È noto urbi et orbi, il Grosseto è primo in campionato e il percorso fin qui solcato straripa di record e conquiste tutt’altro che scontate, come ben ricordo in ogni articolo. Tuttavia l’italiano è una lingua con molti falsi amici, provoca incomprensioni sì per inabilità, sì per lassità nel leggere. Al verbo “riuscire”, indi per cui, preceduto da un “non” e seguito subito da un “vincere” (adottando le passate coniugazioni), si potrebbe ipoteticamente associare una nota di casualità che un “sapere” invece, sempre con i suddetti accompagnatori, non avrebbe suscitato, al contrario marcando in tale frangente la predominanza del fattore umano; in altre parole, per esser chiari, la succitata casualità nondimeno comprende anche la dea Fortuna, gli infortuni (scusate il gioco di parole) e perché no la presenza di avversari, alleggerendo il carico di responsabilità dai soli atleti cosiddetti “accusati”. Ancora, le parole se contestualizzate assumono un colore diverso, meno personale caro mister, passando così da una critica acerba ad una semplice constatazione dei fatti. Al contempo, però, non colgo il senso di un’incomprensione nelle parole inerzia, impasse, eresia, disposte su quella scala, se non quello di un travisamento di significato che al contrario virava a favore dell’operato sorprendete fin qui svolto. Ma va be’, lungi da me alimentare polemiche sterili, ripeto perciò il “nulla di grave” e lo estendo erga omnes, evidenziando come dati e prestazioni continuino ad alimentare la stella divina dei biancorossi che, volenti o nolenti, con le forze a loro disposizioni, dovranno (oppure no, non sono affari che mi riguardano) lottare per la vittoria del campionato e, croce e delizia, digerire i molti elogi quanto i più che velati appunti che la posizione calamita a sé. Dunque, sperando di non far risentire nessuno, azzarderei nel dire che il Venturina, forte dell’ultimo risultato sul campo dell’Atletico Piombino, nel prossimo turno proverà il tutto per tutto con l’obbiettivo di conquistare quel primo posto cucito “miracolosamente” sui nostrani biancorossi, costretti adesso a difendere il trono dai molteplici attacchi degli ultimi tempi. L’altra costola della città dovrà vedersela invece contro la bestia nera Castelfiorentino, senza ombra di dubbio rivelazione di questa seconda parte del campionato. I ragazzi di Giagnoni, senza troppi rancori, conoscono il peso della gara e le conseguenze che una vittoria porterebbe alle sorti del loro campionato, fin qui tormentato da alti e bassi. Adesso non resta che attendere, goderci lo spettacolo e magari, nel frattempo, prendere una boccata d’aria per rinfrescare un po’ le idee.

Pietro Mecarozzi

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