GROSSETO. È iniziata decisamente non bene, per non dire male la stagione delle squadre del settore giovanile dell’Us Grosseto.
Abbiamo provato a capire quale siano i mali che attanagliano le squadre dei piccoli biancorossi, con problematiche che arrivano alcune dal passato, ma altre sono recentissime.
PROGRAMMAZIONE. Impossibile programmare e dare vita ad un progetto con obiettivi medio lunghi. Questa è la principale verità. Calcoliamo tutti che fino ad agosto non si sapeva quale fosse il futuro della società unionista; anzi un punto fermo c’era. In caso di passaggio di quote come si era quasi verificato sarebbe potuto tornare in auge il gruppo che al momento gestisce l’Invicta Grosseto.
Questo è un elemento ben chiaro. E allora la domanda viene chiara: come si fa a programmare senza avere alcuna certezza del futuro? Come si fa a contattare i ragazzi più interessanti della provincia senza sapere cosa proporre?
LOTTE E CONTRAPPOSIZIONI. Uno dei nostri grandi mali che riguardano il settore giovanile è la mancanza di collaborazione tra società. Diciamocelo in faccia: le dirigenze si fanno la guarra tra di loro per accaparrarsi i piccoli della scuola calcio per le quote di iscrizione, che al momento costituiscono fonte di incassi e di guadagni.
Una specie di vera e propria “mercanzia” dove tutto è lecito e permesso, naturalmente condito da promesse e progetti faraonici. E propria la mancanza di questa coesione che fa coltivare a tutti il proprio orticello non fa crescere il nostro calcio.
PROFESSIONALITÀ. La mancanza di figure professionali o meglio professionistiche è un altro aspetto importante. Il dirigente come capita in tutte le società dilettantistiche è incarnato nella figura del genitore che segue per passione (magari…) il figlio correre e divertirsi, o almeno questi sarebbero gli aspetti migliori.
Tutto ciò non può accadere in una società dove si cerca di fare del professionismo. È vero che per avere dirigenti che fanno quello di mestiere ci vogliono risorse, e al momento nel mondo del calcio ce ne sono davvero veramente poche.
Ci provò sempre con il Grosseto, la gestione “Ciarpi” che fece arrivare un guru del calcio giovanile toscano, quale era Piccinetti, ma anche lui riuscì miseramente nel suo intento.
Fine prima parte….
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Immagini riprese dal servizio di Tele Etruria
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