Grosseto. La telefonata dell’avvocato Nucifora è arrivata stamattina verso le 9.30 e con essa la rinuncia all’incarico di direttore sportivo del Football Club Grosseto. Un fulmine a ciel sereno, perché il dirigente in questione oggi alle 17.30 avrebbe dovuto essere presentato ufficialmente alla stampa locale nel suo ruolo di direttore sportivo, insieme al neo-portiere Gagno, voluto e portato proprio da Nucifora. Il motivo della rinuncia all’incarico pare che sia stato l’annullamento del ritiro, ma alla base ci sono anche altre piccole incomprensioni che hanno sicuramente indispettito l’avvocato Nucifora, che si è sentito delegittimato e sminuito nelle sue funzioni di direttore sportivo.
Buongiorno, avvocato. Mi dica.
<<Buongiorno a lei, Galgani. L’ho chiamata per comunicarle che non posso accettare l’incarico di direttore sportivo. Ho già fatto la valigia e sono in viaggio verso casa>>.
Mi scusi, ma cosa è successo di così grave da indurla a una decisione tanto clamorosa?
<<È successo che qui c’è troppo dilettantismo. Certe decisioni prese dal direttore sportivo possono essere annullate solo dal presidente, ma per motivi particolari e in quaranta anni di calcio non è mai accaduto che un solo presidente si mettesse a discutere una mia disposizione tecnica. È accaduto invece qui, ma a mia insaputa. Si trattava di un ritiro di pochi giorni, alle porte della città, in modo da tenere alta la concentrazione della squadra in vista della partita di mercoledì contro il Trastevere e domenica a Nuoro, due incontri da non sbagliare. Il pericolo dopo due settimane di festa è proprio che una squadra possa rilassarsi mentalmente, per cui, per prevenire tutto ciò, ho dato disposizione che venisse effettuato un ritiro. Sembrava tutto a posto, ma poi ho saputo all’improvviso che il ritiro era stato annullato; ma non ne sono venuto a conoscenza direttamente dal presidente, ma tramite altri suoi interlocutori. È stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Una delegittimazione del mio ruolo di direttore sportivo dopo altri fatti >>.
Dunque, il motivo scatenante alla base della sua decisione è stato l’annullamento del ritiro. Probabilmente, però, i motivi sono altri, no?
<<Diciamo che qui non ci sono ancora le condizioni minime per fare calcio in maniera professionistica. C’è ancora troppa improvvisazione, con ruoli non rispettati. Il mio modo di fare calcio non mi permette di vedere sminuito il mio ruolo né che determinate persone non sappiano come comportarsi all’interno di un club. Mi creda, mi dispiace davvero, perché reputo che Grosseto sia una gran piazza per fare calcio. Ero venuto da voi con grande entusiasmo, firmando in bianco, convinto dalle lusinghe del presidente Pincione. Ho trovato e portato lì il portiere Gagno, un under davvero forte e poi ero pronto a presentare un paio di giocatori di Lega Pro piuttosto importanti. L’obiettivo era solo quello di rendere ancora più forte il Grosseto, per vincere questo campionato e tornare tra i professionisti. Solo allora avrei chiesto una gratificazione per il lavoro svolto. Purtroppo, sono stato costretto a rinunciare all’incarico di direttore sportivo prima ancora di essere presentato a voi della stampa e alla città>>.
Mi permetta di farle notare che, contro tutto e tutti, il presidente Pincione ha difeso il suo arrivo a Grosseto, segno di fiducia nei suoi confronti.
<<Lo so e mi ha fatto piacere. Tuttavia, la fiducia si dimostra anche con i fatti e quello che è accaduto è andato in direzione opposta. Nei mie quaranta anni nel calcio sono stato alle dipendenze di presidenti storici, come Massimino, Sibilia, Improta, Pozzo, ecc. e nessuno ha mai messo in dubbio mie scelte e disposizioni tecniche. Comunque, approfitto di questo colloquio per ribadire che sono una persona pulita e sono uscito bene dalla vicenda penale che mi è arrivata tra capo e collo a maggio scorso. Io, incensurato, mi sono ritrovato a vivere una vergogna che non meritavo. Ho sofferto come un pazzo, ma alla fine sono riuscito a dimostrare la mia estraneità alle accuse mossemi. Ho sempre parlato solo di calcio, tanto col direttore sportivo del Monza che con quello de L’Aquila. Se questi due o altri parlavano anche di cose extra-calcio, che colpa ne ho io? Come ho detto, a livello penale sono uscito pulito e ora, lunedì prossimo, sono certo di uscire altrettanto pulito dalla vicenda sportiva. Non ho fatto niente e lo dimostrerò>>.
Avvocato, il presidente Pincione dovrebbe essere a Grosseto se non oggi entro mercoledì 6 gennaio. Magari questa vicenda si ricomporrà.
<<Non lo so. Posso solo ribadirle che al momento non ci sono le condizioni minime per accettare il mio incarico, poiché intendo il calcio fatto solo con tanta professionalità, rigore e sacrificio, il tutto in funzione della società che via via rappresento. Sono un professionista, un direttore sportivo vero e certe cose, per fare calcio in maniera professionale, devono essere chiare>>.
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