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Associazione Grosseto al Centro: Via Mascagni, il valore della sicurezza stradale e della legalità

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Nei mesi scorsi, oltre alle diverse associazioni e ai cittadini che hanno espresso voce in capitolo, anche gli uffici comunali hanno riconosciuto come l’abbattimento dei 52 pini di via Mascagni non fosse necessario per garantirne la sicurezza stradale. Il Settore Lavori Pubblici aveva infatti proposto una soluzione alternativa. Ciò non è bastato: il sindaco, sfiduciando gli uffici comunali, ha ordinato l’abbattimento degli alberi. A distanza di 3 settimane dalla conclusione dell’abbattimento, però, la sicurezza stradale di via Mascagni non è ancora stata garantita. Perché?

Come abbiamo più volte detto, basterebbe un’opportuna segnaletica verticale e orizzontale per garantirla, seppur in via provvisoria. Ad esempio, tempo fa a Marina di Grosseto in zona Rosmarina sono stati predisposti dei limiti di velocità di 5 Km/h a causa delle radici emergenti. Perché in via Mascagni, a distanza di due anni dall’avvio del procedimento per la messa in sicurezza, non è ancora stata installata della cartellonistica che avverte del pericolo, che segnala i dissesti stradali e che indica le modalità e opportuni limiti di velocità con cui procedere lungo la strada? Perché non sono state tratteggiate linee continue e zebrature oblique che escludano al traffico la porzione di corsia ammalorata? Perché nei mesi scorsi non è stato fatto niente, neppure il minimo per garantire la sicurezza?

Oltre a queste abbiamo altre due importanti domande da porre.

Nei giorni scorsi, rispondendo alla richiesta di accesso agli atti di Grosseto al centro, gli uffici comunali hanno confermato che il cantiere che tra il 16 marzo e il 1° aprile ha abbattuto i 52 pini di via Mascagni non aveva l’autorizzazione per l’impatto acustico e stava dunque operando in maniera illegittima. Dai documenti si vede che sia la Polizia Municipale, che la dirigenza del Settore ambiente e lavori pubblici, il R.U.P. e il direttore dei lavori erano consapevoli della mancanza dell’autorizzazione per lo svolgimento di attività rumorose, ma su ordine del sindaco, che ha esplicitamente dichiarato di assumersene la responsabilità, hanno fatto iniziare e concludere i lavori illegittimamente (mentre i cittadini erano costretti a casa per l’emergenza nazionale da Covid-19). Va ricordato che prima che il sindaco emettesse l’ordinanza per far abbattere i pini, gli uffici si erano voluti fermare per non violare la legge che tutela l’avifauna, di cui la presenza e le attività di nidificazione erano state documentate dalla stessa ornitologa incaricata dal Comune.

Dunque, le due domande che poniamo e che porteremo nelle sedi opportune sono: posto che i pini sono ormai stati tagliati da 3 settimane e che i lavori si sono interrotti dopo il taglio per almeno 3 settimane, può il sindaco ordinare di violare la legge, avendone ordinato l’abbattimento? E poi, i vari organi comunali avevano il dovere di non eseguire un ordine illegittimo del sindaco?

Se la legge è uguale per tutti, chiunque la violi dovrà andare incontro a delle conseguenze. “L’Amministrazione Vivarelli Colonna decide sempre rispettando il principio di legalità” e “La giunta Vivarelli Colonna è disponibile ad apportare tutte le migliorie possibili, nell’esclusivo interesse dei cittadini, ma non accetta di infrangere la legge”: questo diceva il sindaco ai giornalisti e lo scriveva sul sito del Comune. Dov’è adesso il rigore del sindaco nel rispettare e nel far rispettare la legalità?

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