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La storia di Gerardo: salvato dopo il malore mentre gioca a beach tennis

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Quella di Gerardo Rosolia è una disavventura a lieto fine. Gerardo ha 60 anni, vive a Grosseto dove per anni e stato un ispettore della Polizia di Stato e ora ha un’impresa nell’e-commerce.
Il 17 maggio stava giocando a beach tennis, lo sport che pratica con passione ed entusiasmo, nella tensostruttura della Uisp in viale Europa. Succede tutto in un attimo: Gerardo si sente male e cade sulla sabbia. I compagni chiamano aiuto, perché Gerardo ha avuto un infarto: solo il pronto intervento dell’istruttore Uisp Enrico Terenzi e di due altri giocatori, Roberto Rosini e Simone Marruchi, che lo rianimano con il massaggio cardiaco e utilizzando il defibrillatore, salvano la sua vita. Dopo quasi quattro mesi Gerardo sta tornando in campo per giocare a beach tennis. Dopo quattro mesi, soprattutto, Gerardo è tornato alla vita normale.
“Mi stavo allenando e durante l’allenamento mi si è chiusa una coronaria – racconta Gerardo Rosolia – non sapevo niente di questo problema nonostante avessi fatto tutte le visite sportive necessarie. E’ stato come spegnersi”. “La mia fortuna – aggiunge – è stata quella di avere gli istruttori vicino. Mi hanno soccorso e in tre mi hanno fatto il massaggio cardiaco: a Uisp Beach Park è presente un defibrillatore e così sono stato rianimato. Poi l’ambulanza mi ha portato al pronto soccorso. Devo ringraziare gli istruttori, adeguatamente formati che con me sono fantastici, e ovviamente anche la presenza di dispositivi adeguati nella struttura della Uisp per fare sport in sicurezza: se oggi sono qui è merito loro. E devo ringraziare anche la Cardiologia e la Medicina dell’ospedale Misericordia che poi mi hanno seguito”. “Ancora non ho ripreso con il beach tennis – spiega Gerardo – ma solo con l’attività fisica. Sto facendo tutte le visite che stanno andando bene e spero di ripartire a dicembre”.
L’istruttore Enrico Terenzi di professione fa il vigile del fuoco, quindi è abituato a salvare le persone. Ma questa esperienza è stata forte anche per lui: “E’ difficile aspettarsi qualcosa di simile quando ci divertiamo – spiega – è stata una situazione limite che purtroppo può capitare. Per fortuna siamo riusciti a salvare Gerardo: sono stati momenti concitati, nei quali è stata decisiva la nostra formazione. Ciò che abbiamo imparato serve a gestire l’emergenza e a utilizzare le apparecchiature fornite dalla Uisp. Abbiamo tenuto il fiato sospeso sperando che tutto andasse bene”. “Lavorare con la divisa del vigile del fuoco in un intervento all’esterno quando sei pronto è diverso – aggiunge – dentro un campo a beach tennis non te lo aspetti. Ciò che è successo a un amico emotivamente è stato molto forte”.
Negli anni la Uisp di Grosseto ha investito moltissimo sui defibrillatori. Ce ne sono una ventina a disposizione del comitato e dei suoi istruttori in giro per la Maremma: lo ha fatto perché lo diceva la legge, ma anche perché era conscia dell’importanza di questi investimenti. “Nel 2014 abbiamo installato uno dei primi defibrillatori in provincia di Grosseto – ricorda il presidente Uisp, Sergio Perugini – si trova all’esterno della nostra sede ed è ovviamente a disposizione di tutta la popolazione. Abbiamo circa 20 Dae che vengono consegnati agli istruttori che fanno attività fuori dai centri sportivi, oggi fortunatamente tutti equipaggiati”. “Non meno importante è la formazione – conclude Perugini – tutte le persone che operano per la Uisp devono obbligatoriamente partecipare ai corsi di formazione per essere in grado di intervenire come è successo nel caso di Gerardo”.

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