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Calcio

Calciatori dilettanti, come riprendere l’attività dopo il lockdown. Ce lo spiega il fisioterapista Matteo D’Angella

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GROSSETO – Nei dilettanti le date previste per l’inizio della prossima stagione , Covid 19 permettendo , saranno per  l’inizio di Settembre, quando le squadre e giocatori dovrebbero essere in piena preparazione. Abbiamo chiesto allora,  al noto  fisioterapista maremmano Matteo D’Angella, come il calciatore dilettante dovrà avvicinarsi, prepararsi  nel migliore dei modi alla nuova stagione calcistica  dopo i tre mesi di lockdown e un  periodo chiaramente di  lunga  inattività. E ancora, come  secondo la sua esperienza, occorrerà  sfruttare appieno questi mesi che separerebbero dall’inizio della attività agonistica per arrivare nel migliore dei modi a questo appuntamento. 

“Purtroppo – attacca  Matteo D’Angella-,  dopo questo periodo di sosta forzata, in cui sia da un punto di vista sociale, rinchiusi in casa, che motorio , era concesso poter fare una passeggiatina o corsetta soft vicino  a casa di duecento metri e in una situazione di movimento parte fisica -atletica praticamente  nulla,  ci troviamo di fronte ad una evenienza mai accaduta. E questo va tenuto in ampia considerazione.  Sono stati fatti- spiega D’Angella – tanti corsi domiciliari, per cercare di mantenere lo stato fisico ad un buon livello , ma la parte fisica reale soprattutto per un calciatore diventa difficile tra le quattro mura, sia come  mantenimento che come  preparazione vera e propria. Quindi è stata pressoché  nulla. Ora con all’orizzonte la possibilità di tornare alla piena normalità , e oramai in piena estate – continua D’Angella, si ha voglia di tornare a giocare a calcetto, a calcio tennis , però ammonisce il fisioterapista –  senza un adeguato avvicinamento fisico-motorio importante è non avere fretta. Mai come in questi frangenti la  fretta, è cattiva consigliera . Siamo stati tre mesi in casa,fermi, inermi, qualcuno ha preso anche qualche chilo. Questa estate non può essere vissuta come nel passato  dove comunque il calciatore arrivava  dopo una stagione agonistica  piena alle spalle. Il Covid 19 con tutto quello che ha comportato ha creato , sotto questo aspetto, un precedente che  non si è mai verificato. 

E allora- afferma – occorrerà un approccio completamente diverso alla ripresa dell’attività motoria- sportiva. La prima cosa da fare per un calciatore dilettante   sarà , quindi, rimettersi in moto con molta calma, in un rinnovato  regime di alimentazione,  di movimento fisico normale. Bisogna stare attenti- spiega D’Angella-  perchè il rischio infortunio in questa circostanza è alto. La parola base dovrà essere, quindi, prevenzione, cautela . Occorrerà  riprendere l’attività motoria  nell’arco di una settimana piena, per evitare così il  rischio infortuni più elevato del solito, grazie ad  un  movimento fisico funzionale indirizzato rispetto a quella che è l’attività sportiva che ognuno  svolge. Nel caso di un calciatore, per esempio, compatibilmente con le restrizioni , bisognerà allenarsi cercando  di toccare il pallone prima possibile, che non vuol dire giocare, ma  più  semplicemente risvegliare e utilizzare a livello fisico, tutti quei movimenti partendo dal sistema nervoso centrale ,che durante l’anno calcistico sono usuali. Riprendere confidenza, senza  mai forzare.  Naturalmente  sarebbe il massimo se ci fosse un preparatore atletico adeguato a seguire. Ma , se così non fosse, l’importante che dal punto di vista motorio prima e mentale poi,  prepariamo la struttura fisica nel modo migliore   al momento clou , quando cioè si ritornerà all’inizio della stagione agonistica che per tutto quello che abbiamo passato, per le restrizioni giustamente imposte dovrà essere all’insegna del concetto di prevenzione che diventa fondamentale. Il calciatore, che già prima era soggetto durante l’intero campionato   ad infortuni,  senza  con questo voler spaventare nessuno, sarà ancora più predisposto a lesioni,  infortuni, a  sovraccarichi  funzionali. Quest’ultimi ancor più gravi da curare, rispetto ad una lesione e ad  un trauma diretto dove tempi e diagnosi sono abbastanza certi”. Nei prossimi giorni grazie alla disponibilità di Matteo D’Angella entreremo maggiormente nello specifico , rispetto all’attività da svolgere, a come prepararsi , con esempi pratici.

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