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Clamoroso a Nettuno, Bagialemani lascia il baseball

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Ruggero Bagialemani lascia la panchina del Nettuno ed abbandona il mondo del baseball. La notizia è stata resa nota nella serata del 30 Settembre da un comunicato stampa della società laziale e rappresenta la fine di un’epoca iniziata il 24 Aprile 1978 con l’esordio di un “Pantera” all’epoca soltanto quindicenne.

Nel corso di una conferenza stampa, lo storico manager nettunese ha dichiarato: “In ogni cosa c’è sempre un inizio ed una fine. Ho giocato una vita allo sport che amo che mi ha permesso di vivere al di sopra delle mie possibilità. Ci tengo a ringraziare tutti i miei compagni che hanno accompagnato la mia carriera. Con loro ho vissuto gli anni migliori della mia vita. Ho vissuto varie generazioni di giocatori con i quali ho vinto tutto. Voglio ringraziare mia moglie, la donna che mi è stata vicina in alcuni momenti difficili. Molto importanti per me sono stati anche i tifosi del Nettuno che mi hanno sostenuto e Due manager, Giampiero Faraone e Silvano Ambrosioni. Voglio ringraziare anche tutti i dirigenti che sono stati al mio fianco in questa avventura, ma un ringraziamento speciale va ad Alberto De Carolis”.

Bagialemani ha poi ripercorso i suoi anni da allenatore: “Da manager non sono stato molto fortunato, spero dall’anno prossimo senza di me si cambi registro. Ho fatto quattro finali con l’ultime tre perse a gara sette. Purtroppo nello sport ci sta e l’ultima partita persa a Rimini con due out e due strike è stato l’ennesimo episodio sfavorevole. Ci tenevo a chiudere con una vittoria soprattutto per i ragazzi in questa stagione difficile. Ho avuto un gruppo eccezionale che è entrato nei playoff e grazie alla finale di Coppa si è regalato la possibilità di disputare l’European Cup nella prossima stagione”.

Il discorso si è ampliato alla situazione del baseball a Nettuno: “Penso ci voglia un ricambio radicale che tocchi tutti i settori. Non è facile perchè il baseball non è uno sport per tutti, ci vogliono dedizione e passione. Io mi faccio da parte, in questo ultimo periodo ho pagato anche colpe non mie. Mi sono fatto tanti nemici, ultimamente ho fatto tutto tranne l’allenatore. Forse se mi fossi limitato a fare il mio ruolo sarebbe stato più semplice. Il 2013 è stato un anno davvero duro e circa tre mesi fa ho preso questa decisione. Inizialmente non ci credeva nemmeno mia moglie, poi anche lei ha capito che facevo sul serio. Noi siamo tutti di passaggio, ma Nettuno e la sua storia resta. Penso ci siano molte persone in grado di fare i manager ed ora è il loro momento. Ho dato tutto e spero di festeggiare future vittore di questi ragazzi che ho lanciato e visto crescere in questi anni, ma c’è bisogno di una scossa. Non è possibile che le squadre giovanili si facciano la guerra tra di loro. L’interesse deve essere il bene della squadra che non può essere schiava di litigi. Devono capire che siamo un bene per questa città e tutti devono lavorare per far si che i giocatori arrivino in prima squadra. Non possiamo pagare i giocatori del nostro settore giovanile, capisco che ogni società debba fare business, ma non si può lucrare su dei ragazzi. La crisi ha colpito soprattutto gli sport minori e le istituzioni o chi ha le possibilià deve dare stabilità a questi ragazzi oppure sarà caccia ai nostri talenti. Se non si migliorerà sotto questi aspetti anche a Nettuno il baseball potrebbe finire”.

Le ultime riflessioni sono per il baseball italiano: “Pensavo che il livello quest’anno fosse più basso, ma in Coppa abbiamo giocato con un Parma che ha ottimi italiani, come il Bologna ed il Rimini. Bisogna tornare ad investire di più sugli italiani e portare solo Due stranieri a squadra. Gli italiani sono ottimi atleti in tutti gli sport e nel baseball non sono da meno, facendoli giocare di più si otterranno risultati, per questo infatti spero che dopo quest’anno particolare con due partite, che paradossalmente per noi è stato un bene, si ritorni a tre incontri e si giochi di più come ai miei tempi con i campionati che iniziavano a fine marzo e finivano ad ottobre inoltrato”.

Bagialemani, uno dei personaggi più noti del baseball tricolore, chiude così un capitolo della sua vita. Non tutti lo hanno amato, ma crediamo che la sua assenza si farà notare nei diamanti della IBL.

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