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Calcio

Lorenzini: “I più bravi sono sempre quelli che vengono da fuori”

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Fabio Lorenzini (1978) da alcune stagioni è uno degli elementi della rosa dell’Albinia che milita nel girone C del campionato di Promozione. Nel suo passato, però, spiccano gli esordi con la maglia del Grosseto in una delle annate più belle della storia biancorossa ed una lunga carriera da professionista che lo ha portato in giro per l’Italia.

La tua carriera inizia con la maglia del Grosseto nella stagione 1994-95.

<<Di quel periodo ho dei ricordi stupendi; fu davvero una bellissima esperienza. Avevo appena sedici anni ed ero in prestito dalla Fiorentina. Quell’anno con il Grosseto avevamo una squadra incredibile con uno spessore calcistico e soprattutto umano molto alto che venne compreso dai tifosi che ci seguirono con calore ed affetto>>.

Sono passati vent’anni e sembra passato un solo giorno. Ti senti ancora con i tuoi compagni biancorossi?

<<Con i compagni di allora ci sentiamo attraverso i social network e seguo con affetto tutte le cose che pubblicano. Tutto questo aspettando di organizzare questa benedetta cena che è da anni in cantiere per ritrovarci tutti quanti davanti ad una tavola>>.

Dopo Grosseto sei andato a Castelnuovo Garfagnana e poi ad Agliana.

<<Quella esperienza in serie D fu molto importante poiché mi stacco dal mondo giovanile per catapultarmi in quello “dei grandi”. Mi trovai molto bene in queste squadre e furono due bellissime stagioni che mi aiutarono ad affrontare il salto nei professionisti>>.

Dal 1998 al 2012 sei stato un calciatore professionista. Hai vestito i colori di Pontedera, Sanremese, Montevarchi, Pro Vercelli, Novara, Pro Belvedere Vercelli e Virtus Entella Chiavari. Ti sarebbe piaciuto scendere in campo in serie C con il Grosseto?

<<I miei anni da professionista sono stati carichi di emozioni che porterò sempre con me. Ricordo partite ad alta tensione come quella al Marassi in diretta Sky contro il Genoa oppure a Verona allo stadio Bentegodi. Tutto bellissimo ma, senza dubbio, mi sarebbe piaciuto da maremmano giocare tra i professionisti con il Grosseto. D’altronde, si sa: i più bravi sono sempre quelli che arrivano da fuori…>>.

Ti sei mai accorto che molte squadre in cui hai militato hanno poi raggiunto la serie B? Quale pensi sia stato il segreto del successo per dei team che non avevano mai raggiunto questo traguardo?

<<Purtroppo sì, me ne sono accorto. Il calcio è fatto anche di fortuna, di essere al posto giusto nel momento giusto ed io ero al posto giusto, ma nel momento sbagliato. Sto scherzando! In realtà, sono molto contento della mia carriera e di quello che ho fatto in questi anni da calciatore. Sapevo che queste squadre sarebbero arrivate in serie B perché tutte avevano un grande presidente e strutture all’avanguardia>>.

Dal 2012 sei tornato a giocare in Maremma e sei una delle colonne dell’Albinia. Una domanda sulla squadra è d’obbligo: alla squadra sembra mancare un po’ di continuità anche a causa delle molte assenze, ma punta al ritorno in Eccellenza. Pensi che possiate farcela?

<<Questo anno con l’arrivo del presidente Vettori abbiamo ritrovato il senso di unione e di famiglia che avevamo un po’ perso in precedenza. Abbiamo un gruppo unito, coeso, che sta bene insieme e si diverte tanto guidato da una persona eccezionale come Luciano Tommasi. Penso che possiamo dire la nostra: alla fine tireremo le somme e vedremo dove saremo arrivati>>.

Quali sono stati i compagni di squadra più forti con cui hai giocato nella tua carriera?

<<Ho avuto molti compagni di squadra di valore, alcuni anche famosi come Peluso, Marchetti, Gallo e Tavano. Tra quelli meno noti voglio citare l’ex unionista Maggiolini, Sgherri, bomber Nieto ed Anichini>>.

C’è qualche aneddoto che ricordi con più piacere del tuo anno vissuto con la maglia del Grosseto?

<<Sicuramente il giorno della vittoria del campionato 1994-95 è legato ad uno dei ricordi più belli. Per festeggiare, la sera andammo a Roma e feci il viaggio nel portabagagli della macchina del portiere Valleriani>>.

Negli anni novanta molti maremmani si affacciarono al calcio professionistico Ragazzi come te, Luca Matteassi, Francesco Varrenti che purtroppo non c’è più, Fausto Rossini, Mirko Pieri e molti altri. Adesso la situazione sembra cambiata in peggio da questo punto di vista. Come te lo spieghi?

<<Credo che i tempi siano cambiati. Adesso le disponibilità economiche sono inferiori e le società investono sempre meno nei settori giovanili e questo porta ad un calo delle possibilità per i giovani.on questo calano le possibilità per i giovani. Sono però sicuro che la provincia di Grosseto continuerà a formare buoni giocatori anche in futuro>>.

Segui ancora il club unionista?

<<Seguo sempre il Grosseto. Il momento non è dei migliori, ma sono sicuro che adesso con Stringara ci sia un giusto allenatore con molta esperienza e capacità. I tifosi devono aver pazienza ed aiutare la squadra ed, anzi, colgo l’occasione per mandare loro un saluto>>.

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