di Rocco Bellesi (www.vivereascoli.it)
Da frequentatore assiduo dei settori caldi del tifo bianconero, parlo sempre con molto piacere del mio Ascoli. L’ambizioso progetto di Francesco Bellini, facoltoso imprenditore farmaceutico alla guida della società di Corso Vittorio Emanuele, ha già ridato dignità al popolo ascolano dopo anni di sofferenze. Nel circondario piceno si respira tanto entusiasmo, un’eccitazione che i veterani accostano a quella dell’epoca di Costantino Rozzi, ma non amo inoltrarmi in improbabili paragoni. L’era Benigni, infatti, sembra soltanto un brutto ricordo e, anche i cauti per natura, prevedono un futuro roseo. C’è da dare prosecuzione a 116 anni di gloriosa storia (16 campionati di Serie A e 18 di Serie B) e il presidente italo-canadese lo sa bene. I bianconeri, nel mercato estivo, hanno acquisito le prestazioni di giocatori del calibro di Mustacchio e Chiricò, abili come pochi nel saltare l’uomo. Passando al reparto puramente offensivo, da segnalare gli importanti arrivi di Perez, Berrettoni e Altinier. Per la porta è giunto nelle Marche l’ex maremmano Lanni, che un caro amico di Grosseto mi descrisse alla perfezione come <<Abile tra i pali, ma poco reattivo in fase di uscita>>. Mori, Avogadri, Cristiano Rossi e Mengoni rappresentano ottimi elementi del reparto difensivo, mentre Addae e Pirrone garantiscono al centrocampo quel giusto mix di corsa, fisico e impostazione di gioco. In fase d’uscita, con tutta probabilità, solo l’addio di Tripoli è degno di nota, abilmente sostituito dal dg Lovato. Scongiuri a parte, l’Ascoli ha tutte le carte in regola per conquistare la serie cadetta. È vero, il campionato è ancora lungo e piuttosto equilibrato, ma il Picchio non ha nulla da invidiare alle altre squadre, in campo come sugli spalti. Al Del Duca si presenta quel Grosseto che nelle Marche ha spesso fatto bene; i locali stanno attraversando un ottimo periodo e, al momento, per nessuno risulta agevole affrontarli. Nessuna gara, però, può essere presa sottogamba e i bianconeri, seppur consapevoli dei propri mezzi, affronteranno il match con l’umiltà tipica di chi punta in alto. In Coppa Italia contro la Casertana, Petrone ha applicato un ampio turnover, considerando prioritaria la gara contro il Grifone. Con il sostegno, incondizionato, di almeno 6.000 tifosi, che meriterebbero ben altri palcoscenici, il tecnico di casa schiererà i suoi con il suo classico 4-2-3-1: Lanni a difendere la porta bianconera, blocco arretrato presumibilmente composto da Dell’Orco e Avogadri ai lati, Mori e Mengoni in mezzo. La linea mediana sarà formata centralmente da Addae e Pirrone, supportati da Mustacchio, Chiricò e capitan Berrettoni, a spalleggiare l’unica punta Perez. Altinier, autore di due reti a Piacenza, partirà dalla panchina. L’Ascoli, reduce da quattro vittorie consecutive, ha un primato da difendere: il Grosseto è avvisato, che vinca il migliore!
𝑪𝒉𝒊 𝒗𝒊𝒏𝒄𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒆𝒓𝒃𝒚 𝒂𝒑𝒑𝒓𝒐𝒅𝒂 𝒊𝒏 𝑺𝒆𝒓𝒊𝒆 𝑨 𝑩𝒓𝒐𝒏𝒛𝒆
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