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Lega, Lolini e Ulmi: “Dov’è finita la ‘potenza di fuoco’ annunciata dal Governo.

Preoccupati per le tante
aziende a rischio anche in Maremma”

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Dov’è finita la ‘potenza di fuoco’ annunciata in maniera roboante dal Governo per le aziende in difficoltà?” Lo domanda la Lega con l’onorevole Mario Lolini e il consigliere regionale Andrea Ulmi. “Solo poche settimane fa – ricordano Lolini e Ulmi- il Premier Conte ha ritirato fuori lo slogano coniato nella scorsa primavera per annunciare un massiccio intervento del Governo in favore delle imprese e delle partite Iva colpite dal lockdown. Più che potenza ci sembra un ‘fuoco amico’ sparato sulle attività che, in molti casi, attendono ancora i soldi del passato e che oggi si trovano a chiudere di nuovo in attesa di altri promessi”. Lolini e Ulmi vedono un’Italia che mai come adesso rischia la chiusura di molte aziende. “Anche in provincia di Grosseto chi aveva superato la prima fase – affermano l’onorevole ed il consigliere regionale della Lega- costretti a sacrifici ed investimenti importanti, rischia di non superare la seconda. Un grido di allarme già lanciato all’unisono dai sindaci leghisti Grisanti, Cinelli e Travison per i piccoli comuni, dove chiudere un’attività vuol dire perdere un servizio ed un presidio sul territorio. Leggiamo quotidianamente le reazioni di imprenditori dei settori colpiti dal lockdown costretti ad abbassare per sempre le saracinesche”. Imprese, partite Iva, ma anche dipendenti che rischiano di restare a piedi. “Le scelte del Governo – affermano Lolini e Ulmi- stanno portando con sé un conflitto sociale tra imprenditori, liberi professionisti e dipendenti, in base alle tutele a disposizione. Secondo noi si sta creando solo una situazione di disagio e non di chi è più fortunato dell’altro. Se l’azienda chiude ne farà le spese il proprietario, ma anche chi per lui lavora, senza considerare anche l’indotto. Per questo serve un intervento massiccio e fatto con rapidità, senza attendere i tempi di discussione in Europa per sbloccare risorse promesse che, forse, non arriveranno mai o che, se lo faranno, sarà ormai troppo tardi. Soldi che vadano a chi è realmente in difficoltà a causa del Coronavirus e non del furbetto di turno”. Lo stesso, in termini di promesse, vale per chi è impegnato in prima linea con il Covid e qui Ulmi e Lolini chiamano in causa la Regione. “La Regione – affermano i due esponenti della Lega- ad aprile firmò l’accordo con i Sindacati per corrispondere un ‘bonus’ agli operatori sanitari impegnati con il Covid. Oggi ancora non hanno riscosso l’intera cifra che spettava loro e, nel frattempo, il virus ha ripreso vigore e loro sono nuovamente esposti ai rischi”. Lolini e Ulmi ricordano infine come siano stati spesso i Comuni, le cui casse sono state nel corso degli anni penalizzate dai tagli governativi, ad essersi rimboccati le maniche a favore delle aziende. “Molte amministrazioni – affermano- si sono rimboccate le maniche ed hanno dato sostegno alle aziende con risorse proprie. Lo hanno fatto, però, togliendole da altre voci di bilancio, dimostrando efficienza e capacità di comprendere le reali necessità dei territori, tutelandoli dalle scelte non fatte dal Governo”.

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