Grosseto. Il telefono squilla improvviso da un numero di telefonia fissa: è Piero Camilli. Neppure il tempo dei convenevoli, che il patron biancorosso (che ha sicuramente letto la nota di Simone Ceri, ndr) parte in quarta:
<<Senti Yuri, voglio precisare una cosa>>.
Mi dica.
<<Sai che ho scritto una lettera molto cordiale a Bonifazi?>>.
Certo. Non ho avuto modo di leggerla, ma ne ho parlato ieri col sindaco stesso.
<<Bene. Allora saprai che ho augurato le migliori sorti al Roselle e l’ho fatto col cuore. Cosa dovrei augurare all’amico Simone che il progetto Roselle vada tutto a rotoli? Non scherziamo, dai!>>.
Infatti il dualismo Grosseto-Roselle non esiste proprio e mai esisterà!
<<Esatto. A parte il fatto che nel calcio esistono le categorie e che proprio per questo il club cittadino più importante è il Grosseto, ma io mica ce l’ho col Roselle! Ti garantisco che Simone è un amico e, anzi, ti confido che poco fa l’ho chiamato e gli ho detto che se vuole gli regalo del materiale, comprese le lavatrici>>.
Dunque?
<<Io lì a Grosseto ho chiuso. Inutile che la gente cerchi di farmi cambiare idea. Ripartirete dalla Terza Categoria, ma il Grosseto non fallirà. Il sindaco nemmeno mi ha risposto direttamente e sì che la mia mail era dai toni e dai contenuti assolutamente cordiali e amichevoli. Comunque, discorso chiuso, il Comune di Grosseto faccia come gli pare, io esco dal calcio. Inoltre, mi sono stufato anche di avere la stampa locale contro>>.
La stampa locale contro? Non sono d’accordo. La verità è che lei ha un rapporto conflittuale con determinati soggetti, non con la stampa in senso generale.
<<Sì, ma la sostanza non cambia, sono stufo! La vita è fatta di cicli e il mio a Grosseto è finito>>.
Peccato, perché sono stato il primo a pensarlo e a dirglielo, ma ho sempre creduto che suo figlio Luciano avrebbe potuto continuare dopo di lei.
<<Ripeto, la vita è fatta di cicli e quello a Grosseto è terminato>>.
Ne è proprio sicuro?
<<Altro che! Sai qual è stato il mio vero errore? Quello di non essere uscito dal mondo del calcio dopo che ci hanno ammazzato con le vicende che sappiamo>>.
Se dice così, però, deve vendere e se vuole farlo davvero, fra tutti possiamo sentire chi eventualmente potrebbe essere interessato a subentrarle.
<<Vendere? E a chi? Il Grosseto non lo vuole nessuno. A livello locale non c’è nessun imprenditore interessato>>.
Non mi riferivo all’imprenditoria locale, ma a quella che potrebbe venire da fuori, a patto che lei voglia vendere davvero.
<<Lascia stare. Al Grosseto si avvicinano solo banditi>>.
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