Berretti a Gs: “Per rimanere in biancorosso avrei accettato di firmare in bianco. Ora sono a un passo dal Donoratico”

Grosseto Abbiamo raggiunto telefonicamente l’ex-centrocampista biancorosso Matteo Berretti per fare una chiacchierata amichevole sulla sua esperienza a Grosseto e sul suo futuro calcistico.

Matteo, prima di parlare di futuro, parliamo di passato recente. Come giudichi la tua esperienza col Grosseto?
<<Certamente positiva. A livello personale penso di aver offerto il mio contributo alla causa biancorossa. In tutta la stagione ho disputato 33 incontri e ho realizzato 8 reti, più quella cancellatami contro il Poggibonsi. In campionato ho realizzato 6 reti, la metà delle quali decisive, risultando il secondo marcatore della squadra dopo bomber Vegnaduzzo, che mi ha preceduto anche nella classifica finale del Biancorosso dell’anno, il premio della stampa locale per i migliori giocatori stagionali del Grifone che proprio tu hai ideato. Due belle soddisfazioni. Peccato solo aver fallito la promozione in Serie D, perché una piazza come Grosseto avrebbe sicuramente meritato di salire subito di categoria. Tuttavia, va riconosciuto che in campionato, al di là di alcuni torti subiti, innegabili e documentati, San Gimignano e Cuoio sono stati più continui di noi. L’altro grosso rammarico è essere usciti nei quarti di Coppa Italia in modo assurdo. Ti svelo, poi, una cosa che sanno in pochi: ho giocato diverse partite con una costola incrinata. L’ho fatto per l’attaccamento che ho provato da subito per una maglia importante come quella biancorossa. Tra l’altro, la tifoseria, fantastica, mi ha voluto bene fin dall’inizio e i sostenitori che via via ho trovato fuori dal rettangolo di gioco mi hanno sempre riservato tanto affetto>>.

Effettivamente, molti tifosi unionisti si sono meravigliati della tua mancata riconferma. In fin dei conti hai solo 33 anni e sei sembrato integro.
<<Ti dico la verità: sarei rimasto davvero volentieri per quanto ti ho già spiegato. A questi livelli, non credo ci siano molte società strutturate come il Grosseto, con una piazza tanto blasonata, uno stadio da B e una tifoseria fuori categoria>>.

Non sei stato cercato dal club unionista?
<<Non esattamente e la cosa mi è dispiaciuta, perché pensavo di meritare un po’ più di attenzione da parte del club unionista dopo quello che ho fatto lo scorso campionato. Aspettavo una chiamata da parte della proprietà, pronto a dire loro di scrivere la cifra che mi avrebbero voluto offrire pur di rimanere nel Grosseto, ma tale telefonata non c’è mai stata. La riprova della mia volontà è che a dicembre scorso mi sono ridotto l’ingaggio pur di rimanere da voi. Il ds Bicchierai, invece, mi ha fatto capire che probabilmente la società avrebbe optato per altre scelte. Mister Miano, invece, che lo scorso anno ha provato a portarmi a Piombino, al termine della passata stagione mi ha detto che avrebbe chiesto la mia conferma, ma o non è stato accontentato o ha cambiato idea su di me. Non so davvero. Comunque, ti posso garantire che il mio ingaggio non sarebbe stato davvero un problema. Molto più importante a 33 anni vestire una maglia blasonata come quella del Grosseto rispetto a qualche euro in più o in meno>>.

Belle parole che a Grosseto faranno sicuramente piacere a tutti. Sapevamo anche di diverse offerte fatteti dal San Gimignano, dal Poggibonsi, dal Cecina e da altri club. Confermi?
<<Sì, la prima società che mi ha fatto un’offerta interessante, per di più in D, è stata il San Gimignano. Ti confermo anche le altre e aggiungo che perfino il Venturina mi ha chiesto di vestire quella maglia. Io, però, che vivo e lavoro a Donoratico, ho fatto una precisa scelta concordata con la mia famiglia: il Grosseto oppure è meglio accettare la sontuosa offerta ricevuta addirittura per giocare in Prima Categoria>>.

In Prima Categoria? Scusa, ma un giocatore del tuo valore ha ancora tanto da dare e scendere così tanto di livello è davvero un peccato, non credi?
<<Beh, ti dico solo che la società che mi ha fatto l’offerta importante è proprio il Donoratico. Qualcosa di assolutamente fuori categoria grazie al quale il mio lavoro e la mia famiglia non ne risentiranno dopo ben 15 stagioni lontano da casa. Per questi motivi, qualunque altra soluzione al di fuori del Grosseto e del Donoratico ho dovuto scartarla>>.

Insomma, sei a un passo dal Donoratico, ma se il Grosseto ti chiamasse all’ultimo momento?
<<Sì, sono a un passo dal Donoratico, ma col Grosseto sarei sempre pronto a parlare, ci mancherebbe>>.

Il classico messaggio conclusivo?
<<Volentieri. Mando un caloroso saluto a tutti i tifosi biancorossi e li ringrazio per l’affetto mostratomi. Un abbraccio fraterno ai miei ex-compagni, in particolare a Gorelli e Ciolli. Colgo l’occasione anche per ringraziare la proprietà per avermi fatto vestire una maglia prestigiosa come quella del Grosseto, pur se in una categoria come l’Eccellenza. Il Grifone, col sottoscritto, ha sicuramente trovato un tifoso in più>>.

Yuri Galgani

Giornalista pubblicista, è appassionato di calcio e statistiche sportive. Vanta esperienze e collaborazioni col Guerin Sportivo (al tempo diretto da Marino Bartoletti), Telemaremma, Tv9, Calciotoscano.it, Biancorossi.it, Vivigrossetosport.it, Tuttob.com e Pianetab.com. All'inizio si è occupato principalmente di Serie B e di Lega Pro, poi anche di Serie D e di Eccellenza. È co-autore del libro Cento passi nella storia, scritto in occasione dei 100 anni dell'Us Grosseto. Da novembre 2014 è il vice-direttore di Grosseto Sport. Ha condotto per tre anni le trasmissioni web Il lunedì del Grifone e D lunedì c'è il Grifone. È il commentatore delle partite dell'Us Grosseto su Gs Tv e su Eleven Sports, nonché del Follonica Gavorrano e dell'Us Grosseto Primavera 3. Ha collaborato anche con Sportitalia.

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