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Ceri: “Ripartiamo dall’Eccellenza, dal settore giovanile, ma soprattutto dai tifosi”

Grosseto. In una sala gremita da oltre 300 tifosi biancorossi, i Ceri, Simone e Mario, hanno incontrato i supporter grossetani per chiarire il loro progetto e le loro intenzioni.
Una sorta di anno zero quindi per il capoluogo maremmano da dove poter ripartire.

<<Siamo stati contattati per mettere a disposizione il titolo del Roselle per far rinascere il Grifone. Per noi è stato un passo difficile e doloroso, ma abbiamo grande entusiasmo e affetto per i colori della nostra città>>, esordisce Simone Ceri, che poi prosegue nella sua disamina.

<<Al momento siamo sempre in tempo a cambiare o meno la denominazione del Roselle in Grosseto, ma prima abbiamo voluto dire a voi tifosi le cose come stanno, senza tanti giri di parole. Abbiamo fatto delle valutazioni e dobbiamo ammettere che a Grosseto negli ultimi anni, a parte la parentesi Camilli, abbiamo fatto il dilettantismo. Siamo riusciti a far scappare uno che è ricco sfondato e passionale. Adesso dobbiamo ripartire dal nostro senso di appartenenza. Il primo passo in tal senso è quello di affezionarsi alla squadra che cercherà di arrivare al massimo delle proprie possibilità. Grosseto al momento non ha niente: né uno stadio, né un settore giovanile, né un pubblico e solo un pazzo può arrivare. Qual è il nostro progetto? Ripartire da un settore giovanile adeguato, da un centro sportivo che non è dei Ceri, ma della squadra di calcio. Per il nome Usg non ci sono problemi, Camilli ce lo concede, come ha dichiarato anche a voi. Venerdì andremo a Firenze, in Federazione, per capire le normative. Naturalmente, la matricola sarà quella del Roselle. Alle istituzioni abbiamo chiesto un abbattimento dei costi e abbiamo ottenuto promesse positive in tal senso>>.

Insomma un Ceri che non ha peli sulla lingua e ribadisce: <<Ripartiremo dall’Eccellenza. Abbiamo due spicci, ma cercheremo di fare una squadra competitiva che possa lottare per la promozione in Serie D. L’assessore allo Sport dovrà vigilare sul nostro operato>>.

Prende quindi la parola Mario Ceri che spiega la decisione sulla categoria: <<Tra fare un campionato di Serie D a salvarci e un Eccellenza a vincere abbiamo preferito la seconda opzione. Dobbiamo fare il passo seconda la gamba, non metteremo mai a repentaglio la nostra azienda e 250 famiglie che dipendono da noi>>.

Infine, riprende la parola Simone Ceri per i saluti conclusivi: <<Dai tifosi ci aspettiamo affetto, presenze allo stadio e anche critiche costruttive se sbaglieremo. Sappiate, però, che eventuali errori saranno commessi in buona fede, perché siamo persone perbene. I tifosi avranno un trust nella società e, se mai torneremo in Lega Pro, grazie a ciò non ci sarà bisogno della tessera del tifoso. Qui siamo tutti grossetani. C’è bisogno di unità. Siamo rimasti quattro gatti, ma dobbiamo diventare tanti gatti… Ricordatevi che c’è bisogno di ognuno di voi, nei limiti delle vostre possibilità, sia chiaro>>.

Ovazione del pubblico presente e adesso avanti con il lavoro…

 

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