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Calcio

Editoriale, Gavorrano situazione difficile, cosa fare adesso?

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Gavorrano. Per il Gavorrano c’è da onorare al meglio un campionato di Serie C che come i pronostici è di un ottimo livello tecnico e tattico.
Gli uomini di Bonuccelli partiti con buone speranze dopo sette giornate (sei effettivamente disputate con il turno di riposo rispettato) non hanno però ottenuto alcun punto in classifica.
L’elemento più grave sono le ultime due gare in cui i minerari hanno subito sei gol senza neanche farne uno. Ed i numeri sono inclementi con le 2 realizzazioni totali a fronte delle tredici reti incassate. C’è un colpevole? Sinceramente è difficile fare un nome perchè ognuno dei principali attori ha le sue attenuanti.

Il tecnico. Difficile imputare a Bonuccelli qualsiasi responsabilità. Dopo l’ottimo campionato dello scorso anno la rosa è stata rinforzata solo con elementi giovani, ma non grandi conoscitori della categoria. Ed in effetti il gruppo in troppe occasioni è risultato essere “ingenuo” in momenti topici della partita. Insomma ad essere schietti la rosa pare non essere all’altezza della serie C, salvo poi essere smentito (me lo auguro). Se poi si aggiunge che elementi come Mosti, un baby di grande futuro, non si riesce ad esprimere, che Lombardi pare soffrire tremendamente la Serie C, che Brega ha le polveri bagnate e che Salvalaggio non si sta confermando sui livelli della passata stagione allora il quadro è completo.

Filippo Vetrini. L’anno scorso ha compiuto un vero e proprio miracolo. Con i mezzi a disposizione è riuscito nell’arco di due anni a creare un qualcosa di fantastico che ha avuto come traguardo una promozione strameritata. Ci ha riprovato e ci proverà in tutte le maniere, sempre alla scoperta di giovani interessanti di proprietà di club di serie A o B da far crescere e svezzare, ma per questa Serie C ci vuole veramente qualcosa di più. Speriamo che dal cilindro possa uscire nuovamente una delle sue invenzioni geniali.

Proprietà. Cosa si può chiedere di più ad una proprietà che ha portato una realtà come Gavorrano nella terza serie del calcio italiano? Sinceramente poco o niente. Siamo sicuri che niente sarà lasciato al caso e che si tenterà fino in fondo di raddrizzare una stagione che appare in questo momento difficile, come scalare l’Everest.

Amore mai sfociato. Ad essere sinceri il Gavorrano a Grosseto è il benvenuto come più detto più volte dall’amministrazione comunale con in testa il sindaco, Vivarelli Colonna, e l’Assessore allo Sport, Fabrizio Rossi.
Purtroppo però non è scattato il feeling con gli sportivi grossetani ed i dati degli spettatori e sugli abbonati ne mette ancora di più in evidenza la situazione. Certo è vero che con gli spettatori non si vincono le partite, però qualcosa in più era lecito aspettarselo.

Adesso si dovrà capire come agire e come comportarsi, forse sabato il match con l’Arzachena rappresenta l’ultima chiamata. Fallire significa mettere già a serio rischio la permanenza in categoria

Giornalista pubblicista dal 2010, è uno degli editori/fondatori della testata giornalistica on-line Grossetosport, all'interno della quale ricopre il ruolo di direttore responsabile. E' altresì il responsabile dei campionati di Promozione e Seconda Categoria, nonché un esperto di calciomercato.

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Comunque parliamoci chiaro: 6 anni di B in 105 anni di storia calcistica (poco meno del 6%) non rappresentano tutta questa tradizione calcistica che noi grossetani andiamo sbandierando per l’Italia; siamo in Eccellenza con una proprietà che ad inizio stagione ha già detto che oltre la D non si va, il Gavorrano pensava di fare la serie C con 4 spicci ed uno staff al minimo sindacale, i tifosi sono 1000 da una parte e 200 dall’altra… bisogna rassegnarsi a capire che il calcio a certi livelli ormai costa, e tanto anche, e qui proprio per questo motivo non ci sarà più (purtroppo e con mio grande rammarico).

Premesso che la Proprietà/Dirigenza del Gavorrano era (ed è) ovviamente libera di fare ciò che ritiene più opportuno, forse – dico forse – non è stata una grande pensata quella di catapultarsi in una categoria dove sembrano stare come un pinguino all’ equatore o un cane in chiesa, una categoria alla quale, salvo miracoli, rischiano di dire addio con qualche mese di anticipo. Che senso ha avuto entrare in ambito professionistico senza un pubblico, senza tifo, senza tradizioni, senza uno stadio, per trovarsi da subito a fare la parte della squadra materasso ? Tutto ciò parallelamente ad un Grifone che arranca in una categoria che non gli appartiene e che non merita. Chissà, magari, tornando indietro di 4 mesi, non sarebbe stata un’idea malvagia quella di fare il possibile e l’impossibile per trovare delle sinergie che portassero alla creazione di un’unica realtà calcistica maremmana con ambizioni e prospettive importanti.

Mansi ha girato le spalle ai grossetani. Cosa si aspetta, ora, da noi? Che andiamo tutti quanti allo “Zecchini” a tifare Gavorrano? IO NON CI ANDRÒ MAI! Anche se, per le note vicende, è dovuto ripartire dall’Eccellenza, continuerò a sostenere solo e soltanto il GRIFONE!!!

A Grosseto si tifa Grosseto, il mansi se voleva poteva prendere il Grosseto, se tiene il gavorrano quelli sono gli spettatori 200 a partita se va bene… soluzioni future per avere più pubblico? O collabora con il Grosseto targato ceri o fa una fusione con il nuovo real follonica crea una nuova realtà nel nord della provincia!

Copyright © 2021 GrossetoSport Testata giornalistica iscritta al tribunale di Grosseto 8/2011 Direttore responsabile: Fabio Lombardi

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