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Calcio

Pantani: “Sarei potuto essere una punta esterna”

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Luca Pantani (1966) ha indossato in due distinte esperienze la maglia di portiere del Grosseto a distanza di dieci anni l’una dall’altra. Lo abbiamo avvicinato per una chiacchierata sui suoi trascorsi calcistici, ma non potevamo non chiedergli di sua sorella Emanuela campionessa mondiale di pugilato.

A quando risalgono i tuoi esordi nelle giovanili?

<<Ho iniziato a giocare nelle giovanili del Grosseto a 12 anni facendo tutta la trafila dagli Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Beretti per arrivare poi in prima squadra. C’è da dire che inizialmente il mio ruolo era la punta esterna, infatti nel primo anno di Giovanissimi mi alternavano nei due ruoli in base alle esigenze. L’allenatore di allora, Enzo Goracci, mi diceva sempre che mi vedeva meglio come attaccante che come portiere: forse, se gli avessi dato retta, potevo avere una carriera diversa!>>

Debuttasti con il Grosseto nel 1984-85, quell’anno la squadra era appena retrocessa e militava in Promozione. Le molte attese di risalita vennero smentite dai fatti.

<<Alla presidenza c’era il duo Faralli-Meattini. Quell’anno fu positivo per i giovani come me che esordirono e fecero tante presenze, ma il campionato fu mediocre. Anche se ci salvammo tranquillamente, eravamo il Grosseto e potevamo fare di più. Si alternarono sulla panchina Bruno Chinellato ed Enzo Galli. Quest’ultimo, contro il Certaldo primo in classifica ed imbattuto, schierò il portiere Gino Ferioli come punta e mise me a difendere la porta con il risultato che vincemmo 2-1.>>

Al termine della stagione lasciasti il Grifone.

<<L’anno dopo andai ad Orbetello ancora in Promozione, l’Eccellenza ancora non esisteva, e trovai come compagni di squadra Franceschelli, Grotti, Morini e tanti ragazzi del luogo tra cui Sergio Ricci, Nardulli, Toto Aldi. Autentiche bandiere. Allenatore era Luciano Giusti e raggiungemmo una tranquilla salvezza. In porta mi alternai con il mio grande amico Riccardo Delle Piane, l’attuale allenatore dei portieri del Grosseto. Feci molto bene e l’anno successivo sembrava imminente il mio passaggio alla Colligiana in serie D ma il Grosseto, proprietario del mio cartellin,o con una richiesta stratosferica mandò tutto a monte.>>

Una bella batosta.

<<Sfiduciato e deluso quell’anno rimasi fermo, ma ebbi la possibilità di riscattare il mio cartellino ed iniziai a girovagare nei campi della provincia di Grosseto ed in quelli senesi con una parentesi in Puglia, durante il servizio militare, in una squadra di Promozione. In quegli anni giocai con Cinigiano, Fonteblanda, Porto Ercole, Chiusdino e Castiglione della Pescaia finchè nel 1995 mi chiamò di nuovo il Grosseto in Eccellenza per affiancare il giovane portiere emergente Alessandro Tetrao.>>

Nel 1995 tornasti a vestire la maglia unionista nell’anno forse più difficile della storia biancorossa.

<<Allenatore era Lamberto Pazzi e ricordo ancora le sue parole di stima nei miei confronti. Riuscii a ritagliarmi i miei spazi ed a togliermi belle soddisfazioni in quel campionato, ma la società era allo sbando e retrocedemmo in Promozione. Bastava avere un po’ di stabilità e ci saremmo salvati, perché i giocatori si impegnavano. Nonostante molti provenissero da lontano, dimostrarono attaccamento alla maglia. Tra loro ricordo Antonaci e Virgilio oltre ai grossetani Yuri Magnani, Paolo Chinellato, Matteo Franchi, Francesco Sani ed Andrea Battistini. In quel periodo esordì il sedicenne Mirko Pieri.>>

A fine anno le strade con il Grosseto si divisero di nuovo.

<<L’anno successivo passai all’Amiata in Prima Categoria, una squadra legatissima al paese in cui ho lasciato bellissimi ricordi. Poi ancora Castiglionese, Roselle, Maglianese, Gavorrano, Sassofortino, Montalcino, Albinia e Scansano. Dal 1998 in poi oltre al ruolo di giocatore iniziai a ricoprire anche il ruolo di allenatore delle giovanili con esperienze anche di allenatore-giocatore in prima squadra. Dal 2009 mi limito ad allenare alternando livello giovanile con prima squadra. Lo scorso anno ero con gli Allievi nazionali del Grosseto ed affiancavo Mirko Pieri. In quella occasione ho potuto capire da vicino le difficoltà che attraversa il settore giovanile e con quante problematiche si vanno a scontrare i responsabili soprattutto per ciò che riguarda i campi di allenamento.>>

La domanda è forse superflua, ma segui ancora il club unionista?

<<Per quanto riguarda la prima squadra, penso che un grossetano non possa non amare la squadra della sua città. Dopo aver vissuto la serie B, dispiace molto vedere la nostra squadra lottare per la salvezza in Lega Pro. Purtroppo, senza una giusta programmazione queste sono le cose ovvie a cui si va incontro. La speranza è di chiudere il discorso salvezza al più presto ed iniziare a programmare il futuro nel migliore dei modi.>>

Per concludere, una domanda sulla campionessa di boxe Emanuela Pantani è d’obbligo.

<<Su mia sorella Emanuela c’è poco da dire: il suo curriculum parla da solo. Mi fa piacere che, quando incontro le persone, mi chiedano se sono il fratello della campionessa del mondo di pugilato. Vuol dire che ha lasciato un segno positivo nella realtà grossetana. Mi fa ancora più piacere quando, parlando con allieve ed allievi dei suoi corsi, mi riferiscono della sua professionalità e della tanta stima e fiducia che hanno nei suoi confronti.>>

Copyright © 2021 GrossetoSport Testata giornalistica iscritta al tribunale di Grosseto 8/2011 Direttore responsabile: Fabio Lombardi

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