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Calcio

Editoriale – Qual è il rispetto per l’avversario: segnare tanti gol o fermarsi?

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Grosseto. Senza ombra di dubbio la notizia della settimana del panorama calcistico maremmano è stata quella riguardante l’esonero del tecnico degli Juniores provinciali dell’Invictasauro, Massimiliano Riccini. Infatti, dopo che la sua squadra ha battuto per 27 a 0 il Marina, l’allenatore è stato rimosso dal suo incarico, all’unanimità, dal consiglio direttivo per una mancanza di rispetto nei confronti degli avversari.

Subito si è riacceso un dibattito che va avanti ormai da anni. In altre parole, nel caso di un’evidente differenza di valori tecnici è giusto fermarsi quando si arriva a realizzare un certo quantitativo di reti?

Una bella domanda che, di fatto, spacca in due l’opinione pubblica.
Indipendentemente dal caso accaduto in questa settimana che è arrivato a livello internazionale (con testate nazionali di primo livello che ci hanno contattato, vedi la Repubblica, Corriere, Sky, Gazzetta, Radio Capital e internazionali come Espn e tante altre ancora), la risposta sta nel passato e nell’educazione sportiva che si vuol dare ai nostri ragazzi.

Sta nel passato perché qualcuno di voi si ricorda di una squadra di settori giovanili importanti di Serie A arrivare a segnare così tante reti? Assolutamente no. Significa che i principi che le grandi società e squadre insegnano ai propri giocatori è quello del rispetto dell’avversario anche nel non umiliarlo.
Non segnare tanti gol, ma farlo con eleganza e stile. Questo non significa quindi fare melina o a porta vuota tirare fuori la palla, ma abbassare i ritmi di gioco, provare schemi o situazioni che in altre occasioni non sarebbe possibile.
Insomma ,chi ha giocato a calcio e chi gioca sa benissimo a cosa mi riferisco.

Altro punto, ma è più difficile da rispondere, è il seguente: l’avversario si sente più umiliato se prende tanti gol o se la squadra avversaria si ferma?

Personalmente ho ascoltato tutte le parti in causa e vi posso assicurare che sia il tecnico Riccini che il dirigente accompagnatore mi hanno parlato di colloqui avvenuti tra il primo ed il secondo tempo dove sia il tecnico del Marina che i giocatori hanno detto di continuare ed andare avanti.
Tuttavia, garantisco che al termine della partita l’umore della società del presidente Tamantini non era così alto e positivo.

Per questo, ho provato a immedesimarmi nei panni dei giocatori e dell’allenatore del Marina chiedendomi come avrei voluto che si comportassero gli avversari con me. Di certo so che non avrei gradito che i giocatori avversari fossero venuti da me per chiedermi cosa dovessero fare. Una richiesta del genere l’avrei presa come un atto di “elemosina” sportiva, anche se avrei tenuto conto che gli avversari avrebbero agito secondo la loro coscienza.

Infine, mi preme stigmatizzare il vergognoso attacco sui social contro Paolo Brogelli. Gente – quasi tutta residente fuori dalla nostra provincia – che ha offeso e leso l’immagine di un presidente, ma soprattutto di una persona seria e leale qual è Paolo Brogelli, al quale va tutta la mia solidarietà.
Insomma, è proprio vero quando si dice che <<La mamma degli imbecilli è sempre incinta>>!
Ognuno di noi può avere una propria opinione, ma la deve esprimere sempre con rispetto, soprattutto quando ci si vuole riferire a qualcuno.
Purtroppo, però, nel nostro Paese essere rispettosi del prossimo pare essere sempre più difficile.

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Ma la nazionale avrebbe dovuto fermarsi stasera contro l’Armenia invece di farne 9? Hanno pure festeggiato il nono goal. La domanda non dovrebbe essere se fare tanti goal o fermarsi, dovrebbe essere se iscrivere una squadra che non è a l’altezza in un campionato o no. Appena smettiamo di giocare per proteggere l’ego di qualcuno lo sport è finito.

vorrei fare alcune considerazioni:
la castiglionese faceva il campionato perchè così poteva fare la sagra e quindi fonte di introito non so dire per chi.
il campionato juniores merita un discorso a parte.se non ci fosse quella che sly 78 chiama approssimazione non ci
sarebbe la possibilità di effettuarlo e forse sarebbe meglio.dal punto di vista tecnico fa acqua da tutte le parti la vincitrice del caampionato provinciale quasi sempre retrocede al primo anno anche perchè ti confronti con realtà dove sicuramente il calcio è tuttaltra cosa.le due squadre maremmane che partecipano al campionato di promozione senza nemmeno una squadra del settore giovanile.vorrei che magari la redazione di grosseto sport facesse un’indagine per vedere quanti giocatori degli juniores vengono impiegati nel corso dell’anno in prima squadra sia la seconda o la prima categoria.insomma un campionato del nulla e come ha detto uno sportivo del blog un campionato degli figati

Avendo giocato a livelli dilettantistici ed amatoriali è mia opinione ad un certo punto smettere di segnare, da fare però un altra riflessione…non seguo più come prima i campionati…ma perchè una squadra arriva a prendere 27 reti?? C’è anche troppa approssimazione nel voler per forza partecipare a campionati in cui non si è all’altezza…qualche anno fà c’èra in terza il Castiglione della Pescaia che prendeva 10-12 reti a partita….si presentavano in 9-10 al campo…che senso ha?? Campionati falsati….una vera stupidità fare e concepire squadre materasso…meglio alzare la mano e fermarsi…subito…

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