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Confcommercio sul Decreto Cura Italia: “Punto di partenza, ma occorre fare molto di più”

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“Le misure adottate offrono una prima, ma certo non sufficiente risposta alle istanze formulate dalla Confederazione al Governo in queste settimane. Serve fare molto di più. Come ben detto dal nostro presidente nazionale Carlo Sangalli, nell’immediato serve una più ampia moratoria fiscale, così come un aiuto concreto per i danni subiti in termini di crollo di fatturato; insomma serve più liquidità alle imprese, e in prospettiva investimenti efficaci e sostegno alla domanda”.

E’ il commento a caldo di Confcommercio Grosseto, dopo aver analizzato il testo completo del Decreto legge Cura Italia pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

L’associazione sintetizza così il DL: “Le misure si articolano su quattro assi tematici e altre misure settoriali: finanziamento e altre misure per il potenziamento dei Sistema sanitario nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza (per circa tre miliardi e mezzo); sostegno ad occupazione e lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito (per circa 10 miliardi); supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del Fondo centrale di garanzia; sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi e premi ai dipendenti che restano in servizio.

Nell’ambito dell’accesso al credito e sostegno alla liquidità, significativo il potenziamento delle disponibilità del fondo centrale di garanzia per 1,2 miliardi di euro con innalzamento della garanzia diretta fino all’80 per cento e della riassicurazione fino al 90 per cento e la moratoria sui prestiti bancari fino a settembre 2020. Quanto agli adempimenti e versamenti fiscali e contributivi è prevista la sospensione, senza limiti di fatturato, per i settori individuati dal provvedimento come particolarmente colpiti dall’emergenza (turismo e pubblici esercizi, trasporto passeggeri e trasporto merci, imprese culturali, etc.), dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i mesi di marzo e aprile, insieme al versamento IVA di marzo. Per gli altri soggetti con ricavi o compensi non superiori ai 2 milioni di euro la sospensione dei termini degli adempimenti e versamenti fiscali e contributivi è riferita al solo mese di marzo (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo). Ai soggetti non rientranti nella sospensione si applicherà, invece, il davvero troppo breve ‘rinvio tecnico’ dal 16 al 20 marzo. Sul tema abbiamo già rappresentato la necessità di una più ampia e inclusiva ‘moratoria’, anche in riferimento alle criticità della ripresa dei versamenti già da maggio e della loro insufficiente rateizzazione, nonché dell’esigenza di intervenire anche sul versante dei tributi locali“.

L’associazione si riserva di valutare le ulteriori misure annunciate dal Governo, che dovrebbero essere oggetto di un nuovo decreto, da varare nel prossimo mese di aprile, utilizzando anche risorse provenienti dalla riprogrammazione di fondi europei, in materia di semplificazione, innovazione e alleggerimento delle tasse.

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