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Calcio

Antonio Larini: “calcio secondario, ma importante per alleggerire lo stress del momento. Preoccupato per il futuro del movimento”.

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GROSSETO Con l’allenatore del Manciano, Antonio Larini, c’è stata una piacevole chiacchierata telefonica che andiamo qui a sintetizzare “ Ho seguito via via gli interventi dei miei colleghi sulle vostre pagine – esordisce il mister – e mi allineo al loro pensiero, dicendo che il calcio passa ora in secondo piano. A maggior ragione per me che sono infermiere e che quindi vivo questa emergenza in prima linea, e in questo momento siamo molto vicini umanamente a quello che sta succedendo soprattutto al Nord. Il calcio, però, seppur secondario, è comunque importante anche per il suo potere di distogliere per un po’ la mente, quindi con molto piacere ho risposto al tuo messaggio. Per quanto riguarda questa stagione proviamo a pensare positivo, ma di positivo c’è poco, perdurando la quarantena è sempre più difficile che il campionato riparta, anzi, penso che per i dilettanti sia francamente impossibile. Questo poi porterà chi di dovere a prendere decisioni complicate che giocoforza accontenteranno o scontenteranno qualcuno anche perché ci sono campionati già molto segnati (tipo il girone nostro con l’Albinia) ma altri ancora completamente aperti. E qui dovranno essere bravi gli addetti ai lavori ad accettare serenamente tutto quello che verrà deciso. Però, al di là di questo il problema più serio è per il futuro, perché tante squadre dilettantistiche poggiano la propria esistenza sulle sagre e sui piccoli sponsor e quindi la ripartenza è un vero e proprio punto interrogativo, con tante squadre che rischiano proprio di sparire. La Federazione in questo secondo me dovrà supportare molto le squadre. La mia speranza ora è quella di tornare a casa e sperare di avere buone notizie dal bollettino della Protezione Civile, perché prima la diffusione del virus si arresterà e prima la situazione si ricomporrà così che progressivamente potremo tornare alla normalità. Mi ha fatto molto piacere questa chiacchierata, come detto, il calcio aiuta a rilassarsi un po’ da questo contesto lavorativo pesante dal punto di vista psicologico, l’augurio e il saluto che faccio a tutti è che possiamo tornare alla normalità del minor tempo possibile e che ciò porti tutto il mondo calcistico a ritornare con i piedi per terra e a vivere il calcio nel modo giusto senza isterismi e comportamenti fuori luogo”.

 

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