di chi scrive è affermativa, perché il fatto di chiamarsi Gavorrano o Grosseto non dà diritto a niente. I biancorossi, ad esempio, campioni regionali Juniores nel proprio girone, sono l’espressione di una società storica e blasonata che è ripartita da zero, fra mille difficoltà, nata dal cambio di denominazione da Ac Roselle a Us Grosseto. Insomma, nessuno ha regalato alcunché ai ragazzi di mister Biliotti, anche se è innegabile che disporre di due giocatori come Molinari e De Carolis (messisi in grande evidenza in Eccellenza) sia un lusso che solo il Grosseto può permettersi. Tuttavia, si tratta di ragazzi classe 99, quindi perfettamente in regola con la categoria Juniores. D’altronde, le altre squadre partecipanti si rinforzano o possono farlo chiedendo prestiti, pertanto ci sembra tutto nella norma.

L’altra domanda da porsi è: quale formula è possibile adottare per rendere ancor più avvincente e competitivo il Passalacqua?
Di formule e possibilità possiamo metterci qui a trovarne quante vogliamo, ma nessuno può negare che il livello del nostro campionato Juniores provinciale non sia eccelso. Dunque, parecchie formazioni presenti al Passalacqua escono prematuramente di scena, magari subendo dei rovesci. Qui, però, dobbiamo chiarire se ci aspettiamo che il Passalacqua sia un torneo che vuole rappresentare le eccellenze provinciali, magari fornendo i migliori prospetti under per la stagione seguente oppure se tale manifestazione non debba cercare di crescere in qualità e competitività. Per esempio, una vera novità potrebbe essere quella di far partecipare delle selezioni  (sotto l’egida della Figc locale) delle varie zone provinciali assieme al Grosseto e al Gavorrano più altre squadre provenienti da più lontano. Potremmo pensare a selezioni tipo Bassa Maremma, Alta Maremma, Amiata e simili e magari già così il livello qualitativo del torneo si alzerebbe. Tuttavia, si tratta solo di ipotesi e proposte che comunque dovranno essere vagliate dagli organizzatori.

In ogni caso, il Passalacqua è di sicuro una sorta di palestra per molti addetti ai lavori come allenatori, arbitri e giornalisti. Come tale, leggere o sentire critiche esasperate nei confronti tanto di un allenatore, di un arbitro, di giornalista o anche di un giocatore è proprio fuori luogo. Fuori luogo come il gesto di stizza di Schoon Molinari, che si è calato i pantaloncini mostrando le mutande al pubblico di fede braccagnina. Il ragazzo, consapevole di aver sbagliato (come dettoci in privato), non è stato sanzionato in campo, ma poi è stato giustamente redarguito dal Grosseto. Il gesto dell’attaccante unionista è da condannare e lo stigmatizziamo con decisione, ma dalle informazioni raccolte è pur vero che il ragazzo è stato offeso ripetutamente e vari testimoni ci hanno detto di cori come <<Molinari pezzo di m…a>> o altro. Gesti altrettanto gravi, soprattutto perché tra quel pubblico c’erano i genitori dei ragazzi in campo. Non meno gravi, poi,  le offese rivolte al nostro giornalista, Roberto Balestracci.  Offese davvero pesanti i cui autori devono solo vergognarsi. Ingiurie e frasi denigratorie che spesso continuano anche sulle nostre pagine. Insomma, qui non stiamo parlando della Coppa del Mondo, ma del Passalacqua, torneo provinciale dove, se non verrà cambiata la formula, ci sarà sempre un certo divario tra le varie formazioni partecipanti. Qualcuno, però, pensa di avere in casa il Messi di turno e quando vede giocare il proprio figlio perde il senso della realtà, trasformandosi e inveendo contro l’avversario di turno oppure contro l’arbitro o ancora contro il giornalista. Tutto questo, però, non ha nulla a che fare con uno dei valori fondanti dello sport e del calcio, ma anche della vita, ovvero quello del rispetto verso il prossimo. Per questo, un passo indietro da parte di tutti non solo è gradito, ma doveroso. Infatti, se questo deve essere il livello offerto dall’amato Passalacqua è bene che qualcuno cominci a porsi qualche domanda perché, lo ribadiamo, qui è stato perso il senso della realtà.

 

 

 

Yuri Galgani

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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