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Grosseto Calcio

Dossier Gs: serie D, quando costa fare un campionato?

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Grosseto. Abbiamo provato a simulare il costo di una squadra che disputa il campionato di Serie D che ha come obiettivo quello di una salvezza tranquilla.
Il tutto poi lo abbiamo rapportato alle spese che può avere una società come l’Us Grosseto, come ad esempio il costo del “Carlo Zecchini” per partita o l’affitto della sede.

Naturalmente precisiamo e ribadiamo che per ogni singola voce abbiamo preso in considerazione i costi che potrebbe sostenere una società media della Serie D e non nel caso specifico di quella unionista.

Nel nostro conteggio abbiamo omesso il costo di un ritiro, che può anche essere fatto in “casa” e le spese del campionato Juniores Nazionali.

Il conto alla fine raggiunge quasi i 375 mila euro cercando soprattutto di costruire una rosa fatta in casa con alcuni elementi di spessore e avendo un mercato tra cessioni ed acquisti che si chiude in pareggio.

Giocatori 

Rosa di circa 18 giocatori alla media di 1000 euro per circa 10 mesi

  • Euro 180.000 circa

Staff tecnico (allenatore, allenatore in seconda, all. portieri, prep.atletico, staff sanitario)

  • Euro 55.000 circa

Staff amministrativo e spese varie (cancelleria, utenze, segreteria, Team manager, direttore sportivo etc…)

  • Euro 25.000

Organizzazione trasferte

  • Euro 20.000

Partite casalinghe euro 2900 x 17

  • Euro 49.300

Materiale tecnico

  • Euro 20.000

Affitto sede

  • Euro 4.500

Materiale sanitario

  • Euro 4.000

Spese extra (fisioterapia, recupero infortuni, varie)

  • Euro 4.000

Iscrizione al campionato

  • Euro 16.500

Totale circa 375.000

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Non mi sembra una spesa eccessiva…… visto che essendo arrivati a metà classifica anno la possibilità di valorizzare i giovani e farli crescere bene per un futuro più di alto livello per i giocatori , mentre per la società un profitto su questo economico .

Per un campionato tranquillo di serie d ci vuole dai 600/700 mila euro !!!! Giocatori a 1000 euro BEY !!!!

scusate leggendo le varie voci non è stato menzionato il settore giovanile.non è cosa da poco.minimo con due campionati uno nazionale juniores uno regionale gli allievi devi mettere in conto almeno 50.000 euro come minimo

La somma finale può apparire tutt’altro che irrilevante,
però, anche solo guardando ad anni recenti, si constata che si è verificato il caso di società calcistiche appartenenti a realtà demograficamente ed economicamente addirittura inferiori a Grosseto (Frosinone, Benevento, Crotone) che sono arrivate in serie A, dove i costi – si suppone – lievitano in modo esponenziale. Come cavolo si spiega? Sia come sia, il fatto che si assista a tutto questo can-can sui costi per disputare un misero campionato di serie D (dove te la vedi in molti casi con realtà delle dimensioni di Orbetello o Roccastrada) mi inquieta non poco.

Veda Sesto, il suo ragionamento non fa una piega. Il problema è che Grosseto non ha realtà economiche interessate a sostenere il calcio come in alcuni posti che lei ha citato. Piancastagnaio ha dietro uno dei maggiori esportatori di cucine, Gavorrano vive sui denari dell Ing Mansi socio di un colosso mondiale, il Sassuolo e in A grazie alla Mapei.. Stirpe a Frosinone non è grinzetta. Noi uno ricco e appassionato lo avevamo e abbiamo fatto la B vedendoci scippare la A. Ma NON era Grossetano e non siamo stati in grado di offrirgli in 15 anni un interesse economico sul territorio. E quindi partito lui torniamo a fare quello che abbiamo fatto nei 20 anni precedenti alla gestione Camilli. Che evidentemente e quello che Grosseto può permettersi. Perché guardi Sesto…io il Grosseto l ho seguito a Guasticce o a Manciano…certo molto peggio di Bologna o Torino ma…la mia squadra da tifare l ho sempre avuta. Cosa che dopo i due anni dell americano…esistere ancora e almeno una grossa fortuna. In soldoni…le cose belle piacciono a tutti….ma non tutti possono permettersele….e non per questo si suicidano. Qualche altro commento e’ confortante…Il centro sportivo ed un settore giovanile in grado di formare giocatori validi oltre al mantenimento della categoria devono essere gli obbiettivi per i prossimi 6 anni. L Islanda con 330 mila abitanti partecipa ai campionati del mondo…possibile che una provincia di 223 mila abitanti non sia in grado di formarsi una squadra per giocare in lega Pro?

Valutazioni corrette e ineccepibili. Aggiungo soltanto che qui non è in discussione la fedeltà ai colori biancorossi da parte del cosiddetto “zoccolo duro” (di cui pur come “cane sciolto” faccio senz’altro parte); è ovvio che chi come il sottoscritto segue ininterrottamente il Grifone da mezzo secolo continuerà a farlo tanto contro il San Miniato Basso che contro (ipoteticamente) la Fiorentina; il nocciolo della questione è l’annoso problema dell’ “appeal” del calcio grossetano, che – è inutile girarci intorno – è sempre stato e resta scarsissimo, non solo e non tanto per quel che concerne pubblico e tifo (che nel calcio di oggi hanno un peso molto limitato), ma anche e soprattutto rispetto a potenziali sponsor e investitori che evidentemente non trovano qua da noi le condizioni per avvicinarsi ed interessarsi. Sul perché di quest’assenza di condizioni si potrebbe scrivere un trattato socioeconomico, ma non è ovviamente questa la sede per approfondire.

Quindi non ne hanno 🤪 fagli un prestito te … .o facci un pianto..Ma devi LAVORARE…..

Quindi?

Un consiglio: questa serie “D” teniamocela stretta, con le unghie e con i denti, senza fare tanto i “sofistici” ricordiamoci che in serie D quest’anno c’erano 26 capoluoghi di provincia: Bari, Modena, Reggio, Avellino, Cesena, Taranto, Torres, Campobasso, Forli, Pavia, Prato, Massese, Latina, Savona, Trento etc. etc.
Mentre altri 11 capoluoghi erano in eccellenza o peggio: Grosseto, Nuorese,Treviso, Varese, Ancona etc.etc.
Teniamo presente che oggi la serie “D” è il quarto livello del calcio Italiano, quindi mi sembra che siamo in buona compagnia.
Se c’è da lottare con il coltello tra i denti, per difenderla questa categoria FACCIAMOLO!!!!!!!
Poi nel frattempo si può sognare che venga a prenderci Babbo Natale o Zio Paperone. ma finché non succederà, stiamo vicino alla squadra, assestiamoci in serie D, finiamo il centro sportivo, sviluppiamo il settore giovanile, insomma rendiamo più appetibile il pacchetto Grosseto, in modo da suscitare l’interesse di qualche sponsor importante, speriamo che il Comune tramuti in realtà i buoni propositi.
Ricordiamoci: in giro per un Camilli ci sono venti faccendieri/ nullatenenti!!!

Se si parte dal presupposto che nella realtà grossetana attuale “o mangi la minestra o salti dalla finestra”, il ragionamento non fa una piega ed effettivamente non si può negare che
stazionino in serie D anche squadre appartenenti a città ben più grandi ed importanti di Grosseto, ma sono poche e presumibilmente solo di passaggio, mentre si può notare che (limitando il discorso al girone E) abbondano località che come abitanti equivalgono sì e no a Gorarella o Barbanella (tipo Borgo a Mozzano, Querceta e Piancastagnaio che peraltro è primo), senza dimenticare il “nostro” Gavorrano, che non è propriamente Milano o Torino. Forse è un problema mio e capisco che sono ragionamenti fine a se stessi, ma la prospettiva di fare la spola a tempo indeterminato tra Eccellenza e serie D purtroppo ho difficoltà a digerirla.

Senza lilleri non si lallera.

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