Direzioni arbitrali: situazione disastrosa in Terza categoria.

Se non è un disastro poco ci manca. L’ultima giornata del girone di andata di Terza categoria, oltre che incoronare il Montiano come campione d’inverno, sottolinea un fatto più che evidente. La quasi totalità degli arbitri impiegati in queste giornate dall’AIA di Grosseto non hanno soddisfatto nessuno. Società, allenatori, giocatori sono infatti sul “piede di guerra”, per così dire, nei confronti delle giacchette nere.

Dalla prima giornata all’ultima di andata sono stati innumerevoli gli episodi che hanno scatenato le polemiche e le ire degli addetti ai lavori. Arbitri giovani, poco formati e gettati troppo presto nella mischia. Questo il problema. Sì perché se si escludono i veterani Randello, Bocci e Boscagli, gli arbitri locali, impiegati in Terza categoria, non hanno mantenuto le attese. Anzi. Hanno scatenato polemiche e lamentele da parte di quasi tutte le società. Direzioni di gara non all’altezza, decisioni inconcepibili, referti arbitrali che appioppano squalifiche a destra e sinistra.

L’arbitro, da sempre nel sistema italiano, il principale indiziato di critiche sui campi di calcio, non ha mai un compito semplice. Quello che però chiedono gli addetti ai lavori di Terza categoria è di non essere lasciati soli. Perché di questo si tratta. Se da una parte l’AIA di Grosseto negli ultimi anni ha sfornato fischietti di alto livello, è anche vero che questi giovani hanno da subito preso la strada della Promozione, Prima e Seconda categoria. Negli ultimi anni, ed in questo in particolare, la Terza categoria grossetana sembra essere diventata la “palestra” dei giovani direttori di gara. Della serie, “mandiamo i giovani a farsi le ossa in Terza”. Tale scelta però, soprattutto in questa stagione, ha prodotto conseguenze dannose a quasi tutte le squadre del campionato.

Sono state infatti innumerevoli le lamentele giunte alla nostra redazione da allenatori, dirigenti e giocatori dell’ultimo scalino del calcio grossetano. Tante critiche, tante polemiche, tante decisioni discutibili che sembrano non attenuarsi. Per questo, e per via delle ultime decisioni dubbie e degli ultimi referti arbitrali della scorsa settimana, ci sembra giusto spezzare una lancia a favore di chi pratica questo sport con tanta passione e sacrificio. Mandare arbitri di 15 anni a dirigere incontri di Terza, a meno di casi eccezionali di arbitri già pronti, ci sembra infatti una scelta azzardata. A questa età i fischietti non hanno ancora il carattere adatto per fronteggiare i campi di calcio “dei grandi”. A ciò si somma un atteggiamento alcune volte irriverente degli arbitri nei confronti di giocatori e allenatori. Non vedere un fuorigioco o un calcio di rigore può capitare, ma alcuni atteggiamenti, più volte rimarcati da quasi tutte le società, non sono più sopportabili. Questo articolo non vuol certamente indirizzare le scelte dell’AIA locale, ma ha solamente l’obiettivo si mettere in risalto una situazione che tanti nostri lettori ci fanno presente da inizio anno.