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Calcio

Sagre sì – sagre no, situazione da monitorare con i ristoratori che stanno a guardare…

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Grosseto – Sagre sì, sagre no. Tutti gli anni le polemiche tra ristoratori, amministrazioni locali e varie associazioni sportive ci sono sempre state.
Quest’anno potrebbero essere davvero roventi. Pochi giorni fa un comune della provincia di Grosseto ha detto che lavorerà affinchè si possa svolgere la sagra.

I ristoratori nella provincia di Grosseto, dopo che hanno subito tre mesi di lock down sono allo stremo ed in più hanno dovuto sostenere spese per le varie operazione di sanificazione e ridotto il numero dei tavoli per ottemperare alle norme sul distanziamento sociale.

L’impressione che si ha è che difficilmente quest’estate si svolgeranno sagre all’interno del territorio provinciale di Grosseto, ma non ci metteremo la mano sul fuoco.
Magari quelle che in genere si svolgono ad agosto hanno naturalmente più chance rispetto a quelle di luglio.
Staremo a vedere. L’unica certezza sono i ristoratori che faranno sicuramente sentire la propria voce e vorranno far sentire la propria voce e le proprie ragioni.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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è una discussione surreale.siamo fuori dal mondo.le sagre non si possono fare i problemi che abbiamo di fronte sono immensi e quello delle sagre è l’ultimo.proprio l’ultimo dei problemi che questa nazione si troverà a dover affrontare

Leggiti l’articolo https://www.grossetosport.com/08-06-2020/sagre-giovedi-primo-incontro-tra-associazioni-sportive-e-amministrazione-lagunare-2/166915/

Ho precorso i tempi . Non ci voleva un mago per intuire il da farsi . Il disfattismo ed il pessimismo sono i peggiori nemici da contrastare . La ragione come sempre porterà ad una soluzione più o meno soddisfacente per tutti gli interessati . Buon proseguimento

Chissà per quale motivo non dovrebbe essere autorizzata una sagra che si svolge all’aperto e senza alcun tipo di limite al distanziamento visti i larghi spazi a disposizione e strutture mobili che possono essere configurare ad hoc. Per quanto riguarda i ristoranti è stato detto e ridetto fino alla noia che i client delle sagre non sono gli stessi dei ristoranti e comunque si alternano e convivono tranquillamente. Quanto poi al primo punto, è proprio questo il momento di parlarne , anzi siamo anche in ritardo se si vuole organizzare bene un nuovo format in tutta sicurezza ed in rispetto ai periodi ed alle esigenze anche dei ristoratori. Come sempre col buon senso ed intelligenza tutto si fa . Il disfattismo e polemiche non portano a nulla .

Voglio proprio vedere come smaltisce le file come sanifichi i tavoli come rispetti le distanze. Nn parlare per interesse societario parla con cognizione di causa. I clienti dei ristoranti nn sono quelli delle sagre? Chiedilo ai riatoratori dei campeggi.

max se sei un dirigente ti capisco ma credimi parlare di sagre non è cosa seria.dovrebbero già dirlo da ora senza aspettare
luglio o agosto.voglio vedere quale asl firma il permesso, il mio non vuole essere disfattismo ma ti invito a soprassedere le sagre quest’anno non si potranno fare.

Dico la mia: In realtà da un punto di vista organizzativo le sagre sono l’ultimo elemento problematico, la sanificazione che fanno nei ristoranti ai tavoli, se cosi vogliamo chiamarla, è fattibilissima anche nelle sagre. la fila basta mettere dei “paletti” distanziometrici dove ogni famiglia o persona deve stare. Lo spazio è l’ultimo dei problemi sia nella fila sia all’interno della cena stessa, il 90% delle società ha a disposizioni spazi ampissimi (addirittura campi di calcio interi) mettere un tavolino piu lontano di un metro sarebbe l’ultimo dei problemi.
Le questioni cucina e produzione di cibo, è lo stesso dei ristoranti, sapete quanti cuochi lavapiatti ecc stanno dentro una cucina di un ristorante? bene di piu che nelle sagre, considerando che le seconde spesso sono al’aperto e con il triplo dello spazio e la metà del personale…
Il discorso unico su cui non farle è: è corretto nei confronti dei ristoratori? una categoria messa in ginocchio con le sagre potrebbe avere il colpo di grazia. Vero, non il totale dei clienti delle sagre è lo stesso dei ristoranti, ma possiamo dire che su 100 persone che vanno alla sagra, se quest’ultima non dov’esse esserci, forse almeno 30-40 potrebbero andare ad un ristorante.
giusto quindi non farle, ma sia chiaro, non per asl o sicurezza, ma per rispetto.
Detto questo, che stato e comuni si mettano le mani in tasca, non per sostituire la sagra, ma per fornire alle società almeno una cifra consistente per superare la stagione, una cifra pari per tutti, non per spendere 800 euro al mese a giocatori (una vergogna) ma per pagare manutenzioni del verde, gas, acqua ecc, che in un anno arrivano a cifre assurde.

Infatti sopra se hai letto bene ho parlato di format da stabilire in rispetto anche alle esigenze dei ristoranti. Quello che voglio intendere che giustamente debbano tutti remare dalla stessa parte e realizzare il fattibile a vantaggio di tutti e se proprio non si trova una formula per accontentare anche i ristoratori, vorrà dire che sarà giusto non fare sagre però a questo punto il tessuto commerciale dei territori interessati, dovrebbe mettersi una manina sul cuore ed una nel borsellino e magari partecipare anche con piccole sponsorizzazioni alle società sportive. La logica del” quel che è tuo è mio e quel che è mio è mio” , non paga e non è giusta.

parlare di sagre in questa situazione mi pare eccessivo.nessuna manifestazione potrà avere il permesso della asl di riferimento.le società interessate si devono mettere l’anima in pace oppure fanno quello che hanno fatto l’albinia e il san donato.e purtroppo credo che non basterà

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