GROSSETO. Passano le ore, i giorni, le settimane, perfino i mesi, ma il Grosseto continua ad essere come la <<Bella di Campiglia, che tutti vogliono, ma nessuno piglia>>. Ci scherziamo su, ma, francamente, tutta questa manfrina sta diventando surreale. Prima Bandecchi non è stato preso in considerazione, poi al gruppo facente capo a Salvestroni è stata negata la possibilità di vedere i libri contabili, successivamente delle cordate poco credibili e già sgangherate in partenza hanno provato a comprare il Grosseto senza avere i soldi, mentre ora si affaccia alla ribalta la famiglia Barzan e la vendita viene data ancora una volta per fatta. Sarà, ma a noi sembra che dietro tutto ciò ci sia un preciso disegno, che è quello di non vendere se non a condizioni davvero vantaggiose. Come possano i Barzan comprare il Grosseto non è dato saperlo, forse hanno un patrimonio che ufficialmente non conosciamo oppure hanno alle loro spalle un gruppo di persone facoltose, ma da notizie riservate abbiamo appreso che il figlio Davide non risulta avere redditi, Francesco, il padre, è un lavoratore dipendente e la loro società, come detto, la Barzan Group Srl è inattiva. Nonostante ciò, i due poco tempo fa hanno provato a prendere il Cosenza e per farlo hanno dichiarato di aver depositato presso un avvocato di Roma un assegno circolare del valore di 3 milioni e mezzo di euro. Tuttavia, il presidente rossoblù calabrese, prima ha negato la trattativa (vi ricorda qualcuno?), poi, però, ha liquidato come chiacchiere quelle dei Barzan e si è tenuto il club. Come si capisce, qui qualcuno si sta divertendo fin troppo, ma la piazza grossetana non è dello stesso umore. Meglio una soluzione più o meno transitoria, con soggetti locali pronti a dare una mano per amore dei colori unionisti, che non questi ennesimi scherzi estivi, perché può trattarsi solo di ciò. Insomma, se per ottemperare all’art. 16 bis Noif o per altri motivi la famiglia Camilli deve o vuole cambiare l’assetto societario, lo faccia, ma, per favore, cominciamo a parlare di calcio vero! In altre parole, aspettiamo a Grosseto il ds Minguzzi e il patron unionista, Piero Camilli, perché il campionato è davvero alle porte.
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