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Terza Categoria

Highlander “Topa”, 47 anni e non sentirli. Marco Alessandrini a 360° sulla sua lunga carriera

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Quando si dice “una vita passata sui campi di calcio”. Il motto in questo caso calza a pennello per descrivere la figura di Marco Alessandrini, un nome ed un cognome che a primo impatto possono non dire molto, ma che se associati al soprannome “Il Topa” non possono passare inosservati. Come non passa inosservata la carriera di Alessandrini, il mitico Topa, che domenica ha segnato la sua seconda rete in campionato con la maglia della Nuova Grosseto, e che lunedì ha compiuto 47 anni. Un recordman di longevità, un maestro nella gestione del proprio fisico, un highlander del calcio dilettantistico maremmano. Un giocatore unico, capace di giocare in ogni ruolo, di sprizzare passione per il calcio da ogni poro. Un “ragazzo” che nonostante la carta d’identità resta un’icona del pallone grossetano. Dalla Prima alla Terza, passando per la Seconda, Alessandrini ha giocato per tantissime squadre, ha giocato su tutti i campi ed ha segnato caterve di reti. A 47 anni e dopo l’ennesimo gol siglato della sua carriera abbiamo deciso di intervistarlo.

Quarantasette anni compiuti, ma lei è ancora sui campi di calcio. Quanta passione ci vuole per trovare gli stimoli anno dopo anno?

“Passione tanta. L’impegno di allenarsi non deve mancare mai. Fisico permettendo continuerà a giocare”.

Ha alle spalle tante stagioni. Quale non dimenticherà mai dal punto di vista calcistico?

“L’annata che non dimenticherò mai è quella che è coincisa con la retrocessione del Montorgiali, nonostante mi sia trovato divinamente con dirigenza, allenatore e compagni”.

In carriera lei ha cambiato diversi ruoli. Dalla difesa all’attacco. Quale le ha permesso di esprimersi meglio?

“Non saprei, ma credo che a centrocampo ed in attacco io possa rendere ancora molto”. 

Quale è stato l’allenatore che le ha insegnato di più?

“Ogni allenatore mi ha insegnato qualcosa, ed io adesso cerco di trasmetterlo ai miei giovani compagni”. 

Qual è il compagno di squadra più forte con cui ha mai giocato e l’avversario più forte?

“Da giovane ho giocato con tanti giocatori di categorie superiori. Adesso, alla Nuova Grosseto ho un “giovane vecchietto” che non è niente male, e con lui ci divertiamo, è Federico Savelli”. 

Dove può arrivare la Nuova Grosseto quest’anno?

“Siamo una buona squadra e ci impegneremo fino alla fine del campionato per arrivare più in alto possibile”.

Cosa direbbe ad un giovane che si affaccia per la prima volta al calcio di categoria?

“Che serve passione ed impegno, e perché no anche divertirsi agli allenamenti con i compagni. Domenica sono stato colpito in positivo da un giovane ragazzo, Daniele Massaro, che ha esordito da titolare con noi. Che sia il Topa del futuro?”.

Delle decine di reti che ha segnato quale la più bella e quale la più importante?

“Ogni gol ha la sua importanza, perché vissuto in sintonia con la squadra”. 

 

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Ho avuto il piacere e l’onore di giocare con te e contro di te! Di vincere insieme! Anche io come tutto il Montorgiali porteremo indelebili ricordi delle battaglie affrontate insieme! Grande Marco! Anzi Mitico!

Immenso Topa !!! Un esempio per tutti , giocatore di un intelligenza calcistica non comune , abbinata a una dedizione e passione incredibile !!!! Grandissimo uomo spogliatoio !!!! Tanto di cappello

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