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Calcio

Cico Natteri, dal Perù alla Maremma

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Prima che la legge Bosman e la globalizzazione facessero diventare normale la presenza di calciatori stranieri nelle rose delle squadre di ogni categoria, non erano molti i giocatori nati all’estero ad aver indossato i colori del Grosseto.

Uno di questi, però, in Maremma ce lo ricordiamo bene: Hugo Natteri, conosciuto da tutti come “Cico”, peruviano che vestì la maglia biancorossa dal 1962 al 1965 in serie C.

Nato a Pisco il 25 giugno 1934 esordì nella prima metà degli anni Cinquanta con il Deportivo Municipal (una squadra di Lima) e nel 1956 giunse in Italia chiamato dall’Inter.

A Milano, però, Natteri rimase poco: venne girato alla Triestina e nel 1957 passò all’Alessandria dove scese in campo in qualche occasione come riserva del più celebre Vonlanthen (altro ex interista).

Lasciato il Piemonte, Cico Natteri si accasò al Pescara trovando una maggiore continuità di utilizzo e realizzando sette reti che gli valsero il passaggio al Rimini nell’estate del 1961.

Un anno dopo, il suo arrivo al Grifone coincise con un periodo felice della squadra tornata da poco tra i professionisti sotto la guida del presidente Ferri. In tre stagioni il peruviano raccolse 78 presenze, poi nel 1965 prese la decisione di ritirarsi e rimanere comunque a vivere nella città che ormai lo aveva adottato.

Appese le scarpette al chiodo, per Natteri iniziò una carriera di allenatore che lo portò a sedersi sulla panchina di squadre locali come il Barbanella e, nel giugno del 1998, della Nuova Grosseto femminile in un torneo di calcio a sette organizzato nel campo che allora era ancora presente in via Monterosa. Nei suoi anni maremmani non ci fu spazio, però, soltanto per lo sport: sono da ricordare anche la sua attività di ristoratore ed un’esperienza come importatore di prodotti della sua terra di origine.

Cico Natteri se n’è andato il 10 luglio 2000. Sono passati ormai quindici anni, ma il ricordo di questo sudamericano che aveva scelto la Maremma come patria di adozione non è si è affievolito nei cuori dei supporter biancorossi con qualche anno sulle spalle.

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Una grande persona…un grande mister! Mi ricordo un episodio…categoria Allievi…non ero molto ferrato come colpitore di testa…a fine allenamento mi mise in porta..e mi disse di parare i suoi cross solo di testa…da quel giorno non ebbi piu paura di colpire il pallone…e segnai anche du calcio d’angolo……Grazie ancora!

Ero ragazzino allora e mi divertivo a raccattar palloni all’allenamento del Grosseto, dietro la porta, dove calciavano Zecchini, Palazzoli, Pazzi, Fogar, Falchi ed anche Natteri, che molti avevano soprannominato l’ Humumba, per il suo modo ‘assai partecipativo’ alla gara, per il carattere e la grinta. Lo rincontrai dopo molti anni, per caso, fermandomi a mangiare nel suo locale, ove tornai, ma compresi che non parlava volentieri di calcio, educatamente me lo fece intendere. E’ un ricordo dell’adolescenza, il bel Grosseto di Mario Ferri, l’ ing. Marsili, insomma la Maremma che vestiva il bianco-rosso “che tremare il mondo fa”… Grazie Hugo, avremmo bisogno del tuo attaccamento a questi colori, grazie per il tuo esempio.

Voglio ricordare Cico Natteri, che è stato allenatore della Neania a metà degli anni 70 con un episodio successo in Audace Portoferraio- Neania campionato di 1° categoria 74/75. La squadra isolana era in vantaggio 1 a 0, a pochi minuti dalla fine Miguel Arcuri giocatore italo brasiliano (molto bravo), attaccante giallo rosso sbagliò un gol a porta vuota, a fine partita Natteri nello spogliatoio rivolgendosi ad Arcuri disse ad alta voce: da tutti i cichi me lo sarei aspettato, ma da te cico No!!!!!
Questa frase è rimasta nella nostra storia,ancora oggi quando un nostro giocatore sbaglia un gol facile
si usa ricordare l’episodio con questo detto dell’amico Cico Natteri.
Un saluto.
Franco Ulivieri.

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