Grosseto. L’era-Camilli è finita e questa volta davvero! Credeteci, un pugno in pieno volto avrebbe fatto meno male ai grossetani (noi compresi), che, fino all’ultimo, hanno aspettato e sperato in un cambiamento di Camilli che non è arrivato. Purtroppo, questa è la realtà e ora la gloriosa Us Grosseto Fc 1912 non è più nel calcio professionistico. L’ex-presidente unionista ha lasciato dopo 15 anni, i primi belli, bellissimi e pieni di emozioni, mentre gli ultimi sono stati quelli di un rapporto malato, tipico di una storia dove l’amore reciproco probabilmente è finito, ma non si ha il coraggio di ammetterlo. Piero Camilli aveva e ha tutto il tutto il diritto di usare i suoi soldi come meglio crede, ma non quello di giocare con i sentimenti dei grossetani, che hanno saputo volergli un bene pazzesco, al limite dell’idolatria, consentendogli comportamenti che altrove non avrebbe mai potuto tenere. Il famoso Comandante è uscito di scena malissimo, proprio perché avrebbe potuto farlo in altri modi, ma, al contrario, ha scelto uno dei più dolorosi. Fino a due settimane fa, Piero Camilli parlava di Serie B, aveva fermato sulla parola Piero Braglia, era carico, poi, improvvisi, il suo cambiamento d’umore e la decisione di lasciare il calcio. Non ci abbiamo creduto, forse perché i suoi stessi collaboratori sembravano non farlo o molto più probabilmente per il fatto che Camilli ci aveva sempre abituati a dei gran colpi di teatro. Dunque, nulla di diverso dal solito. Le nostre certezze si sono incrinate solo quando abbiamo saputo che non esistevano fideiussioni, ma abbiamo continuato a sperare almeno nell’iscrizione che, invece, non è stata fatta. La cosa più beffarda, poi, è che Luciano Cafaro, l’amministratore unico, è andato perfino a Firenze, ma solo per votare “no” al Bilancio 2013-14 della Lega Pro. Un atto dovuto, ci è stato detto, può darsi, ma anche un qualcosa che si poteva evitare, visto che ci sono stati 6 club assenti su 69. In tutta questa vicenda, però, il voto a Firenze è nulla, soprattutto perché Camilli per uscire di scena ha detto le solite cose, segno che non potevano essere quelle le vere ragioni. Si è parlato di un Camilli stanco e impegnato in altri progetti economici, tutto giusto e lecito, ma la tempistica resta fortemente sospetta e rende ancora più amaro questo momento. Oltretutto, l’era-Camilli ha lasciato solo macerie e ce ne renderemo conto nei prossimi giorni, quando la città dovrà riorganizzarsi. Da questo momento è giusto che tutti coloro i quali amano i colori biancorossi facciano quadrato, azzerando divisioni, litigi, rancori e tutto il resto perché solo così si porranno le fondamenta per un futuro diverso. In fin dei conti, Grosseto ha subìto e vissuto invasioni, dominazioni, lo spopolamento, la malaria, i bombardamenti, l’alluvione e altri episodi durissimi dai quali però ha sempre saputo rialzarsi, talvolta respingendo il nemico, altre ripartendo da zero. Ecco, oggi, 30 giugno 2015, è terminata l’era-Camilli ed è iniziato l’ANNO ZERO del calcio unionista, quello della rinascita che tutti auspichiamo rapida e foriera di nuovi successi!
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